Tempo di percorrenza del sentiero solo andata : 2h30
Dislivello totale : 1030 m
Quota massima raggiunta : 1296 m
Dopo aver raggiunto l’abitato di Santorso attraverso la strada interna che da Schio porta a Piovene Rocchette , più precisamente dove c’è l’Oasi Rossi , si posteggia l’auto davanti l’entrata dell’Oasi e si sale attraverso il parco della Villa , all’uscita opposta del parco si prende a destra per andare verso il sentiero 458 situato a Lesina di Sant’orso vicino alla Villa Miara , il sentiero è un po impegnativo fisicamente , ma non presenta difficoltà tecniche ed e quasi tutto boschivo si sale fino alla Chiesa del Summano . La discesa può essere fatta passando dal 457 molto più bello, panorama permettendo , arrivati in fondo nella chiesa di Santorso superata la scalinata principale si prosegue a sinistra fino all’entrata superiore del parco e quindi all’auto
Cenni storici di Santorso
Invito quanti non abbiano mai visto o non siano mai stati a Santorso di approfondire una visita a questo paese molto bello sotto il profilo monumentale presenta diverse ville e diversi luoghi molto belli ed interessanti , come del resto L’oasi Rossi ed il giardino delle Farfalle Tropicali posto incantevole ideale per famiglie (http://www.oasirossi.it/)
Presenta una serie di testimonianze che indicano un’antica origine, in particolare, vasi e asce di rame, ritrovati nella caverna Bocca Lorenza (salendo il 458 ), che risalgono all’era neolitica. L’età romana è caratterizzata dalla presenza di un rilevante castrum al centro di un’importante via di comunicazione diretta con Vicenza. La vita religiosa ha inizio molto presto; da una serie di scavi sono state portate alla luce le fondamenta di una piccola chiesa risalente a prima del X secolo. Si succedono al suo controllo, durante il periodo medievale, i conti di Vicenza, gli Ezzelino, i Lerici e i Cavalli. Aggiunge una pagina interessante alla storia del XV secolo con l’apertura, nel 1475, di una delle prime stamperie del Veneto. La sua storia seguente non mostra avvenimenti di particolare rilievo e segue quella del resto della provincia. Alcune pregiate costruzioni architettoniche la rendono particolarmente degna di nota. Ottone Calderari inizia il progetto del Santuario di Santorso nel 1777, ed è facile individuarvi l’influenza del Palladio, soprattutto nello schema che si avvicina a quello di San Giorgio a Venezia. Degna d’interesse è anche la chiesa parrocchiale opera dei De Boni, consacrata nel 1840, e di chiaro stile neoclassico. Si possono trovare, inoltre, alcune abitazioni del XV e del XVI secolo con pregiati affreschi