
Come raggiungere
Dopo essere usciti dall’autostrada a Montecchio Maggiore (VI), si prende la S.P. 246 verso Recoaro Terme. Giunti a Recoaro si prosegue dalla S.P. 99 per la località Merendaore. Si supera malga Ravo e si raggiunge, il Rifugio Alla Guardia, dove la strada si restringe fino al Passo di Campogrosso, ovvero al Rifugio Antonio Giuriolo Campogrosso dove si lascerà l’auto.
Descrizione
Lasciato il rifugio Campogrosso 1464 m, si prosegue verso la strada delle 7 fontane per circa 150 m fino a raggiungere il segnavia n.157, e la Madonnina a mezzo busto dove è riportata una frase molto significativa «che il Signore fermi le Guerre», ricordo inoltre che qui passava, l’antico confine Austroungarico segnato dai Grandi Cippi, entrati nel sentiero a pochi passi si nota sulla sinistra l’Anello Storico della Guerra, con la prima postazione, usato per sorvegliare il sentiero si esce e si prosegue a sinistra fino a raggiungere in a piazzola designata per piccoli pezzi di artiglieria, si prosegue scendendo leggermente per raggiungere un piccolo posto di osservazione con relativo ricovero in caso di attacco, proprio adiacente ad uno dei Cippi confinari, si prosegue seguendo le trincee adibite ai tiratori e mitraglieri sino a raggiungere la seconda postazione mentre la trincea prosegue fino a raggiungere i trinceramenti sotto la Guglia Gei, mentre proseguendo si raggiunge anche la terza postazione che poi porterà al caposaldo, con trincee più profonde dove era anche eretto un baraccamento di ricovero, si prosegue attraverso un tratto prativo che sale fino a raggiungere la quarta postazione, sul retro si trovano le quattro piazzole per piccoli pezzi si presume da 110mm, dopo aver superato la stradina che porta al Rifugio Schio ora ristrutturato, mantenendo la destra si sale sulla quota 1561 m, un piccolo dosso roccioso adibito a osservatorio e postazione di tiro fucileria, si ridiscende per rientrare nell’anello scendendo verso la mulattiera che scende verso la rotabile che sale a Campogrosso incrociando il bivio con il n.144 sentiero delle mole, continuando cosi per le altre postazioni, si raggiunge la spettacolare posizione esposta verso la Valle Agno con un panorama unico ed incredibile, si prosegue rientrando nel tratto boschivo che permetterà di rientrare al Rifugio Antonio Giuriolo 1464 m, passando per l’arrivo dell’ultimo troncone della teleferica.
Cenni storici
Questa zona molto importante sotto il profilo storico e naturalistico, essendo terra in cui passa l’antico confine Teresiana ed alla presenza di ben 14 cippi austroungarici del 1750, la mancanza di fiducia reciproca anche se sotto la triplice Alleanza fece si che ambe le pasrti preparavano le linee fortificate sui propri confini , anche se l’assenza di strade atte al trasporto e passaggio per scendere a valle rappresentava una zona di scarso interesse. L’Austria era presa infatti alla fortificazioni più basse verso la Vallarsa di Matassoni e Pozzacchio, mentre gli italiani si fortificarono sul Forte Maso e la Tagliata Bariola( contrada divenuta ora famosa per il magico presepio ).
Il 24 maggio del 1915 all’entrata dell’Italia in guerra, gli italiani si spinsero molto avanti nelle posizioni del Carega, ed anche sulla Terra di nessuno del Pasubio, furono bloccati dai tiri delle artiglierie austroungariche. L’interesse per il valico di Campogrosso era esiguo, e furono poi costruiti i collegamenti necessari per raggiungere sia il passo di Campogrosso 1464 m, che la Gazza 1265 m, fondamentale anche la costruzione delle teleferiche.
La teleferica
Qui giunge l’ultimo troncone della Teleferica che parte da Malga Ravo, più propriamente nel Bivio Rao 1038 m, ovvero dove parte l’itinerario n.144 del sentiero delle Mole fino a Campogrosso 1464 m. Fu costruita nel 1916, poi allungata fino a raggiungere la località Parlati, aveva un carello della portata di circa 2-3 quintali, il dislivello era di circa 800 metri ed una lunghezza di circa 3200 metri.
Altra teleferica sulla Recoaro Terme – Gazza, in località Lambre 821 m, (centrale elettrica ) che passando per la Malga Langarte 1137 m. saliva fino a raggiungere il Passo Pelegatta 1776 m, per poi proseguire fino alla Cima del Carega 2238 m, attraverso il vallon della teleferica dove sono presenti ancora alcuni piloni in cemento resti di questa teleferica.
Voglio ricordare che il sentiero e opera di persone che ne mantengono la manutenzione , e sono gli Alpini , non si fanno nomi perchè il lavoro degli alpini e sempre veloce , puntuale e gratuito , per questo ritengo sia più giusto precisare … lo hanno messo a posto gli ALPINI come del resto la statua della madonnina .
Per chi volesse approfondire la cosa, ammesso , riesca ancora trovare qualche copia del libro : Alpe di Campogrosso, con guida al sentiero storico ” 1° Anello” di Bepi Magrin a cura dell’ associazione ricerche storiche IV novembre Schio (Vi) (edizioni Litovald ) fornisce un’ampia veduta sia sul piano storico che geografico della zona di confine .
Molto interessante e più facile da recuperare : Alpe di Campogrosso , Cronache, storie e personaggi delle piccole dolomiti di Bepi Magrin e Eugenio Cipriani (edizioni Cip )
