Itinerari trekking

la montagna è una maestra muta che insegna ad allievi silenziosi

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Nuova qualifica nazionale

Pubblicato da luke007 in 18 Maggio 2022
Pubblicato in: itinerari trekking. 6 commenti

Buongiorno a tutti con mia grande soddisfazione ho raggiunto un piccolo traguardo , per qualcuno potrà sembrare una cavolata , forse le credenziali di accesso erano poche , ma le mie non per vanto (e chi mi conosce lo sa ) non lo sono di sicuro , sia per quanto riguarda la mia esperienza di montagna e trekking , la preparazione atletica dei miei 10 anni di ultratrail tra cui spiccano 3 utmb , 2 Eiger , 3 Lavaredo ed altre ancora , del resto il mio modesto sito parla chiaro 1.400.000 visualizzazioni da tutto il mondo ne sono la prova . Inoltre sono in possesso di una qualifica BLSD e RCP , con l’uso del defibrillatore . Con questo post voglio rendervi partecipi ad una mia nuova qualifica da parte del CONI e del Centro Sportivo Educativo Nazionale. Con l’intenzione di un nuovo proseguimento di questo mio piccolo lavoro. buon Cammino a tutti . Luciano Cailotto

Cos’è il Centro Sportivo Educativo Nazionale

LA STORIA

Il Centro Sportivo Educativo Nazionale (CSEN) nasce a torino 44 anni fa per volontà di esponenti del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) del Piemonte, con lo scopo di creare un ente di promozione sportiva che avesse come missione fondamentale la formazione e l’educazione in ambito sportivo.

L’ente crebbe rapidamente sul territorio nazionale e venne riconosciuto a livello nazionale dal CONI come Ente di promozione sportiva (EPS).

Oggi CSEN è il più grande ente di promozione sportiva italiano, con oltre 2.000.000 tesserati tra soci dirigenti, tecnici, atleti ed amatori e con più di 18.000 associazioni e società sportive, di promozione sociale e del tempo libero.

È presente in tutta Italia con 20 comitati regionali, 106 comitati provinciali e 25 comitati di zona, operando così per la promozione e l’organizzazione su tutto il

territorio nazionale e internazionale di attività sportive dilettantistiche a carattere amatoriale, seppure con modalità competitive, volte alla formazione fisica, morale, sociale e della salute dei cittadini, nonché di tutte le attività culturali, sociali, ricreative, salutistiche, del tempo libero, di formazione extrascolastica e del turismo sociale, che possono contribuire all’arricchimento della persona umana.

Si occupa in modo particolare delle attività di formazione e aggiornamento di dirigenti, tecnici, operatori sportivi e istruttori, mentre porta avanti attività di ricerca, studio e sperimentazione.

Inoltre, persegue finalità assistenziali e di promozione sociale.

Nuova gestione del Mario Fraccaroli

Pubblicato da luke007 in 30 marzo 2022
Pubblicato in: evento. Tag: Piccole dolomiti. 2 commenti

Voglio augurare un grande in bocca al lupo a questi due ragazzi che prendono in mano uno dei più prestigiosi rifugi delle Piccole Dolomiti , ma non voglio dimenticare i grandi e mitici fratelli Baschera che per 53 anni hanno mantenuto questo non facile impegno a cui invio un grande grazie di cuore per i meravigliosi momenti passati insieme. Buon Cammino e in bocca al Lupo . Luciano Cailotto

“È fatta! Firmato il contratto per il rifugio Fraccaroli. Andrea e Miriam sono ufficialmente i nuovi gestori. Un caloroso augurio di buon lavoro e un grande abbraccio da tutti i soci e le socie”. L’annuncio è del Cai Cesare Battisti di Verona e il rifugio è quello sulle Piccole Dolomiti caro anche a tanti trentini, alensi e vallarseri e non solo.

E a far notizia è l’età dei nuovi gestori. Sommando gli anni si arriva solo a quota 44. Ma sono grandi appassionati di montagna il 25enne Andrea Laghetto e la 19enne Miriam Roso: per il prossimo triennio gestiranno insieme il rifugio «Mario Fraccaroli», portando una ventata di novità su Cima Carega.

Vivono rispettivamente a Schio e Valli del Pasubio e quando è stato pubblicato il bando per la nuova gestione, hanno deciso di provare, mettendosi in gioco

Creste Tre Bocchette ( alpinistico)

Pubblicato da luke007 in 28 marzo 2022
Pubblicato in: itinerari difficili, itinerari trekking, itinerari trekking impegnativo. Tag: Monte Novegno, Monte Summano. Lascia un commento

Tempo di percorrenza del sentiero solo andata :  2h00  

Dislivello totale : 300 m    

Quota massima raggiunta  :  1112 m

Come Raggiungere

Con questo sentiero si sale da Santorso verso San Ulderico e Bosco di Tretto , arrivati al bivio si prende per i colletti del Summano , si prosegue fino a trovare un posto dove mettere l’auto , eventualmente si procede fino a colletto Grande , li esiste un ampio posteggio . In questo caso si deve tornare indietro fino ad incontrare il segnavia 455 si prende il sentiero che porta in Busa del Novegno passando per Passo Campedello e malga Campedello.

Descrizione

Tecnicamente difficile in quanto percorre le creste in quota e relative postazioni che lo rendono unico ed indescrivibile praticamente cammina sopra il 455 , contrassegnato da pallini rossi ed alcuni segnavia del CAI molto vecchie , si sale tra cengie strapiombanti e passaggi ostici , alternati da parti pianeggianti ed irte , uno spettacolare scorci tra le due valli che non potrà che ammaliare l’escursionista , per poi colmare sul pezzo di sentiero del monte Brazome , rimane un itinerario per esperti per i suggestivi passaggi , alternati ad una possibilità di arrampicata per i temerari con chiodi split già posizionati tutti raggirabili.

Ritorno

Per il ritorno si può usare il 455 oppure giunti al bivio il 444 scendendo così di nuovo dove si era lasciata lauto

Laghetto Ponte Subiolo

Pubblicato da luke007 in 23 marzo 2022
Pubblicato in: itinerari trekking. Tag: valstagna. Lascia un commento

ATTENZIONE IL LAGHETTO NON E’ BALNEABILE E LA SUA PROFONDITA’ E DI 186 METRI

Come Raggiungerlo

Si sale da Bassano del Grappa verso Valstagna dalla strada vecchia situata sulla sinistra salendo , superate le grotte di Oliero e l’abitato di Valstagna si continua fino a Ponte Subiolo dove sulla sinistra si trova un piccolo posteggio mentre più avanti a destra un altro posto per mettere lauto , poi si sale tra le case fino a raggiungere la piccola discesa di circa 20 metri che ti porta su questo piccolo laghetto.

Caratteristiche

Il suo sviluppo spaziale è di 365 m, con un dislivello di -149 m. L’Elefante Bianco era ed è la sorgente Valchiusana più profonda d’Italia e con la sua attuale profondità di -186m è anche una delle più profonde nel mondo.

  • Profondità: -186m
  • Distanza dall’ingresso: 530m
  • Distanza percorsa oltre i -100m: 330m
  • Tempo totale di immersione: 430’
  • Descrizione della zona oltre -130m

Esplorazione della grotta dell’Elefante bianco

La base del pozzo a circa -130m è ricoperta da massi di crollo, il passaggio che permette di proseguire l’esplorazione rimane di generose dimensioni ed è largo una decina di metri e alto circa 3m, da qui si scende rapidamente fino a -139m. Si ha l’impressione che la galleria ritorni indietro. Da qui in avanti per una trentina di metri di lunghezza fino alla profondità di -140m la galleria rimane sempre larga 10m circa ma diventa leggermente più alta 4-5m. In questa zona la roccia sebbene molto levigata ha diverse asperità sulle quali fissare il filo. Da -140m a -152m si percorrono 20m (410m dall’ingresso) di galleria inclinata con diversi massi di crollo sul fondo. Da questo punto non ci sono più massi, il fondo è liscio levigato e diventa difficile fissare il filo. A -155m un inaspettato scalino naturale alto 30-40cm interrompe la continuità del fondo. La galleria mantiene le stesse dimensioni, serpeggiando a destra e a sinistra, a 480m dall’ingresso a -165m si apre un pozzo profondo 19m, largo 7-8m, lungo oltre 10m a forma triangolare. Sul fondo del pozzo a -184 m qualche masso e di nuovo la galleria sembra ritorni indietro, qui la roccia offre diverse asperità per fissare il filo, le dimensioni si mantengono simili a quelle della galleria che accede al pozzo dopo 30m l’esplorazione finisce a -186m.

Leggenda del laghetto di Subiolo

Una sera, un giovane falegname ritornava sul tardi alla sua casa, vicina al ponte Subiolo, dopo aver fatto visita alla fidanzata. Improvvisamente si sentì ripetutamente chiamare per nome… Con sorpresa, e quasi sgomento, si accorse che un gruppo di Fate danzava sulle acque del lago, alla luce dei raggi lunari.

“Vieni con noi – gli dicevano – tu non hai mai provato la felicità che ti offriamo, vieni a danzare con noi finché splende la luna.”

“No, no – rispose il giovane terrorizzato – laggiù c’è l’acqua e se scendo annegherò”.

“Hai paura? – gli chiesero le Fate ridendo – Allora guarda, l’acqua è sparita. Vieni”!

Con un incantesimo il lago era sparito. Anche i sassolini del fondo erano asciutti e i massi rivestiti di muschio si porgevano alle fate come soffici divani.

“No, no!” ripetè il giovane. Ma, come soggiogato, non poteva staccarsi dal parapetto del ponte.

“Non vuoi? Forza, coraggio, danzando con noi ti dimenticherai di tutto e resterà solo la felicità”. Le Fate ripresero a chiamarlo, ma il giovane non cedette alla tentazione.

“Ebbene – dissero infine quegli esseri eterei in coro – per la tua virtù e perché tu abbia a ricordarti di noi, ti offriamo una grazia. Chiedi ciò che vuoi”.

Egli, tremante, domandò: “Che io possa con le mie mani eseguire qualunque lavoro d’intaglio”.

“Concessa – si sentì rispondere dalle fate -. Ma non sarai mai ricco!”

Alla mente del falegname balenò l’idea di opere grandiose, mentre l’acqua tornava ad uscire impetuosa e spumeggiante dal laghetto, le fronde dei faggi stormivano per il vento e la montagna proiettava immobile la sua ombra nascondendo la luna, calata dietro la cima.

Le Fate erano sparite. Da quel giorno il giovane falegname realizzò meravigliose opere in legno, di rara bellezza, per tutte le chiese del paese e di altri villaggi vicini. Morì povero come era vissuto e come gli avevano predetto le Fate, ma molto, molto felice.

Torneranno i prati

Pubblicato da luke007 in 11 marzo 2022
Pubblicato in: evento, Storico. Tag: Asiago. Lascia un commento

TRAMA

Siamo sul fronte Nord-Est, dopo gli ultimi sanguinosi scontri del 1917 sugli Altipiani. Nel film il racconto si svolge nel tempo di una sola nottata. Gli accadimenti si susseguono sempre imprevedibili: a volte sono lunghe attese dove la paura ti fa contare, attimo dopo attimo, fino al momento che toccherà anche a te. Tanto che la pace della montagna diventa un luogo dove si muore. Tutto ciò che si narra in questo film è realmente accaduto. E poiché il passato appartiene alla memoria, ciascuno lo può evocare secondo il proprio sentimento.

Riflessioni Personali

Questo film , girato sulle nostre montagne narra il peso della vita in trincea con i pidocchi , freddo e bombardamenti a cui sono sottoposti i soldati nel periodo bellico 1915-1918 , soldati che avevano vent’anni , una giuventù che ha coperto con il sangue questi luoghi che non sto qui ad elencare , tanti essi sono , torneranno i prati … si i prati sono tornati ma quei soldati che non sono tornati hanno lasciato qui il loro sangue e la loro vita , a loro va il mio massimo rispetto , di chi ha combattuto per la libertà , e come riporta la frase sul piazzale lozze dell’Ortigara

Testimonianza e simbolo d’ogni umana sofferenza , queste sacre cime ricordino quanto ardua sia la conquista della pace . Gianni Pieropan

…Per non dimenticare e per far sapere….

Qui sotto ci sono alcune foto scattate sul set cinematografico , presso la Val Giardini di Asiago , dove la trincea usata come set è ancora li .

Il perchè delle Cartine

Pubblicato da luke007 in 9 febbraio 2022
Pubblicato in: evento, itinerari trekking. Tag: Eventi. 6 commenti

BUONGIORNO , MOLTE VOLTE MI E’ STATO CHIESTO DI INSERIRE LA TRACCIA GPS SUI MIEI ITINERARI, NON LHO MAIVOLUTO FARE E NON LO FARO’ MAI, PERCHE RITENGO SIA OPPORTUNO IMPARARE A LEGGERE LE CARTINE PRIMA DI UTILIZZARE PROGRAMMI O APPLICAZIONI CHE POTREBBERO ESSERE PROBLEMATICI SENZA RETE E CON BATTERIA SCARICA, VI INVITO TUTTI A PRENDERNE ATTO RINGRAZIANDO SEMPRE DOVEROSAMENTE CHI COME IL SOCCORSO ALPINO SI PRESTA AL SOCCORSO IN QUESTE SITUAZIONI. Luciano

SOCCORSO ALPINO E SPELEOLOGICO VENETO

https://www.facebook.com/CnsasVeneto/

⚠️Attenzione alle informazioni sui tracciati quando non c’è copertura telefonica⚠️

Ieri sera due escursionisti, che avevano perso il sentiero, credevano di essere in un posto diverso da quello in cui si trovavano in realtà. E può capitare che posizioni mandate tramite messaggio indichino punti distanti anche svariati chilometri. Non fate affidamento solamente sulle applicazioni open source gratuite, che hanno necessità di connessione dati e costante riaggiornamento Gps che in montagna, fuori copertura, risultano spesso impossibili e sviano da posizioni corrette. Sono stati ritrovati molto distanti dal punto in cui credevano di essere – lui in stato di ipotermia dopo le ore passate al freddo con forte vento – due escursionisti che si sono persi ieri in Lessinia. L’allarme al Soccorso alpino di Verona era arrivato passate le 19 dai Carabinieri, contattati nell’unica telefonata al numero di emergenza riuscita alla coppia, prima di perdere completamente copertura e non essere più raggiungibile. Dalle prime scarne informazioni, si sapeva che i due avevano trovato ricovero in uno stabile che ritenevano Malga Lessinia. Lì, però, quando i Carabinieri sono arrivati, hanno trovato i gestori che stavano andando via, ma la coppia non c’era. I soccorritori si sono portati al Bivio del Pidocchio, a Erbezzo, per avviare la ricerca, poiché, riascoltando la chiamata, gli escursionisti dicevano di essere passati alla Fontana degli alpini, che avevano poi proseguito fermandosi in questo stabile che, probabilmente per la scarsa copertura, Google maps indicava come Malga Lessinia. Individuato il sito della Fontana degli alpini, una squadra è partita con il quad diretta alla prima struttura presente segnata sulla cartina sulla sinistra orografica, dove però non c’erano. I soccorritori si sono messi nuovamente in moto verso altri tre edifici più distanti sulla destra orografica e anche lì nessuna traccia. Sono quindi tornati indietro, controllando ogni manufatto e puntando a una malga molto a nord, Malga Lago Boaro e lì finalmente li hanno trovati alle 22.20, riparati in un ricovero laterale. Lei, una 27enne di Villafranca Tirrena (ME), che indossava abbigliamento più pesante, stava bene, lui, un 29 enne di Sovizzo (VI), presentava invece chiari segni di ipotermia. La squadra ha dato loro piumini e guanti e un soccorritore è subito rientrato con il ragazzo al Bivio del Pidocchio, dove era stata fatta arrivare l’ambulanza che lo ha preso in carico per i controlli del caso. In un secondo viaggio è stata poi trasportata a valle anche la ragazza. Entrambi sono stati a lungo con il personale sanitario e hanno poi rifiutato di essere accompagnati in ospedale.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante il seguente testo "Soccorso Alpino Speleologico Veneto Aiutaci...ad aiutare! SOCCORSO ALTPHOE Dona il... ORIOE ...sulla prossima dichiarazione dei redditi ricorda il codice fiscale 93025610259 5x1000 Grazie!"


106 Val del Marden

Pubblicato da luke007 in 7 febbraio 2022
Pubblicato in: itinerari difficili, itinerari trekking, Storico. Tag: Cadore. 2 commenti

Tempo di percorrenza: 3h40

Dislivello totale: 1400 m

Quota massima raggiunta: 2528 m

Come Raggiungere

Dopo aver superato l’abitato di Auronzo si prosegue per alcuni km raggiungendo così su una semicurva l’imbocco della Val Marzon , si sale per qualche kilometro con l’auto e raggiunto un piccolo slargo si lasci l’auto e si prosegue a piedi .

Descrizione

Questa Valle oltre ad essere un percorso fantastico e selvaggio, è un itinerario difficile come quas tutte le valli che salgono da Auronzo sia in lunghezza che in pendenza , Val Marzon , Val di Cengia , Val Giralba bassa e Alta . L’itinerario varia dal passaggio a zig zag sui mughi a scenari lunari di pietraie infinite fino a raggiungere il Bivacco de Toni sulla Forcella dell’Agnel a quota 2490 m, sotto la Cima Auronzo, i sentieri di queste zone sono tutti molto impegnativi anche se non presentano difficoltà alpinistiche e tecniche , lasciano il segno sul fisico , i 1400 metri di dislivello si sentono tutti. Si sale dolcemente nel primo tratto di boschetto con ampi tornanti anche se il sentiero e stretto dopo circa 1 ora si esce e si prosegue attraverso mughi e rocce dove il sentiero inizia con pendenza più severe e lo scenario si apre con il grigio candore della dolomia circondati da pareti irte e uniche nel suo genere tra i Campanili dei Vaj dei Toni e la Pala e i Campanili del Marden , dove lo scenario cambia notevolmente e si entra nel tratto di pietrame e roccete dove si sale con difficoltà visto il terreno un pò detritico , fino ad entrare sotto alla Croda A. Berti e a sinistra la Croda Dei Toni, in un ampio cadino di detritico che porterà dopo una discreta ultima salita al Bivacco A De Toni, situato sotto la Cima D’Auronzo, giunti sul Bivacco si entra nel sentiero 107 che parte dal Rifugio Pian di Cengia 2528 m e transitando attraverso il Bivacco porta al Rifugio Carducci 2297 m attraverso una Via attrezzata di discreta difficoltà con passaggi importanti tra cui una passerella.

Se invece si prosegue verso il Rifugio Pian di Cengia per i sentiero 107 raggiunta la Forcella della Croda di Toni si può scendere da un sentiero detritico e poco visibile che porta verso il Rifugio Comici 224 m sulla sinistra raggiunto il fondo del piccolo vallone, oppure sulla destra prima a Forcella Giralba 2431 m e poi al Rifugio Carducci 2297m , raggirando così la via ferrata Severino Casara.

Se il tempo ve lo permette facendo una piccola deviazione senza scendere di quota si può raggiungere attraverso una piccola via attrezzata del Passo Collerena raggiungere il Passo Fiscalino ed il rifugio pian di Cengia 2528 m , oppure dai Laghi si sale per il 104 fino al Rifugio che vi invito a visitare perchè è uno dei piu bei rifugi della Zona.

Ritorno

Per il ritorno si può usare lo stesso sentiero oppure dopo aver proseguito a sinistra prima di raggiungere il Bivacco De Toni ed aver raggiunto il laghi di Cengia 2324 m si scende per il sentiero 1107 della Val di Cengia già descritto in altro post .

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Cima Rifugio Lagazuoi 2752m ( invernale )

Pubblicato da luke007 in 30 gennaio 2022
Pubblicato in: itinerari difficili, itinerari trekking, itinerari trekking impegnativo. Tag: Cadore. Lascia un commento

Attenzione questo sentiero in invernale risulta coperto dalla neve ed è quindi intuitivo , non è un percorso per tutti , richiede ottima capacità di adattamento a condizioni di neve importanti viste le quote , una preparazione fisica ottima ed attrezzatura alpinistica completa , conoscendone inoltre l’uso corretto della stessa .E’ OBBLIGATORIO L’USO DEI RAMPONI , IL METEO DEVE’ESSERE OTTIMALE.

Tempo di percorrenza: 3h circa 5h con il rientro 

Dislivello totale: 690 m

Quota massima raggiunta: 2752 m

Come Raggiungere

Dopo essere salito a Cortina D’Ampezzo si prende per il Passo Falzarego 2105 m , oppure salendo direttamente da Agordo passando per il lago di Alleghe si imbocca la salita che porta al Passo Falzarego , molto meno trafficata è più corta se si vuole raggiungere solo il Passo.

Descrizione

Questo percorso molto difficile in salita , ma uno dei più belli in questo gruppo montuoso ,permette panorami incredibili , circondato da alcune delle montagne più belle in assoluto , Tofane Averau e Nuvolau , Sasso di Stria , 5 Torri , teatri di grandi contese belliche del 1915-1918 . Si sale dal piazzale della funivia a Passo Falzarego 2105 m per il sentiero 402 , per poi sotto le rocce strapiombanti del Lagazuoi proseguendo poi dritti , mentre sulla sinistra si entrerebbe nella galleria dapprima transitando anche per la cengia Martini ed altre postazioni con un occhio di controllo verso il Sass de stria . Ma nel periodo invernale è sconsigliato salire perchè il rischio di trovare chiusa l’uscita dalla neve . Si salirà cosi dal sentiero che parte dal Passo Falzarego 2105 m, proseguendo nel primo tratto sul bordo pista e poi imboccato il sentiero salire sullo stesso sempre tenendo la pista a destra , RICORDO CHE LE PISTE DA SCI NON VANNO MAI ATTRAVERSATE , si sale su un pezzo di notevole pendenza dopo aver superato la quota di circa 2400 m, fino a raggiungere le praticabili rocette esposte a sinistra raggiungendo così in breve tempo la quota del Rifugio Lagazuoi , Per la discesa si scende dallo stesso 401 che parte da sotto il rifugio e scende verso forcella Val Travenànzes ,facendo il percorso a ritroso , per poi rientrare sul 402 e raggiungere l’auto, si può volendo scendere anche con la funivia anche se il prezzo è un pò caro.

Presepi di Campodalbero

Pubblicato da luke007 in 20 gennaio 2022
Pubblicato in: evento, itinerari trekking. Tag: Eventi, Piccole dolomiti. Lascia un commento

Porta un bambino nel bosco e lui si sentirà libero , porta un adulto sul bosco e lui si sentirà bambino .

Non puoi vivere una favola se ti manca il coraggio di entrare nel bosco , e se nel bosco incontrerai il lupo avvisalo di stare lontano dagli umani . Luciano

Tempo di percorrenza: 3-4h circa 10 km

Dislivello totale: 552 m

Quota massima raggiunta: 907 m

Come Raggiungere

Si sale la val Chiampo fino a raggiungere e superare Crespadoro ed imboccando la strada che porta a Campodalbero si continua a salire per circa 10 km , se si proviene da Arzignano Chiampo oppure Vicenza , se invece si sale da Valdagno arrivati al bivio dello Zovo di Castelvecchio si continua fino a Marana , per poi continuare verso Campana e scendendo si prosegue per raggiungere località Campodalbero dove parte questo percorso .

Volendo si può anche sostare sulla contrada più bassa e partire completando lo stesso il percorso visto che si tratta di un anello.

Questo piccolo grande capolavoro che la comunità di Campodalbero ha reso possibile e visibile a tutti non è facile da descrivere , è una grande dimostrazione che se si lavora tutti per lo stesso obbiettivo il risultato può essere incredibilmente unico . E’ un percorso poco difficile ed praticabile a tutti molto emozionante soprattutto quando ci sono i presepi che sono di una bellezza epica .

Qui dove il tempo sembra essersi fermato ed il valore umano esprime la sua massima grandezza , raccontare e descrivere ciò che l’occhio ed il cuore raccoglie non è certo possibile si rimane impietriti davanti a cose fatte cosi , alla semplicità della grandezza .

L’ambiente che qui si ammira e circonda è unico nel suo genere , molto lontano dal rumore assordante delle città , ma ricco e pregno di quei valori imperniati nel tempo che hanno reso grandi le comunità di poche centinaia di persone che qui dimostrano il grande amore per la propria terra .

https://www.facebook.com/Campodalbero-Guarda-Al-Futuro-272469046590934/

Ora basta parlare , perche tanto le parole non sapranno mai esprimere quello che il cuore e gli occhi qui , in questo angolo di paradiso potranno vedere e raccogliere. Luciano

La Stella Cometa

Pubblicato da luke007 in 4 gennaio 2022
Pubblicato in: evento, itinerari trekking. Tag: Eventi. Lascia un commento
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La Stella Cometa

24 Dicembre. È la vigilia di Natale. L’oscurità della sera confonde l’orizzonte, non si riesce più a distinguere dove finisce la montagna e dove comincia il cielo. Ma lassù, in cima al Cengìo, un gruppo di intrepidi amici sta per rallegrare ancora una volta il Natale, sicuri che, ovunque esse siano, la Stella riscalderà le anime delle persone che la osserveranno, mostrando ancora una volta come una semplice decorazione, fatta con amore, può portare lo spirito del Natale in ogni cuore.

Lunghezza totale:+360mt
Lampade in uso:165
Lunghezza impianto:+1200mt

Come raggiungere

Dopo aver superato l’abitato di Schio si prosegue verso Torrebelvicino , superando sulla sinistra Pievebelvicino , dopo aver imboccato la tangenziale si prosegue fino a raggiungere il bivio che sulla sinistra porta in Viale Rimembranza ( zona Artigianale) si superano alcuni fabbricati fino a raggiungere un bivio che sale verso Riolo fino a raggiungere l’ultima contrada dove lasceremo l’auto.

Descrizione

Il percorso nn presenta difficoltà è per tutti si sale per circa 45 minuti sul monte Cengiò 832 m, ovvero la parte della stella. Poi attraverso un sentiero molto bello e pianeggiante raggiungere le code della Stella Cometa situate sul monte Sindiò 838 m passando per la piccola rifugio adibito dal Gruppo Stella , il dislivello è moto esiguo circa 300 metri , ricordo che la stella viene montata solo nel periodo natalizio ed illuminata solo il 24-25 dicembre .

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