Tempo di percorrenza del sentiero solo andata : 2h00
Dislivello totale : 607 m
Quota massima raggiunta : 1108 m
Arrivati a Recoaro Terme si prende la strada che porta alla Fonti centrali , messa l’auto nel posteggio delle fonti , si prende la strada a destra delle fonti che porta in un piccolo gruppo di case , da li parte il sentiero 133 Italo Soldà (fratello minore di Gino Soldà ) che porta prima a Recoaro Mille e poi sul monte Spitz , questo itinerario abbastanza semplice e con difficoltà molto basse e molto bello da percorrere sia in andata che ritorno . La bellezza di questo sentiero tutto boschivo sta proprio nel sottobosco molto bello e pieno di colori sia d’estate che sopratutto i colori dell’autunno inoltrato durante la salita si possono anche attraversare alcune sorgenti d’acqua , arrivati a malga Chempele si incontra la strada che porta alla Conca d’oro o Pizzegoro che dir si voglia ovvero nelle piste da sci , mentre il sentiero prosegue a sinistra per salire sul monte Spitz dove si possono osservare i ruderi del ex Albergo situato su un pianoro sulla parte superiore del monte , proseguendo il cammino si arriva nella parte panoramica del percorso ovvero dove sono situate tutte le antenne , da li si può ammirare il panorama di Recoaro Terme , conosciuta anche come Conca di Smeraldo . Il ritorno lo si deve effettuare per lo stesso percorso anche se esisterebbero altri 2 sentieri che non portano esattamente dov’e stata posteggiata l’auto , quindi la discesa dallo stesso e l’unica via .
Biografia di Italo Soldà
Italo nacque a Recoaro Terme nel 1918. Il fratello maggiore Gino, celebre alpinista e sciatore, lo avviò sin dalla tenera età alla pratica dello sci e dell’arrampicata: sotto la guida del “maestro” Gino, per acquisire doti di equilibrio e abitudine al vuoto imparò a camminare sui muretti e sui cornicioni, ad attraversare i ruscelli su una scala a pioli posta orizzontalmente da una sponda all’altra e a scalare le “briglie dei Giorgetti”.A sei anni Italo, guidato dal fratello, scalò il Baffelàn per la parete est. La sua grande passione fu però lo sci: dall’età di undici anni, Italo raccolse risultati importanti, non solo nelle gare in vallata ma anche a livello nazionale, culminati indossando la maglia azzurra ai Campionati del Mondo di Cortina nel 1941. Espatriato in Svizzera come internato militare dopo l’8 settembre ‘43, continuò a svolgere attività atletica assieme a commilitoni come Zeno Colò e altri membri della squadra nazionale di quel tempo. Alla fine della Guerra Italo iniziò l’attività professionale di guida alpina e soprattutto di maestro di sci. Tornò a Recoaro, dove fu uno dei promotori della locale stazione sciistica. Negli anni successivi si dedicò all’insegnamento e all’allenamento di atleti in prestigiosi sci club, collaborò con la Federazione Italiana Sport Invernali alla stesura dei primi testi tecnici per l’insegnamento dello sci nelle scuole italiane e fondò nuove scuole di sci. Svolse l’ultima parte della sua attività professionale in Trentino, in particolare sul Monte Bondone, cui il suo nome è indissolubilmente legato. Italo si spense a Valdagno, ai piedi delle sue amate Piccole Dolomiti, nel 2001 all’età di 83 anni.