Superato il paese di Valdagno si prosegue verso il Maglio di sopra , per poi girare a sinistra per località Campotamaso , si sale per circa 5-8 minuti si arriva ad un posteggio poco prima della chiesa parrocchiale , perche tanto il sentiero si chiude ad anello e ritornerete di nuovo li . Il sentiero e molto bello caratterizzato da un valle molto bella e stretta che propone molti tipi di vegetazione e praticabile in qualsiasi stagione ma una particolare attenzione la si deve fare con le giornate piovose , per l’ingrossare del torrente ma sopratutto per l’umidità presente nel percorso potrebbe renderlo insidioso . La val del Boia fa parte di un sentiero denominato Gianni Braggion , qui io gli ho inseriti insieme una volta raggiunta la Baite dei Vècia il sentiero prosegue per il Monte Turrigi e il Passo Turrigi , per poi ridiscendere fino a rientrare a Campotamaso , molto bello e anche questa parte del sentiero percorsa sul crinale del Turrigi dando così la possibilità di una visuale a 360 gradi raggiunta la quota massima .
Leggenda della Val del Boia
Nella leggenda della Val del Boia si narra la vicenda della tragica fine di un personaggio venuto da fuori paese , venuto ad abitare vicino il rivo d’acqua con la sua famiglia , un giorno la sua moglie si ammalo di una febbre che non destinava a scendere e l’uomo non avendo il denaro per comprare i medicinali per curarla , non aveva amici e non conosceva bene le persone che abitavano intorno , lui non era nato in questo luogo ; un sera la moglie delirante dalla febbre gli spirò tra le braccia e accanto al suo unico figlio . L’uomo si diede un gran da fare per poter sostenere le spese per poter vivere , era un gran lavoratore . Lavorava il legno , faceva utensili per la casa e da lavoro la gente veniva da lontano per acquistarli in cambio lui chiedeva solo altri beni di consumo , non soldi , altra merce . Poi allevava animali da cortile tagliava legna per se e per altri , era un lavoratore instancabile , rude ma una buona persona . Era un pò schivo e aveva la barba incolta , ma era buono nell’animo anche se i bambini delle contrade vicine lo evitavano , suo figlio stava per diventare grande giorno dopo giorno , e nella paura di perderlo gli impediva di scendere nelle altre contrade , dai paesi e incontrare altra gente . Una serà il figlio torno tardi a casa e trovò il padre molto irato e gli chiese di dirgli dove fosse stato per tutti il giorno , lui gli racconto di essere stato prima al Castello e poi a Castelvecchio dicendo ” vedessi papà com’è grande il mondo ! ” . Il padre lo riempì di botte , ma nonostante questo , inizio a portarlo con se nelle poche volte che scendeva a valle per portare la sua mercanzia o per prendere qualcosa che gli serviva a casa . Un giorno quando il ragazzo compi 18 anni decise di mandarlo a vendere alcune cose prodotte dal padre , facendogli le debite raccomandazioni il figlio partì entusiasta della responsabilità e della fiducia ; ma all’imbrunire non vedendolo ritornare il padre si preoccupo molto , nella notte la preoccupazione si fece ancora più grande non avendo notizie . Alla mezzogiorno del giorno seguente decise di partire alla ricerca del figlio , vagò a lungo a ricerca di notizie dopo aver trascirso un giorno di inutili ricerche si rassegno e tornò a casa nella sua valle con il cuore e gli occhi pieni di disperazione , salendo verso la sua valle incontro una signora anziana che stava pregando di fronte a una croce un po mal fatta , posta sopra ad un cumolo di sassi . La vecchietta gli racconto che li in quel luogo fu aggredito un giovane di circa 20 anni , dai briganti che volevano derubarlo del denaro e siccome non ci riuscivano fu bastonato a morte . L’uomo capito che si trattava di suo figlio , preso dall’ira , scorse un’ascia in una catasta di legna li vicino e inizio a vibrare colpi su chiunque incontrasse urlando come un’indemoniato e seminando la morte lungo il suo passaggio e a chi si avvicinava , rientro nella sua casa ma non fu più lo stesso , le urla di dolore si sentivano in tutta la valle ad ogni ora del giorno . Durante una notte di lampi e tuoni , cade esanime urlando per l’ultima volta il nome di suo figlio Mattia.
Voglio segnalare questo sito degli amici di Campotamaso per dare la giusta rilevanza al loro lavoro.