
Tempo di percorrenza dell’anello : 8h30
Dislivello totale : 1150 m
Quota massima raggiunta : 1802 m
Sentieri Interessati : 122B – 122C – 122 – 102 – 102A – 102
Il sentiero parte dalla strada della Vallarsa presso l’abitato di Anghebeni, si prende per la val di Foxi e arrivati alla Casa d’Austria inizia il sentiero, (abbastanza impegnativo) e poi si raggiunge il monte trappola e l’omonima selletta da dove si prende il sentiero 122 che porta al cappuccio di pulcinella, per poi proseguire fino alla selletta battisti e successivamente al corno vero e proprio. Per il sentiero si richiede una buona preparazione fisica e per la sua lunghezza, circa 3 h e 30, e perché anche se presenta tratti con passaggi abbastanza semplici, è molto più sicuro con l’uso dell’ IMBRAGO. Molto bello da fare anche sotto il profilo storico; nella selletta prima di arrivare al corno si trova la lapide dove sono stati catturati Cesare Battisti e Fabio Filzi, qui la battaglia fu molto aspra con gravi perdite; buona parte delle gallerie sono state aperte rendendo cosi possibile il passaggio e la visita con TORCIA ed IMBRAGO. E’ consigliato visitare prima il posto di medicazione, e poi prendere il pozzo della carrucola: attenzione la discesa sulla scala del pozzo della carrucola poichè è pericolosa, ma in fondo esce e riprende il sentiero normale. La discesa può essere fatta per la val Foxi (sentiero 102). Il sentiero 122 prosegue ma viene poco utilizzato salendo da questo versante in quanto va a finire nella carrabile che sale al rifugio Lancia mentre per andare al Lancia si prende quello per la 102 bocchetta delle corde oppure per il 102a monte Testo , consiglio in base all’orario di salita di passare al rifugio Lancia e dopo aver pranzato salire dal 102A che porta sul Monte Testo e perdere circa 20 minuti per visitare le sue postazioni , completando cosi poi scendendo di nuovo a bocchetta Foxi ed affrontando la lunga discesa anche se poco impegnativa e molto bella con continui cambiamenti di ambiente e scenario , raggiungendo cosi infine l’auto ai piedi della valle stessa .
Cenni storici
Durante la notte sul 13 di maggio, da Cima Alta arriva il cambio per gli sparuti difensori all’interno del monte Corno , il cambio avviene attraverso una feritoia allargata a Cima Alta, raggiungibile da una scala di corda posta lungo un canalino e che attraversa verticalmente il monte corno e che più in basso attraversa il sentiero . Il cambio e il rifornimento vengono fatti di notte in quanto gli austriaci al minimo rumore iniziavano a sparare, buttare bombe e valanghe di sassi sul passaggio obbligato essendo loro in cima al corno. Sono le 14 pomeridiane dopo aver discusso la possibilità di attaccare dall’esterno , il tenente Carlo Sabatini e il sergente Degli Espositi trovano altri tre uomini e una fune e si preparano a salire dal canalino attraverso lo sperone di roccia molto friabile , ma e l’unico modo perchè il nemico non li possa vedere , la via della scalata non era facile a causa della friabilità della roccia . I provetti scalatori si armano di pugnale e di petardi thavenot e inizia la scalata il tenente Sabatini uscendo dalla feritoia allargata arrivato in una piccola cengia si appresta a far salire gli altri e anche se cade qualche sasso gli austriaci sono convinti che nessuno possa salire da quella posizione e quindi non la sorvegliano neanche .Dagli osservatori interno si possono scorgere i cinque uomini allineati come formiche che salgono lungo la parete , ad un certo punto il tenente Sabatini si stacca e sale fino alla cima raggiungendo uno scudo con la feritoia e nota dentro la feritoia la sentinella austriaca che sta chiaccherando con un’altra , atttende che gli altri uomini siano vicino a lui e con poche parole disse “ammazzarli tutti altrimenti ci rovesciano giù” lancia prima un petardo e poi assalta la postazione urlando .
“la mischia è rapida ed orrenda , a pugnalate nel ventre , ferocia senza quartiere .Quelli che accorrono di rinforzo da un’altra galleria vanno all’altro mondo senza rendersi nemmeno conto di cosa stia accadendo . Qualcuno viene anche rovesciato nei canaloni .”
Questo gesto è valsa la medaglia d’oro al valore al tenente Carlo Sabatini
Ricordo la cattura di Cesare Battisti e Fabio Filzi :
La ricostruzione più attendibile Sottotenente Ingravalle “cessata la sparatoria , odo la voce di Cesare Battisti , lo chiamo tacendo il suo nome Tenente? Battisti si avvicina chiedendo notizie .Mi risponde informandomi sulla situazione e mi dice “ora per me rimane solo la forca “. Ecco avvicinarsi un ufficiale nemico : e il cadetto Brunello Franceschini della Val di Non , accompagnato da 4 soldati .Si volge a Battisti e gli ingiunge di consegnarli la pistola . Battisti alza il capo con fierezza e risponde : mi sono battuto onorevolmente e consegnerò l’arma ad un superiore e mai ad un inferiore .Il rinnegato Franceschini tace , evidentemente imbarazzato .Poi gli chiede il binocolo : no -risponde Battisti questo e di mia proprietà”
Fabio Filzi (Brusarosco)
Anche Filzi fu catturato in cima al monte corno e continuo ad insistere sulla sua identità segnalata nei suoi documenti , ovvero sottotenente Brusarosco di Vicenza , tuttavia pensava di non poter essere riconosciuto se non che venne riconosciuto ad Aldeno da una famiglia di Rovereto che ne conoscevano la famiglia di provenienza.
Lettera del Maggiore Frattola al padre di Filzi
” appena catturato suo Figlio , che aveva il nome di guerra Brusarosco , fu subito riconosciuto dal tenente austriaco Franceschini , separato dagli altri prigionieri e guardato a vista da una sentinella :gli altri prigionieri tra i quali ero io , stavano in un gruppo a parte compreso io .Suo figlio appena mi vide , mi rivolse la parola e mi prego d’intervenire in suo favore perchè gli fosse riservato un trattamento uguale agli altri prigionieri . Mi rivolsi ad un maggiore austriaco per ottenere uguaglianza di trattamento , ma a nulla valsero le mie insistenze…”
Monte Testo
Nella controffensiva Austro-Ungarica iniziata il 15 maggio 1916. La direttrice d’attacco comprendente il monte Testo, che era in mano alle truppe Italiane, era di competenza della XVIII Brigata Austro-Ungarica che partendo da Terragnolo, doveva superare il torrente e risalire le pendici del Pasubio. Il giorno 19 dopo aver vittoriosamente respinto un contrattacco Italiano sul Monte Spil le truppe Austro- Ungariche prendevano possesso del Monte Testo, con la successiva avanzata la prima linea del fronte sul Pasubio venne a trovarsi nella zona tra il Dente Austriaco e il Dente Italiano, Lasciando il Monte Testo in seconda linea. Grazie alla sua posizione strategica la cima del monte venne fortificata, con la realizzazione di un osservatorio e di una serie di appostamenti di artiglieria. Il gruppo d’artiglieria comprendeva una batteria di obici da montagna, una batteria pesante. Il complesso del Monte Testo giocò un ruolo fondamentale nei cruenti scontri che avvennero successivamente nel vallone del Cosmagnon. Anche il tentativo Italiano del luglio 1916 volto alla conquista del Monte Corno (Corno Battisti) vide il contrassalto di truppe Austro-Ungariche proveniente dal Monte Testo.




