Tempo di percorrenza del sentiero solo andata : 2h30
Dislivello totale : 883 m
Quota massima raggiunta : 1226 m
Arrivati al centro di Arsiero si mette l’auto in piazza del municipio vicino alla Chiesa , attenzione non metterla nel posteggio a disco orario , poi si prosegue a piedi e si sale verso la caserma dei carabinieri , cioè la strada proprio davanti alla chiesa che sale verso Posina , si prosegue fino a superare il centro abitato e si traversa la strada che porta a Posina Laghi , li inizia il sentiero vero e proprio , e molto bello e non presente difficoltà a parte la pendenza visto che si sale a 1220 metri partendo da circa 370 metri , si snoda a zig zag per il bosco , le condizioni del sentiero sono molto buone e mantenute in perfette condizioni dai volontari del CAI di Thiene , arrivati ad un cerco punto ci sono diversi punti di raccordo dipendenti dalla meta che si vuole avere , a mio avviso e meglio salire fino al bivio con Cima Neutra e poi salire fino al Monte Cimone distante dalla fine della galleria di cima Neutra una ventina di minuti , normalmente e un sentiero che io pratico al ritorno , mentre per salire uso il 544 passando così per il monte Cavioio. Si ricorda inoltre che sul Monte Cimone si può salire anche in auto prendendo la strada di Tonezza
Queste sono le possibili alternative proposte in questo sentiero:
-Salire parte del 542 fino al bivio poi prendere il 542b che ti porta fino al Monte Cavioio e poi sale per Cima Neutra e poi Monte Cimone
-Salire il 542 fino al bivio poi prendere per Cima Neutra fino a poi uscendo dai cunicoli salire sul Monte Cimone
-Salire direttamente al Monte Cimone superando lateralmente la Cima Neutra
RICORDO CHE SAREBBE OPPORTUNO PORTARE UNA LAMPADA FRONTALE O TORCIA ELETTRICA PER PASSARE I CUNICOLI DI CIMA NEUTRA
Cenni storici Quota Neutra
Questo massiccio torrione di roccia chiamato Quotoa Neutra perche era rimasto isolato dopo che i Rainer salisburghesi avevano conquistato il Cimone . Nella primavera del 17 fu collegato alle posizioni italiane situate sul Cavioio Tramite il grande camminamento laterale situato ad ovest . Oltre all’ingresso , la galleria e diritta e pianeggiante per un breve tratto , ma poi diventa tortuosa e molto ripida , sale con gradini alti e stretti quasi fino alla sommità del torrione . Ha una decina di diramazione secondarie che portano nel complesso sistema sotteraneo composto da ricoveri , una vasca per il recupero dell’acqua , 6 osservatori , due postazioni per cannoni calibro 65 , otto mitragliatrici distribuite su vari piani.
Cenni storici Mina del Cimone
La mina del 23 settembre 1916 ufficiale austriaco Max Hoen scrisse:
Con l’orologio nella mano tutti attendevano l’istante fatale scelto dal destino “avrà successo il brillamento della mina ?Si potrà riconquistare la cima del Cimone?”. Queste erano le domande che si potevano leggere su tutte le facce.Finalmente il pulsante del meccanismo elettrico di accensione venne premuto. Due enormi detonazioni una successiva all’altra , un rimbombo simile a un tuono come se grossi chicchi di tempesta fossero caduti sopra una lamiera.Blocchi del peso di centinaia di quintali volarono fin dietro la posizione principale provocando enormi danni.La trincea di collegamento era in gran parte distrutta o in parte ricoperta di blocchi di roccia.Gli uomini usciti di corsa dalle caverne cercarono invano la cima del cimone, al suo posto sembrava sbadigliare un cratere di 50 metri di diametro e 22 metri di profondità.I dolorosi lamenti della guarnigione nemica seppellita sotto i massi erano udibili anche da lontano
La vetta del monte Cimone fu profondamente modificata da una grande mina scavata dalle truppe austroungariche. Alle ore 5.45 del 23 settembre 1916, furono fatti brillare 14.200 kg di sostanze esplosive, seppellendo l’intera brigata di fanteria Sele lì dislocata. I resti di 1.210 caduti (tutti ignoti) furono recuperati nel primo dopoguerra e ricomposti in un ossari
Fatto ieri in discesa dopo essere salito con un amico in compagnia del suo cane per il 540 (Strada degli Alpini) all’andata. Al ritorno abbiamo preso il 544 e poi il 542. Sentieri di notevole interessi storici ma poca veduta di paesaggio se non nulla. Inoltre poco battuti, molti camosci e perfino un capriolo morto sul ciglio del sentiero. Altra pecca le zecche veramente troppe, povero il cane del mio amico il quale a casa avrebbe dovuto essere trattato subito come si doveva. Consiglio i sentieri da svolgerli in primavera e autunno e non adesso come abbiamo fatto noi con questo caldo; ma questa parte del Vicentino ci mancava.
Per il resto passata una bellissima giornata nel ricordo di quanti hanno perso la vita in questi luoghi inutilmente.
Ciao Matteo , la probabilità di zecche in questo periodo e molto più bassa di quelle di primavera in quanto le zecche essendo attratte dal calore si staccano dall’erba e dalle piante e si attaccano con facilità , io di solito riscontro il problema ad aprile , maggio e giugno poi scompare , ma ovviamente ci sono sentieri più o meno esposti al problema generato dal passaggio di animali selvatici come il camoscio , questi sentieri per il caldo di questa settimana sono molto esposti , a Vicenza oggi erano 41 gradi . Ciao Buon Cammino
Grazie mille per l’informazione e complimenti per il sito. Ciao e buon cammino anche a te