Rifugio Carducci

Rifugio Carducci 2297 m

Riflessioni Personali

Ho visto e praticato molti rifugi nel mio girovagare sulle montagne ,solo nei ultimi due mesi sono passato in 25 rifugi . Il rifugio secondo il significato della parola stessa “Ambiente atto a proteggere da un pericolo reale o presunto” , nel Cadore come in altri luoghi montani ce ne sono tanti , molti sono diventati alberghi ed hanno perso il significato vero del motivo della loro esistenza , qui NO ci sono stati interventi innovativi , per facilitarne l’uso ed abbellire la forma e l’estetica , ma si è mantenuto quel grande spirito legato ai rifugi d’alta quota , ma soprattutto a quelli che per raggiungerli bisogna tribolare; in questo rifugio io ho trovato serenità , simpatia, accoglienza ed amicizia , valori ormai dispersi nel tempo è cosa non più facile da trovare, sono salito come cliente , e me ne sono andato come amico .

Voglio ricordare una frase che io dico spesso da montanaro quale sono :  in rifugio non contano le stelle come negli alberghi , che se togli l’affetto , simpatia , accoglienza e calore , non rimane niente , solo quattro mura e un tetto , ma grazie a Dio il rifugio e fatto di persone , e sono solo loro a fare la differenza è qui ne è la dimostrazione pratica , grazie di cuore un forte abbraccio . Luciano Cailotto

Il rifugio

Il nostro rifugio è aperto nel periodo estivo dal 20 Giugno fino ai primi di Ottobre. Disponiamo di 51 posti letto (tra letti in cuccetta e d’emergenza) distribuiti in tre camerate. Quelli di emergenza nel ricovero invernale o sul tavolato della sala da pranzo con materasso, lenzuola, coperte e cuscino con federa.

La cucina casalinga vi offre in generale piatti semplici e tradizionali ma in particolare i “famosi tris di canederli” e quelli di ortica con ripieno di gongorzola con sopra una crema di formaggi e le noci.

Essendo uno dei pochi rifugi raggiungibili solo a piedi, i nostri rifornimenti si avvalgono dell’utilizzo dell’elicottero o a spalla dal rifugio Zsigmondy-Comici .

Per quanto riguarda l’approvvigionamento idrico abbiamo a disposizione una sorgente che alimenta il piccolo specchio d’acqua, posto ai piedi della Croda dei Toni, conosciuto col nome di Lago Nero.

Il rifugio è situato nel cuore del grandioso e selvaggio anfiteatro roccioso formato dalle bastionate Est della Croda dei Toni e del Monte Giralba di Sopra. Da questa stupenda balconata si gode un vasto panorama verso Croda di Ligonto, i gruppi del Crissin, del Bivera, del Cridola fino a giungere ai Monfalconi. Basta poi portarsi alla vicina forcella Giralba per godere di un altrettanto stupendo panorama verso le Crode Fiscaline, Cima Undici, il Popera e dell’anfiteatro dell’Alta Val Fiscalina.

La nostra Storia

La costruzione in muratura del nostro rifugio risale al 1908, quando la Sezione Cadorina del CAI decise di trasformare il vecchio ricovero dei pastori in un piccolo rifugio di montagna. La modesta struttura era composta da 2 locali al piano terra uno aperto al pubblico e l’altro adibito a cucina e sala da pranzo e nel piano superiore vi erano collocati 6 letti.

Fu dedicato al poeta Giosuè Carducci non per le sue doti alpinistiche ma perché ne sollecitò la costruzione come avamposto di guerra ed infine perchè alcuni anni prima frequentò per ben 2 volte il Cadore e durante l’ultimo soggiorno a Misurina compose l’ode “Cadore” nella quale decanta la bellezza del Comelico e di tutto il Cadore. Il rifugio posto a 400 mt sotto forcella Giralba, ma nascosto alla vista della artglieria durante il primo Conflitto Mondiale subì danni ma non fu totalmente distrutto.

In forcella era posta la stazione d’ arrivo di una teleferica che in due tronconi, dal fondo valle di Auronzo, riforniva le truppe al fronte. La posizione dominante delle postazioni italiane di prima linea poste sulla forcella Giralba, spostò i combattimenti in alta Val Fiscalina con giornaliere scaramucce fra gli alpini e i Kaiserger per la conquista di nudo terreno fatto di massi sporgenti, creste elevate, pareti e cime inviolate. Dalla forcella Giralba verso il monte Paterno e verso Cima Undici si conservano e sono visitabili trincee, caverne, gallerie con osservatori, cengie scavate nella rocce, resti di baraccamenti e filo spinato.

Solo negli anni ’50 la struttura in muratura venne consolidata e risistemata la cucina per darla in gestione alla famiglia Holzer di Sesto Pusteria. Nel 1962 la Sezione Cadorina di Auronzo progettò il primo ampliamento. Il nuovo rifugio, completamente rinnovato, dava ospitalità ad una trentina di alpinisti. Nel 1978 la sala da pranzo e i servizi vennero ammodernati e ampliati e nel 2002 il rifugio venne dotato a nord di nuovi servizi e doccia calda. Nel 2010 dopo una valanga è stata rifatta e chiusa la veranda. Nel 2014 abbiamo ristrutturato completamente la sala da pranzo trasformandola, all’abbisogna, in aula didattica. (tratto dal Sito http://rifugiocarducci.eu/ )

Contatti

Sito: rifugiocarducci@gmail.com  

Tel. Fisso: +39 0435400485

Cell: +393476861580

E-mail: rifugiocarducci@gmail.com

https://www.facebook.com/rifugiocarducci/