Questa pagina la voglio dedicare a un nuovo intervento molto importante eseguito dalla Schuetzenkompanie Vallarsa-Trambileno e Luca Plazzer Campagna che con molta dedizione e lavoro hanno recuperato un sentiero molto bello e importante sotto il profilo storico. E ringrazio inoltre il suo intervento con i pensieri e gli ideali posti in gioco dalla popolazione di Vallarsa – Trambileno , anche se credo che non serva essere di una o dall’altra parte , ma la cosa che credo sia veramente importante e il costruire qualcosa e portare alla luce qualcosa che verrebbe dimenticato , alcuni commenti possono essere anche presi come tali , sono solo dei pensieri , e i pensieri si sa sono molto soggettivi e alcuni potrebbero essere fraintesi , ma per conoscere le cose bisogna sempre approfondire e per questo ringrazio Luca Plazzer Campagna per avere espresso i pensieri della Vallarsa e Trambileno
Le Parole di Luca Plazzer Campagna
Signori buongiorno. Vi informo che il sentiero di arroccamento Lora-Sogi in collegamento con quello “del Salto” che parte a quota 900 in Val Foxi in Vallarsa è stato interamente pulito, liberato dai mughi e attrezzato con corde fisse (manca solo qualche metro) ed in alcuni punti attrezzato con spit e golfari sui passaggi in cresta tra l’osservatorio nord (dove è sito il fregio degli zappatori) e la vetta dei Sogi. Dalla vetta si entra in galleria e si esce nuovamente sul sentiero dopo 200 metri. L’associazione che lo ha aperto e che sta per finire di segnarlo applicherà anche alcune tabelle informative e cenni storici. Questa associazione non è altro che la Schuetzenkompanie Vallarsa-Trambileno di cui sono onorato di rappresentare. Ho letto alcuni vostri commenti e mi dispiace a mia volta che alcune parole del nostro Haupmann vengano qui strumentalizzate da voi. non ci sono infatti su quel libretto parole offensive ma solo l’appunto che afferma come noi Trentino-Tirolesi non abbiamo mai chiesto di essere liberati da uno stato che non abbiamo mai riconosciuto. i nostri padri ed i nostri nonni in Vallarsa combatterono tutti con divisa austroungarica e furono 1100 su una popolazione di 3500. Non ci fu nessuno che combattè insieme agli italiani ed anzi proprio contro di Loro furono decorati con 1 medaglia d’oro al valor militare, 1 di argento e 10 di bronzo. In tutto il Trentino che allora si chiamava sudtirol o welchstirol (fu mussolini ad abolire nel 22 il nome Tirolo ed a introdurre obbligatoriamente il nome di trentino) combatterono 65000 uomini in divisa Austro-Ungarica mentre furono 200 gli irredentisti. Questa è la storia ed è documentata anche se non molto divulgata. la nostra identità fu ed è ancora affossata eperseguitata da roma ed anche questo è un fatto dimostrato e dimostrabile facilmente. non voglio allungarmi in racconti e spiegazioni che qui non hanno senso ma solo dire che scrivere su un libro che il nostro spirito di Tirolesi non sarà mai soggiogato non è una frase offensiva nei confronti degli italiani ammenochè questi non si accorgano e si vergognino da soli di quel che è stato fatto alla nostra gente perseguitata come austriacante nei campi di prigionia di Isernia e della sardegna ed alla nostra identità più in generale. un ultimo appunto, l’aquila che a voi non piace dipinta sulla roccia è l’aquila Tirolese ed i colori bianco-verdi sono quelli degli Schuetzen e vi prego di rispettarli come noi facciamo con il tricolore dipinto su i sentieri del Palon e del Dente. Vi informo inoltre che la nostra Kompanie essendo composta da alpinisti molto esperti ha aperto altri percorsi storici come la cresta sud del monte Corno e la prima linea Austro.ungarica tra il Weg Valmorbia ed il monte Spil. se volete visitarli insieme saremo felici di accompagnarvi se ne avete voglia… rispettandoci a vicenda! saluti Luca Campagna Oberleutnant SchuetzenKompanie Vallarsa-Trambileno
Mio nonno è morto il 28 Giugno 1916 sul monte Pruche combattendo gli Austriaci a seguito della Strafexpedition . Mio nonno aveva 35 anni e morendo lasciò mia nonna vedova con 3 figli da tirare grandi . Mio nnno avrebbe preferito lasciare Trento e Trieste agli Austriaci e restare a casa a vedere i suioi figli crescere ; scommetto che avrebbe preferito invecchaire serenamente con sua moglie piuttosto che dare la sua vita per la Patria ( ma quele Patria ? ) , per liberare gente che stava bene dov’era .
Nell’ultima tristissima cartolina inviata a mia nonna , il nonno invocava la pace per l’Europa , non la liberazione del Trentino .
A nome suo , quasi 100 anni dopo , chiedo scusa a tutti i Trentini che , contro la loro volontà , sono stati liberati dall’esercito italiano guidato da Pazzi e Sconsiderati Generali .
Mi auguro anche che prima o poi il nome Cadorna venga eliminato da tutte le piazze e vie italiane , dal Brennero a Pantelleria .
Cari amici non volevo scatenare una discussione su questo blog che in effetti si occupa di tutt’altro. a maggior ragione perchè leggo degli interventi che giudico sempre equilibrati e che non vanno mai sopra le righe. sono allora invogliato a proseguire la nostra chiacchierata, auspicando che magari quest’estate ci potremmo ritrovare tutti insieme sui nuovi tracciati del Pasubio per avviare una “riconciliazione” vera perchè parte dal riconoscimento anche dei pensieri dell’altro. Partiamo dagli uomini che morirono in quella guerra. Anche io ho avuto dei parenti che sono morti in quella guerra . ho visto anche io le immagini di uomini letteralmente impazziti al ritorno dal fronte per quello che avevano subito ed erano poveri uomini di qualsiasi nazionalità. per indole vengo sempre assalito da tristezza e da un senso di pietà ogni volta che guardo immagini di soldati massacrati per il volere dei soliti noti ed anche qui non distinguo tra i caduti di una parte e quelli dell’altra. la nostra storia è stata però quella dei vinti. alcuni nostri soldati di vallarsa a guerra finita ad esempio finirono in campi di concentramento a castellamare di stabia e fatti morire di stenti obbligandoli a bere acqua di mare perchè considerati troppo “austriacanti” e tutto questo è stato per lungo tempo nascosto dalla storiografia ufficiale. questo ha fatto si che nelle celebrazioni per la grande guerra che ormai si susseguono giornalmente si sia buttato tutto sul piano della grande festa collettiva nel quale tutti sono amici e tutti sono uguali. La voglia è assolutamente quella di esser amici e rinnovo ancora l’invito a trovarci tutti sul Pasubio però noi Trentino-Tirolesi apprezzeremmo il fatto che tutti diventassero consapevoli che quella per le nostre popolazioni fu comunque una guerra di aggressione nel quale “noi” ci difendevamo e null’altro con tutto ciò che ne consegue. questo vuol dire che non si può pretendere che nelle commemorazioni si pretenda la presenza solo di quella parte che ha vinto e delle sue sole bandiere e dei suoi soli simboli. il tricolore e il cappello d’alpino per quanto possa fare effetto, per noi sono la bandiera e i copricapi che portava chi è venuto ad occupar la nostra terra ed a uccidere i nostri soldati. nelle manifestazioni ora si pretende spesso (anche se alcuni gruppi ANA in modo isolato cominciano a dimostrar una certa sensibilità nei nostri confronti) che le nostre bandiere e i nostri cappelli da Schuetzen e kaiserjegher non abbiano diritto di parola ne di presenza. ecco perchè dico che sarebbe bello invece incontrarsi e celebrare il ricordo di un centenario che tenga in considerazione non solo i morti di tutti ma anche il pensiero. affermare che tutto e tutti sono uguali dopo cent’anni può forse essere vero ma di sicuro non si può dire che le ragioni e i torti non esistono. pensiamo alla guerra sanguinosa che avviene oggi tra ISIS e Curdi. tra 100 anni i morti dell’una e dell’ altra parte saranno uguali? forse si, ma le ragioni di chi aggredisce non possono essere equiparate nello stesso modo di quelle chi difende la propria terra. o no? non appiattiamo tutto, la realtà non si presenta sempre o bianca o nera. da qui un invito a parlarci di più ed a provare a capire anche le ragioni dell’ altro. chissà speriamo un giorno di poterlo fare faccia a faccia. saluti Luca
Concordo . Sarebbe ora di mettere le cose a posto ; mi auguro che il 24 Maggio del 2016 possa diventare il Memorial day di tutti i caduti Italiani , Austriaci ed Ungheresi
Sono sempre piu contento dei vostri interventi , perche molto pacati e costruttivi per una nuova intensa amicizia che lega i popoli e le persone , che hanno visto lo stesso argomento da due angolazioni diverse , dimostrando che tutto e possibile sempre nel massimo rispetto , e nel unico obiettivo di condividere i nostri pensieri….lo spirito della montagna permette di far condividere lo stesso cielo con una profonda amicizia….ciao grazie a tutti
Segnalo agli amici del Blog che sabato 9 luglio, l’associazione Pasubio100anni con l’assistenza di due guide alpine e dei due apritori dell’itinerario, organizza una gita sul percorso del Monte Corno Cima Alta ripercorrendo il sentiero con le scale in cemento in piena parete che vedete nel primo video. per info ed iscrizioni contattatemi pure. saluti a tutti
Grazie Luca , speravo tanto di poterci essere ma a quanto vedo i miei turni di lavoro sono di pomeriggio , pubblicizzerò la cosa , buon cammino e grazie ancora per la tua amicizia . Ciaoo
Ricordo insieme a questo sentiero nuovo , il bellissimo sentier del Salto sui roccioni dei sogi e della lora itinerario a molti sconosciuto come anche la val Ciore …ciaooo e un grazie al Gruppo Schutzenkompanie per averlo recuperato .
Volevo chiedere se era possibile vedere sulla cartina il percorso, almeno approssimativo del giro: del Salto, Lora e Sogi. Ringrazio anticipatamente.
Grazie anche per tutte le spiegazioni e le idee che dai con i tuoi percorsi.
Auguro buone camminate a tutti.
Ciao Filippo se vai , sul sentier del salt e roccioni della lora , direttissima roccioni della lora e val del ciore troverai cartine del CAI con i percorsi , ciao buon cammino