Mortaio Škoda 305 mm

Mortaio Škoda 305 m

Peso 18,8 tonn

Lunghezza canna 3 metri

Calibro 305 mm

Peso proiettile 287 kg 15/9  382 kg 11/9  300 kg Shrapnel

Gittata max  9,6 – 11 km

Lo sviluppo di quest’arma iniziò nel 1906 per volontà dell’alto comando dell’esercito austro-ungarico alla ricerca di un’arma capace di perforare i grossi spessori in calcestruzzo delle fortezze italiane. L’appalto per la progettazione e la costruzione fu affidato alla Škoda. Il lavoro per lo sviluppo continuò fino al 1909, il primo prototipo fu terminato nel 1910 con le prime prove di fuoco svolte segretamente in Ungheria.

Per alcuni problemi tecnici, il pezzo fu riaggiornato e modificato nel 1911: test svolti  nelle montagne del Tirolo, accertarono che i proietti da 384 kg dell’obice riuscirono a penetrare oltre 2 metri di cemento armato grazie al guscio speciale di cui erano dotati.

Per il trasporto del mortaio fu necessaria la divisione dello stesso in due parti, affusto e canna, trasportabili da un trattore stradale Austrodaimler con 100 cavalli di potenza che oltre a trainare l’obice, trasportava anche dai 15 ai 18 serventi. Il tutto poteva essere montato e preparato al fuoco in circa 50 minuti.

Il mortaio poteva sparare due tipi di proietto, uno con armatura pesante con spoletta ad azione ritardata dal peso di 384 kg, e un secondo proietto da 287 kg a scoppio convenzionale. Quest’ultimo era capace di provocare un cratere di 8 metri di larghezza per 8 di profondità, e l’uccisione di fanteria nemica nel raggio di circa 400 metri.

Nel 1916, l’M.11 fu aggiornato nella nuova versione M.11/16 dove la differenza principale fu soprattutto nella piattaforma di tiro ora in grado di ruotare di 360 gradi e nell’aumento della gittata a 12.300 metri.Ben otto mortai furono dati in prestito all’esercito tedesco dove furono inizialmente utilizzati sul fronte occidentale nel primo periodo di guerra.

Oggi solo quattro di questi mortai sopravvivono, il primo M.11 è a Rovereto (Museo storico della grande guerra), il secondo M.11 è al Museo Militare di Belgrado e un terzo M. 11 è a Bucarest, in Romania, insieme con l’unico M.16 superstite. Nel 2015 si legge sul Corriere della Sera che presso il Castello sforzesco di Milano ne era esposto un altro esemplare, ma questo è andato perduto negli anni.