Tempo di percorrenza del sentiero solo andata : 1h40
Dislivello totale : 505 m
Quota massima raggiunta : 980 m
Per prendere questo sentiero si arriva con l’auto fino al Monastero della Resurrezione si sale attraverso il sentiero 647A (tratteggiato)fino al bivio con il 648 , il sentiero e molto difficile fisicamente 3h 45 mette il CAI , fino ad arrivare al Monte Cengio ad un certo punto si incontra il bivio con il 651 che prosegue fino alla cima . Se preso da Casale si deve superare l’abitato di Cogollo e arrivato su un leggero dosso si vede a destra l’abitato di Casale, si sale attraverso il 647 (tratteggiato) per poi entrare nel 647A risulta ancora più impegnativo in quanto ci si impiega più di un ora ad arrivare al bivio con il 648.
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Cenni storici
La seconda linea realizzata dai reparti del Genio militare del XXII Corpo d’armata italiano dall’autunno del 1916 alla primavera del 1917 , quindi dopo i combattimenti della strafexpedotion in un periodo di relativa calma quando gli austroungarici si erano ritirati sulla linea delle creste sopra Arsiero e la proma linea italiana correva a sud di Pedescala nella Val d’Astico.Lungo l’erto clinale fortificato si incontrano postazioni e gallerie , le cui entrate partono tutte dai tornanti del sentiero ed hanno terminali direzionati verso la conca di Arsiero , la media Val d’astico e talora il monte Cengio .
Quota 1045
La quota 1045 è la punta estrema della propaggine meridionale del sistema montuoso del Monte Cengio e si incunea tra la Val Canaglia ad est e Val Cengiotta a ovest. Tutto il costone venne sistemato a difesa nel 1917 con lo scopo di ostacolare , qualora si fosse nuovamente perduto il Monte Cengio , un eventuale attacco austriaco proveniente da occidente e la funzione di controllo della val Cengiotta e della mulattiera che da Cogollo saliva sul Cengio , il cosidetto “sentiero delle Postazioni”. La mulattiera era già stata utilizzata la notte del 2 giugno 1916 , durante la battaglia del Cengio , per portare con i muli gli ultimi rifornimenti di acqua e viveri ai granatieri in trincea . La linea di difesa di quota 1045 era organizzata con trincee difese da reticolati, postazioni di mitragliatrici quasi tutte in caverna , ricoveri truppe in caverne scavate nella roccia o tane di volpe , capaci di contenere circa 1000 uomini