Scendendo la Vallarsa verso Rovereto , si arriva all’abitato di Anghebeni dove parte anche il sentiero 122 che porta al Corno Battisti , oppure per meglio dire la famosa Val di Foxi Prima di entrare nel’abitato si incontra una posteggio sulla destra , da li si prosegue fino a Ca D’Austria e poi per la Val di Foxi fino ad incontrare un’ultimo bivio in un tornante della carrareccia , da li proseguendo per circa 150 metri si noteranno i segnavia bianco-verde (i colori degli schützen ) e l’aquila tirolese. Il sentiero e parzialmente alpinistico e richiede una buona preparazione tecnica e fisica , ma presenta dei scenari unici e mozzafiato sia nella fase di salita che in quella di avvicinamento ai Sogi , siccome la mia descrizione potrebbe sembrare superficiale vi propongo la versione ufficiale , ringraziandolo per la concessione della foto dall’alto. Per la discesa consiglio di salire fino al bivio con il 105 e poi proseguire fino a bocchetta delle corde e con il 102 andare a bocchetta foxy e scendere per l’omonima valle di Foxy rientrando cosi ad Anghebeni .
Il Senter del salto e sentiero di arroccamento.
Il sentiero inizia al primo tornante della classica mulattiera di Val di Foxi a quota 995 sopra Anghebeni in Vallarsa. Sale nelle vicinanze dell omonimo torrente spesso in secca per via della natura carsica del terreno ed in quel caso risulta divertente risalirlo direttamente percorrendone l’alveo con divertenti passaggi tra i sassi e piccole cascatelle. Quando il rio Foxi esce dalla vegetazione si incontra il bivio a destra che percorre il grande canale tracciato dalle valanghe che scendono dal “salto” ora ben visibile. Si risale integralmente il vallone con facile zig zag tra i massi. Arrivati sotto la grande fascia di rocce che sembra sbarrare il cammino, si devia verso destra per un canalino franoso fin nel punto più alto su una selletta e da li si comincia a rimontare per ripide tracce tra ghiaioni e mughi, da destra verso sinistra tutta la barriera rocciosa immersi in un ambiente severo e sovrastato da grandi pareti franose. Porre attenzione in caso di forti piogge ai canali sovrastanti che potrebbero scaricare pietre. Seguendo traversi attrezzati per un eventuale sicura a corda in caso di presenza di neve e poi cordini su alcuni passaggi ed altri ripuliti ma lasciati sprotetti, si giunge al capitello con il Cristo dove i nostri Avi hanno scavato alcuni gradini direttamente nella roccia. Un breve passaggio di primo grado sotto un muro a secco costruito in un epoca che fu, porta alla mulattiera che traversando a sinistra conduce nel canale sopra il grande salto. Si percorre il canale per 50 metri fino a tagliare decisamente a destra sul sentiero che percorre una ripida china e che conduce in breve ad una splendida mulattiera immersa tra i pini mughi ed i rododendri. La si segue e poi passando brevemente per un canalino che si segue per una trentina di metri e che si abbandona verso destra. Si risale ancora la bella mulattiera arrivando al “larse del Martin”, un bel larice isolato su un tornante ed il cui nome deriva da una promessa dell’ Amministrazione Comunale di assegnare ai nuovi nati del 2013 un larice a scelta sul territorio Comunale. Il sentiero si mantiene sempre ripido e diretto fino a passare sotto un grande masso. Da li si prende a sinistra un canalino che si segue direttamente per circa 200 metri con passaggi tra stretti gradoni. Si è ormai prossimi allo sbarramento roccioso sommitale, 50 metri sotto di esso si piega decisamente a sinistra compiendo una traversata per ripidi prati per 300 metri. Un ultima salita fin sotto le rocce che si costeggiano alla base verso destra e si giunge così dopo 800 metri di dislivello sul fondo della stupenda Alpe di Cosmagnon. Si seguono i corridoi liberi dalla vegetazione tra isole prative di un pascolo perduto e bellissimi larici fino a giungere sulla mulattiera che da bocchetta corde conduce a Malga Cosmagnon di sotto a quota 1850.
Il tempo fin qui può variare da poco meno di un ora (tempo impiegato da alcuni nostri Schützen ) fino alle tre ore a seconda del livello di allenamento. Ora si risale verso destra il valloncello sopra la malga e tra pascolo e mughi si seguono i corridoi tra la vegetazione. Si passa dalle gallerie e ruderi di guerra del dosso chiamato il Gemello e poi ancora da più file di trincee in mezzo a mughi ed isole prative si giunge sul pulpito a quota 1950 da dove si gode un panorama mozzafiato sull’ intera sottostante Vallarsa. Si cala qualche metro sull’opposto versante dove si notano già le cenge naturali su cui corre il sentiero di arroccamento. Le si percorre quindi verso destra in direzione nord verso il monte Sogi incontrando già qualche breve galleria. Si percorrono tratti facili ad altri su cui occorre prestare attenzione visti i sottostanti precipizi. I punti più insidiosi sono stati addomesticati con corde fisse e così come sospesi su un enorme poggiolo sopra a 1000 metri di vuoto sulla Vallarsa si giunge così all’osservatorio nord dei Sogi e alla zona delle passerelle (resti ancor ben evidenti) che permettevano di salire il dislivello con la vetta ormai vicina. Qui un breve tratto di IV grado attrezzato con golfari e spit che richiede l’uso di una mezza corda e 4 rinvii, permette di compiere il giro ad anello completo del caposaldo fortificato. Sulla cresta è anche attrezzato un ancoraggio per una corda doppia di 15 metri per il giro nel senso inverso. Sulla vetta si possono percorrere numerosi tratti di trincee e visitare i nidi di mitragliatrice e di un pezzo d’artiglieria puntati verso il M. Testo, il Roite e Cosmagnon. L’intero percorso è stato recuperato e ripulito dalla nostra Schützenkompanie che ancora sta lavorando per portare alla luce parte di quei 10 chilometri di trincee e gallerie che distano pochi metri dal sentiero di arroccamento. Alcuni aerei passaggi in cresta immettono quindi nel sistema di gallerie dei Sogi con 3 uscite percorribili, 3 finestre di osservazione in parete e 200 metri di galleria in ottimo stato di percorribilità ed un uscita che riconduce direttamente sul sentiero di arroccamento grazie ad una aerea cengia di 60 metri su cui è possibile procedere assicurati in cordata e rientrare sul sentiero di arroccamento cento metri prima dell’ osservatorio nord compiendo così l’intero giro ad anello. Ritornati al pulpito, seguendo i segnavia bianco-verdi (i colori degli schützen) e le aquile Tirolesi si prosegue per un altro chilometro e mezzo sul sentiero di arroccamento potendo visitare le numerose gallerie (45 in tutto) che lo costeggiano e con scorci mozzafiato sulla Vallarsa. Il percorso è ora più semplice del tratto verso i Sogi e conduce fin sulla vetta della Lora che con i suoi 2040 metri costituisce il punto più alto del percorso. Da li ancora qualche passaggio in cengia e per tratti di pascolo e mughi si giunge alla Sella di Cosmagnon permettendo il rientro a valle lungo molti facili e ben segnalati sentieri.
Per effettuare l’intero percorso necessaria una mezza corda da 50 metri, 6 rinvii più i moschettoni per le manovre in sosta. Casco e pila frontale più che necessari.
Luca Campagna e la Oberleutnant SchuetzenKompanie Vallarsa-Trambileno
Ciao Luciano,
vorrei capire se il sentiero è percorribile parzialmente evitando la parte che richiede l’utilizzo della corda con le relative assicurazioni, quindi solo con imbrago e set da ferrate per le parti già attrezzate, e quindi dove poterlo interromperlo e come ridiscendere ad Anghebeni.
Grazie
Andrea
Ciao Andrea il sentiero nella parte attrezzata e molto corta e abbastanza semplice , non esiste purtroppo un variante , almeno per ora che possa raggirare l’ostacolo , mentre arrivati sulla quota massima dove ci sono i resti della passerella e possibile entrare in una trincea e raggirare l’ostacolo nel tratto di canale fluviale verso la Malga Cosmagnon di sotto per circa 5-8 metri c’e questo pezzo con molti scalini di appiglio . Ciao Buon Cammino
Siamo saliti sabato 1 ottobre 2021, molti dei segni bianco verdi sono spariti, le corde sono state rimosse e i pini mughi sono cresciuti. In alcuni passaggi ci siamo stesi a terra per passarci sotto. Il tempo totale di percorrenza, da Anghebeni, torrente Foxi, Cosmagnon, sentiero 134 Bocchetta Corde, Bocchetta Foxi, Anghebeni, sono 25KM , 1480mt D+ circa 9 ore (senza cima Sogi). Credo che per la prossima primavera i mughi si riprenderanno totalmente il territorio. Bella avventura selvaggia.
Ciao Stefano , ho parlato con Luca e le corde sono state rimosse , perché nessuno si assumeva le responsabilità di avere attrezzato la via . Buon cammino
Grazie Luciano,
quindi se ben capisco potrei partire con la sola attrezzatura da ferrata, ed evitare il pezzo descritto come alpinistico da fare in cordata e calare lungo la trincea verso la Malga, oppure ritornare indietro e fare l’arroccamento della Lora sbucando alla sella di Cosmagnon.
Ciao
Andrea
Ciao Andrea , io l’ho fatto senza niente , dopo aver salito il canalino attrezzato si entra nel pianoro che porta prima a Malga cosmagnon di sotto e poi attraverso i mughi fino alla cima dei sogi da li puoi percorrere il sentiero esposto ma nn pericoloso fino ad arrivare ai roccioni della lora e poi al bivio con il Baglioni , scendendo di nuovo fino a Malga cosmagnon di sotto e poi salire fino a bocchetta Delle corde e bocchetta Foxy . Il tratto che ci vogliono le corde e un tratto di 4 metri che è raggirabile in galleria . La galleria la percorri scendendo dai sogi fino al sentiero dei roccioni della lora . ciao
Grazie mille Luciano,
sarà una delle escursioni in calendario, penso oramai la stagione prossima!
Ciao
Andrea
Ciao Andrea , è credo di si fra poco cambieranno l’ora e verrà buio presto . Comunque la montagna aspetta , io forse salgo domani in zona vorrei fare la via alpinistica dell’Argano , ciao Buon Cammino
ciao se fosse possibile vorrei sapere in quanto tempo si puo’ fare il sentiero completo Lora-Sogi e ritorno . grazie mille
Ciao Sergio purtroppo non ho dei tempi alla mano , perche questo itinerario non risulta su nessun libro di guide , appena possibile lo farò calcolando i tempi e il dislivello , mi pare che per salire ci vogliano circa 4 ore e per completare le trincee dei roccioni della lora si vada con circa altre 1h30 , poi il ritorno non risulta facilissimo in quanto se si scende dal 135 ci vogliono circa altre 3h , se invece dai Sogi ritorna a malga Cosmagnon di sotto e si prende per la Bocchetta delle corde dal 134 e poi dal 102 a bocchetta foxy per poi scendere fino a valle anche li il tempo e di circa 4h per ritornare alla macchina . se hai pazienza quanto prima ti daro altre informazioni più precise , resta comunque un sentiero impegnativo per completare il giro passando per i sogi e i roccioni della Lora . ciao Buon Cammino
grazie sei molto gentile. Non vedo l’ora di provare questo sentiero nuovo per me
Ciao Sergio il sentiero di arroccamento dei roccioni della lora è molto bello e poco praticato esposto sulla Vallarsa , e nn presenta particolari difficoltà . Ciao buon cammino
ti ringrazio Luciano domani parto dal sentiero Baglioni-sent arroccamenti fino al Sogi e ritorno. Spero di riuscirci prima del buio. Ancora grazie ciao
Ciao Sergio , nn preoccuparti se sali da lì con andata e ritorno c’è la fai senza problemi , quando arrivi in fondo ai sogi dove troverai la postazione e i relativi resti della passerella sulle roccette soprastanti vedrai dei golfari , si può salire anche da lì ma ti consiglio di tornare un po’ indietro e troverai una fessura sulla sinistra che sale in cima ai sogi . Ciao buon cammino
Ciao Luciano.
Ho percorso domenica il sentiero di arroccamento, salendo dal Baglioni e poi da m.ga Cosmagon, salendo verso NW dall ex cimitero au, fino ad incontrare la traccia con bolli bianchi che porta alla selletta Cosmagon. Il sentiero di arroccamento è molto bello ma, segnalo per chi avesse in programma di farlo, è senza corde attrezzate. Ci sono i golfari. Alcuni passaggi verso i Sogi diventano un po complicati, come nel grande diedro incassato, che si vede in una delle ultime tue foto (dove si nota la corda attrezzata). Verso la Lora nessun problema.
Ciao Maurizio il sentiero del salto è stato aperto da un piccolo gruppo di persone di vallarsa , a loro spese se noti ci sono le aquile rosse . La parte del diedro e raggirabile in galleria posizionata poco prima sale sopra al diedro. Ciao buon cammino
Percorso il 24/11/2018, ho trovato il percorso qualcosa di eccezionale! Faccio i miei, nostri complimenti e ringraziamenti, a tutte le persone che hanno collaborato in questa imponente “riesumazione”!
Ciao Stefano , un lavoro ben fatto da Luca Campagna Plazzer e gli schutzen di vallarsa . Ciao buon cammino
Stefano posso chiederti come hai trovato il percorso, sia come difficoltà sia come orientamento?
Eri da solo? Per che sentiero sei sceso?
Da tempo l’ho nel mirino, ma ho anche dubbi che sia troppo difficoltoso….
Grazie
Andrea
Ciao Andrea , ho approvato il tuo commento altrimenti Stefano non l’avrebbe mai letto , posso solo dirti che il sentiero non presenta cose impossibili , e la discesa io l’ho fatta salendo dal Roite attraverso il 134 , poi bocchetta delle corde e bocchetta Foxi scendendo poi a valle . Eventualmente dovresti contattare Stefano in privato , ma non so se riesci a vedere la sua mail . Ciao Andrea Buon Cammino
OK grazie,
per quest’anno non credo di farcela, ma l’anno prossimo…..
Ciao
Andrea
Ciao questo weekend hanno messo pioggia , poi cambia l’ora, poi per il resto dipende dalle condizioni del tempo e sopratutto dalle tue condizioni . Ciao Buon Cammino
Rimarrà un sogno nel cassetto temo, anche perché non trovo mai nessuno disposto a queste avventure, e farle da solo non mi pare saggio…..grazie comunque delle informazioni (non capisco comunque l’idea di sistemare e attrezzare un sentiero e poi lasciarlo rapidamente decadere, anzi rimuovere le attrezzature…..)
Ciao Andrea , purtroppo l’idea del togliere le attrezzature rimane sempre qualcosa di assurdo , io sono sempre convinto che se uno percorre un sentiero di montagna lo fà sotto le proprie responsabilità che sia attrezzato o meno , le ordinanze di chiusura del sentiero cose a mio avviso assurde, ma l’italia è un paese strano dove chi ha delle idee se non portano soldi nel posto giusto vengono in qualche modo minate. Comunque se vuoi fare quel sentiero li , scrivimi in privato che magari ti ci porto io . Ciao Buon Cammino
Percorso stupendo seguito qualche giorno fa quasi integralmente, compreso il sentiero di arroccamento Lora-Sogi, saltanto solo una piccola parte della cengia sotto I Sogi e scendendo con il SV 135 a Raossi dove avevamo una 2^ auto.
Confermo che non ci sono più le corde fisse, presenti i golfari per eventuale assicurazione.
2 in particolare i punti critici: sul Sentier del Salto una paretina esposta da superare in diagonale (forse bypassabile seguendo un canalino + cengetta) e sulla cengia sotto I Sogi una rientranza esposta e bagnata.
In alcuni punti i mughi invadenti costringono a qualche acrobazia.
Ciao Dario , bene è un percorso molto bello ed interessante , peccato siano state rimosse le corde , e non ho ben capito se si potrà averle ancora in sito , se si scende dalla Val del Ciore non occorrono 2 auto , grazie e buon cammino
Ciao Luciano, difficile che il sentiero vengo riattrezzato con i cordini, a meno che non se ne occupino CAI o SAT: purtroppo siamo in Italia, se ci si fa male la colpa è del cordino corrimano o della montagna cattiva, non di noi stessi che non abbiamo valutato bene il percorso.
Ciao Dario purtroppo e così , credo che nn abbia molto senso chiudere un percorso o un sentiero , infatti sulle Dolomiti nn li chiudono , mettono degli avvisi e i qualche caso deviano il percorso ,io sono sempre convinto che la responsabilità sia sempre dell’escursionismo sempre meno capace di valutare preparazione e percorso . Ciao buon cammino