Obice Škoda 420 mm

Obice Škoda 420 mm

Peso 105 tonnellate

Lunghezza Canna 6,30 metri

Calibro 420 mm

Peso proiettile 800 – 1000 kg

Gittata massima   14,6 km

L’obice nasce nel 1914 per fornire all’artiglieria costiera delle basi navali adriatiche un’arma capace contrastare le moderne dreadnought penetrandone, con un angolo di tiro indiretto, la parte meno protetta dalle corazzature, ovvero il ponte; l’obice infatti risultava più economico dei potenti cannoni necessari per perforare con il tiro diretto le spesse corazze delle murate e delle torette ed inoltre, grazie al tiro parabolico, poteva essere occultato e protetto dietro a colline ed ostacoli naturali, risparmiando quindi costose installazioni corazzate.  Fu modificato dalla Škoda per il trasporto nel gennaio 1915 , ottenendo il 42 cm Haubitze M. 14; questa versione, riconoscibile perché la canna conservava parte dello scudo di torretta, aveva una mobilità molto ridotta e richiedeva un’installazione molto complessa.  L’anno successivo, durante la offensiva austroungarica di maggio ,formò la “batteria nº3 dell’artiglieria pesante a lunga gittata, affiancando uno degli obici Skoda 380 mm, il “Gudrun”, a Volano nel bombardamento dell’altipiano dei sette comuni , mentre un secondo M 14, da Malga Laghetto di Lavarore , appoggiava il “Barbara” nel bombardamento del Forte verena. Fotografie conservate presso la Biblioteca Nazionale Austriaca documentano che nell’agosto 1916 la “Batteria 3” fu spostata nel settore di Mauthen-Kotschach, dove apri’ il fuoco il 21 agosto 1916 contro Timau e le retrovie italiane nel settore di Passo di Monte Croce Carnico; nello stesso mese un secondo M14 in torre corazzata fu messo in batteria a Malborghetto in Val Fella (scavo delle fondamenta iniziato il 5 agosto 1916 una decina di metri a monte del casello ferroviario del km 79, con servizi alloggiati nella galleria ferroviaria di Rio Paluga) con obiettivo le retrovie italiane di Dogna e direzione del tiro affidata ad osservatori in volo su ricognitore munito di ricetrasmittante; una delle fotografie documenta i danni alla corazzatura subiti mentre il pezzo era schierato in Val Lagarina (interessante notare che lo Schaumann nella sua pubblicazione “Teatro di Guerra 3b” utilizza alcune fotografie di questo M14 – datate agosto 1916 – per illustrare eventi del 1915). Nel 1916, per ovviare alla bassa mobilità del pezzo, venne messa in produzione una nuova versione di affusto , che rendeva il pezzo trasportabile previa scomposizione in sei sezioni trainate da autocarri; questa versione fu chiamata 42 cm Autohaubitze M 16, venne ulteriormente alleggerita, ottenendo così la versione 42 cm Autohaubitze M 17, trasportabile in sole quattro sezioni.