Tempo di percorrenza del sentiero solo andata : 4h00
Dislivello totale : 1150 m
Quota massima raggiunta : 2320 m
Come raggiungere
Dopo aver superato l’abitato di Auronzo si prosegue per alcuni km raggiungendo così su una semicurva l’imbocco della Val Marzon , si sale per qualche kilometro con l’auto e raggiunto un piccolo slargo si lasci l’auto e si prosegue a piedi .
Descrizione
Il sentiero è per il primo tratto di circa un’ora su carrareccia asfaltata , con alcuni tratti di sentiero per accorciare il zig zag della strada , si arriva fino alla fine della strada in località Cason della Crosera, oltre al centro logistico, vero e proprio villaggio militare sorto nel giugno 1915, completo di infrastrutture e servizi per le truppe e gli ufficiali, è possibile visitare un piccolo cimitero di guerra, dominato da una croce in cemento con la scritta Pax, dove trovarono sepoltura soldati italiani, probabilmente tra i primi caduti sul fronte delle Tre Cime , e dove aveva sede un piccolo ospedale da campo , si prosegue salendo a sinistra , ricordandoci che in inverno non sempre si riescono a vedere i segnavia , rendendo così complicato l’itinerario e la sua percorrenza , e che ancora sofferente dopo quella tempesta Vaja che ne deformò il canalone detritico da li si prosegue la risalita uscendo finalmente dal bosco e dal canale , ammirrando la fantastica distesa di neve che sale fino al sentiero che porta a sinistra al Rifugio Auronzo ed a destra fino alla chiesetta degli Alpini e alla Malga Lavaredo . Tecnicamente il sentiero non è difficile ma le condizioni invernali ed il dissesto geologico lo rendono percorribili solo ad escursionisti esperti , con buona prestanza fisica e capacità di orientamento , si arriva sul Rifugio Auronzo , dove arriva anche la strada a Pedaggio ed il sentiero 101.
Cannone 203/45 A 1897 di Cason De Crosèra
“Allo scoppio del conflitto, come ben noto, molti pezzi di artiglieria di grosso calibro della difesa costiera furono destinati ai parchi d’assedio dei vari Corpi d’Armata.
Così a partire dal mese di giugno 1915 anche al IV C. d’ A. operante in Cadore furono inviati numerosi obici e mortai, “artiglierie ultrapotenti”, per battere le opere permanenti austriache. In particolare nell’alta Val d’Ansei, nella zona di Misurina e Tre Croci, furono posizionati dunque alcuni obici da 305/17, da 280 A e da 210 G, ma il più famoso è senz’altro il cannone piazzato a Cason de la Crosèra, le cui immagini fecero davvero il giro del mondo, comparendo su diversi giornali e riviste dell’epoca (ad es. “The National Geographic Magazine”, voi. XXXII, n.l, luglio 1917). In prossimità del villaggio militare fu infatti posizionato un grande cannone da 203/45 A 1897 su affusto a ruote De Stefano. Il calibro era di 203 mm, la canna aveva una lunghezza di 45 calibri, la bocca da fuoco pesava kg 21.000, il peso totale “in batteria”, comprensiva cioè di bocca da fuoco e affusto, era di Kg 42.810. Il pezzo poteva sparare ad una distanza minima di 3.400 metri e massima di 14.200 metri una granata semi-perforante in acciaio del peso di kg 114,600, caricata con kg 6,050 di trotyl, con spoletta posteriore a percussione F.K.S. 1909. Oppure, in alternativa, una granata perforante in acciaio del peso di kg 115.895, caricata con kg 4,590 di trotyl, spoletta posteriore a percussione F.K.S. 1915′, o ancora una granata in acciaio del peso di kg 116,230, caricata con kg 6,625 di trotyl, spoletta posteriore a percussione F.K.S. 911 o F.K.2S.911. i II cannone arrivò a Calalzo, via ferrovia, nel giugno del 1915 e, messo su speciali carrelli muniti di cingoli “Buonagente”, giunse in Val d’Ansei trainato dalle autotrattrici del IV Parco di Tornede.
La piazzola per ospitarlo fu ricavata di fronte al villaggio militare di Cason de la Crosèra, presso il ponte che scavalca il Rio di Val Marzon. Una cinquantina di metri più indietro, sulla destra della strada, furono realizzati il piano di scarico, i depositi per le granate e le polveri, in casematte a prova di bomba, nonché una baracca per gli artiglieri. I resti di queste installazioni sono, almeno in parte, ancora oggi visibili.
Il 5 luglio il pezzo iniziò i primi tiri di aggiustamento contro le posizioni austriache del M. Piana e del Rautkofel.”
Dal libro:
Tra fronte e retrovie. All’ombra delle Tre Cime. I servizi logistici nella Grande Guerra.
Walter Musizza, Giovanni De Donà, Giuseppe Teza
Edizioni DBS, 2014