Cannone Škoda 350 mm Il lungo Giorgio

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Cannone Škoda 350 mm Il lungo Giorgio

Peso 74 tonn

Lunghezza canna 16 metri

Calibro 350 mm

Peso proiettile 635 kg

Gittata max 31 km

Questo cannone fu sviluppato dalla Skoda come armamento primario in torre corazzata delle previste quattro navi da battaglia. Su ogni nave erano previsti 10 cannoni in due torri trinate e due binate. Prima della fine della guerra furono ordinate 11 di queste bocche da fuoco per equipaggiare la prima unità navale ordinata. Quando l’ordine per la nave fu cancellato, la produzione dei cannoni continuò comunque per l’artiglieria superpesante d’assedio degli austroungarici

Il primo cannone e la relativa gru a portale di assemblaggio erano pronti alla consegna il 28 maggio 1915, ma non fu testato prima di aprile 1916. Poco dopo il pezzo fu inviato sul fronte italiano ed installato presso la stazione ferroviaria di Calceranica al Lago, presso il lago di Caldonazzo , dove sparò 122 colpi prima di tornare negli impianti Škoda il 30 maggio 1916 per la revisione. Soprannominato dalle truppe “Lange Georg”, fu assegnato al supporto della Strafexpedition  per colpire il centro di comando italiano di Asiago, ritenuto fino ad allora fuori dalla portata delle artiglierie austro-ungariche. I proiettili dovevano superare una catena montuosa di oltre 2000 metri e la potenza di fuoco era tale che i serventi attivavano una sirena prima di ogni colpo per avvisare gli abitanti intorno alla batteria di aprire le finestre per evitare che l’onda d’urto le mandasse in frantumi.

Il destino dei quattro cannoni alla fine delle ostilità non è chiaro. Uno fu catturato dagli italiani, uno dai francesi (il “N. 4”, consegnato poco prima dell’armistizio) ed uno dai serbi. I primi due furono dismessi, mentre i serbi ebbero in servizio il cannone nel periodo interbellico.