Tempo di percorrenza del sentiero solo andata : 1h00
Dislivello totale : 350 m
Quota massima raggiunta : 1500 m
Cartografia : CAI Pasubio – Carega 1:25000
Questo sentiero funge da collegamento tra il sentiero 122C Sentiero Galli e il 102 della Val Foxi , presenta una pendenza notevole nelle sue parti , ed è poco segnalato nel percorrerlo in discesa , anche se in caso di mal tempo improvviso potrebbe essere una soluzione per il rientro , passa in diversi punti molto importanti sotto il profilo storico e permette di arrivare sotto la via alpinistica del Sentiero dell’argano , ovvero dove venivano portate in quota le munizioni presso la Cima Alta . Infatti salendo dal basso si possono notare diverse postazioni adibite a ricoveri per i soldati . Ricordo inoltre che salendo dalla Val Foxi attraverso il 102 , l’avvicinamento sia di circa 1 ora , presenta inoltre alcuni punti dove il panorama e molto ampio verso la val Grobbe , il sentiero poi arriva appena superato il Cappuccio di Pulcinella .
Ancora un grazie agli amici Giacomo e Giancarlo Andolfatto per la pubblicazione di questa ferrata su Bassano Week , una ferrata tecnicamente impegnativa sopratutto nel ripido sentiero di avvicinamento ma con scenari particolari e unici come il suo ponte tibetano che passa sopra l’altro sentiero ma comunque aggirabile . Buona lettura
Cenni storici
Teatro di scontri decisivi nel corso della guerra del 1915-1918 e alcuni avvenimenti della 1945 con i partigiani, è conosciuto a molti per il il suo sacrario dalle imponenti dimensioni e che conserva le spoglie di italiani e austroungarici assieme ad un museo della Grande guerra della Galleria Vittorio Emanuele III . Famoso è anche il Sacello della Madonna Ausiliatrice inaugurato il 4 agosto 1901 dal cardinale Giuseppe Sarto . La statua fu mutilata durante il primo conflitto mondiale, ma venne poi ricollocata nel 1921. Alla Madonnina del Grappa è dedicata l’Opera assistenziale fondata, subito dopo la Guerra, con il nome opera della divina Provvidenza Madonnina del Grappa .
Nella prima guerra mondiale, dopo la sconfitta italiana di Caporetto , la cima diventò il fulcro della difesa italiana, tanto che gli austriaci tentarono inutilmente e più volte di conquistarlo, per poi avere accesso alla pianura Veneta.
La frana e visibile da diversi punti , dai Parlati si sale proprio nel canalone del Rotolon , mentre attraverso la strada per Campogrosso , la si può vedere da una posizione più alta e vederne le dimensioni , oppure anche sul versante sinistro da malga Lorpodo , o anche più in alto dal Sentiero delle mole a Passo del lupo , o altrimenti dalla parte più alta e centrale in mezzo proprio al Vallone salendo dal sentiero 157 per Bocchetta Fondi , un altro punto di osservazione e l’anello storico di Campogrosso.
Per noi il Rotolon e sempre stato li , dicono gli abitanti dei Parlati , Turcati , Maltaure e Facci , questo pensano gli abitanti delle contrade a rischio , questa frana e sempre stata attiva , solamente che con il cambiare delle stagioni e le piogge torrenziali che negli ultimi anni scendono sulla valle dell’Agno ne complicano la tenuta , è una frana costantemente monitorata attraverso foto e strumentazioni poste in loco , come i diversi punti con i teodolite tenuti sotto controllo dallo strumento posto sulla piccola casetta in legno poco distante dalla curva del capitello poco prima della Guardia .
Per i Volontari Vigili del Fuoco e una cosa da considerare perche sono già state fatte in periodi non tanto lontani squadre adibite al controllo di questa frana che per un discreto periodo di tempo non aveva i sistemi di monitoraggio a sensori , per mancanza di fondi , ora i sistemi sono montati e a quanto pare in uso per poter rendere più controllato e nella speranza non ci sia mai bisogno un eventuale evacuazione della popolazione , noialtri del resto ci prestiamo a questo onere che fa parte della nostra preparazione tecnica .
ATTENZIONE QUESTO NON E UN ITINERARIO DA PERCORRERE E UNA COSA DA VEDERE SI MA DA DEBITA DISTANZA , E NON NEL PERIODO PRIMAVERILE DOVE LO SCIOGLIMENTO DELLA NEVE RENDEREBBE TUTTO PRECARIO , E NEMMENO DOPO PIOGGE TORRENZIALI .
Tempo di percorrenza del sentiero: 3h30 Vajo Papa 1h20
Dislivello totale : 1000 m Vajo Papa 500 m
Quota massima raggiunta : 1928m
Cartografia : CAI Pasubio – Carega 1:25000
Descrizione
Dopo aver raggiunto il rifugio Nerone Balasso , situato sulla strada che da Schio porta al pian delle Fugazze si lascia l’auto nell’ampio posteggio sulla sinistra , si lascia l’auto e si prosegue dritti verso il bosco , li si intravedono i primi segnavia riportanti il 300A di raccordo con la Val Canale fino a rientrare nel 300 Val Canale , si prosegue la salita su un sentiero abbastanza largo e molto bello con tratti boschivi e tratti di ghiaioni della zona sotto il Pria Favella , fino ad arrivare ad incrociare il sentiero 311 che sale da Località Ponte Verde , si prosegue entrando in un stupendo sottobosco di erba e muschio nel cui lato si può ammirare il canalone detritico inferiore della val canale , in questo tratto pianeggiante e piacevole da percorrere molte volte si soffermano i camosci , all’uscita del tratto boschivo si entra proprio nella val Canale sempre sul sentiero 300 , dopo aver superato il primo ghiaione situato sulla destra , si sale fino a superare il masso al centro della valle che indica il punto di partenza del 311 boale dei Cavi (direttissima val canale ) e il Boale d’inverno , dopo aver risalito ancora la valle si nota un piccolo Vajo molto stretto , quello li è l’imbocco del Vajo Papa , tecnicamente non difficile ma presenta un paio di passaggi un pò ostici ma superabili , l’uscita sulla radura erbosa è un pò complicata , ma controllando bene ed aguzzando la vista si riesce ad uscire , lo spettacolo e unico , una distesa prativa molto bella e solitamente frequentata da camosci , vista la distanza dal resto dei sentieri rimane un pò selvaggia , si continua a salire per quello che rimane un tracciato fatto dai camosci si rientra nell’ultimo tratto del 300 della Val Canale . La discesa può essere fatta dal 300 della val Canale .
QUESTO TRACCIATO E DI PER SE UN VAJO E PRESENTA DIFFICOLTA’ DI UN CERTO LIVELLO NON ACCESSIBILE A TUTTI , QUINDI VI INVITO ALLA MASSIMA PRUDENZA E NON SOTTOVALUTATELO , DEV’ESSERE AFFRONTATO SOLO DA CHI E CERTO DELLE PROPRIE CAPACITA FISICHE , RICORDO INOLTRE CHE NON E SEGNALATO NE SULLE CARTINE NE TANTOMENO SUL PERCORSO .
Cartografia : CAI Valdastico e Altopiani trentini 1:25000
Descrizione
Ho voluto pubblicare questo anello , perche vista la possibilità pratica di poterlo effettuare , permette una visione , abbastanza soddisfacente della Vigolana , ovviamente si dovrebbe percorrere tutti i sentieri , ma così facendo si può apprezzare questo gruppo montuoso molto bello.
Si sale in direzione Folgaria dalla Val d’astico si raggiunge località Carbonare e si prosegue verso il Passo della Fricca direzione Trento , ad un certo punto in una curva si trovano sulla sinistra i magazzini dell’Anas e sulla destra un Bar Sindech , si prosegue fino a contrada Manegoi e si lascia l’auto piu avanti a sinistra parte un sentiero che porta ai Frisanchi .
Da li Parte il 444 fino ad arrivare al Bivacco sentiero impervio non molla mai , presenta alcune parti attrezzate anche se di pericoli non ce ne sono , al bivacco si prende il 435 che passa proprio sotto e raggira la Vigolana arrivati sul canalone della Lavinella si imbocca il 453 abbastanza corto ma impervio per poi imboccare il 450 che porta prima in vetta alla Vigolana e poi sul Becco di Filadonna , da li si prende il 442 che porta prima al Bus de la Zole e poi inizia a scendere fino al Rifugio Casarote e poi fino al Passo della Fricca ovvero al Bar Sindech , da li proseguendo sulla strada in pochi minuti si arriva all’auto .
Si potrebbe anche lasciare l’auto al Rifugio Paludei ma io ho optato per l’opzione del posteggio di Menegoi
La prima parte del sentiero prima di arrivare ai Frisanchi e una carrareccia boschiva priva di difficolta , ma il 444 per salire e abbastanza impervio e in buona parte boschiva anche se poi esce e diventa su fondo ghiaioso e detritico , per poi con alcuni tratti attrezzati raggiungere il Bivacco .
Nella seconda parte il sentiero si inerpica sulla cima della Vigolana per poi scendere attraverso i mughi fino alla Forcella Val Larga e poi scende da un sentiero detritico e ghiaioso fino a rientrare in un bosco di conifere molto ben tenuto ed arrivare sulla strada asfaltata del Passo della Fricca
Il panorama offerto da questo anello e molto vario sopratutto in quota con panorami che spaziano sul Lago di Caldonazzo , Trento , il Portule l’altipiano delle Vezzene .
Cartografia : CAI Valdastico e Altopiani trentini 1:25000
Descrizione
Si sale in direzione Folgaria dalla Val d’astico si raggiunge località Carbonare e si prosegue verso il Passo della Fricca direzione Trento , ad un certo punto in una curva si trovano sulla sinistra i magazzini dell’Anas e sulla destra un Bar Sindech , si prosegue fino a contrada Manegoi e si lascia l’auto piu avanti a sinistra parte un sentiero che porta ai Frisanchi , che poi sale sul 444 . Si potrebbe anche lasciare l’auto al Rifugio Paludei ma io ho optato per l’opzione del posteggio di Menegoi nel caso si volesse fare il giro come quello descritto nell’anello
Da li Parte il 444 fino ad arrivare al Bivacco sentiero impervio non molla mai , presenta alcune parti attrezzate anche se di pericoli non ce ne sono , si può salire anche al becco di filadonna prendendo il 425 arrivando dove si raccordano i due sentieri
La prima parte del sentiero prima di arrivare ai Frisanchi e una carrareccia boschiva priva di difficoltà , ma il 444 per salire e abbastanza impervio e in buona parte boschiva anche se poi esce e diventa su fondo ghiaioso e detritico , per poi con alcuni tratti attrezzati raggiungere il Bivacco .
QUESTO ANELLO ALPINISTICO RESO MOLTO DIFFICILE DA VAJA ED ALTRI EVENTI ATMOSFERICI IN CUI PARTE DEL SENTIERO IN DISCESA DEL VALLON DELLE TRAPPOLE SI E’ DETERIORATO E FATTIBILE SOLO AD ALPINISTI DI UN CERTO SPESSORE , NON AVVENTURATEVI SU UNA COSA DEL GENERE SENZA COMPRENDERNE LA REALE DIFFICOLTA’
Tempo di percorrenza del sentiero: 8h30
Dislivello totale : 1636 m
Quota massima raggiunta : 2336 m
Cartografia : CAI Altopiano dei Sette Comuni 1:25000
Descrizione
Si prende la superstrada che da Bassano del Grappa porta a Borgo Valsugana , arrivati a Borgo Valsugana si gira verso Olle , superato il ponte si imbocca la strada in salita che sale a località Prae , passando per località forestale e Villa Argentina , salendo si arriva ad una serie di tornanti , al 4° tornante sulla sinistra si vede un posteggio e il cartello segnavia dei 2 sentieri 231 e 211 .
Questo e un anello molto difficile , non ho voluto pubblicare molte foto , per chi vuole approfondire può andare sul 211 Vallon delle Trappole e sul 231 Vallon delle Dodici. Ho voluto lasciare solo il sentiero , una traccia da seguire solo per chi e capace di superare questa grande fatica di un Anello così complesso ma che porta in un luogo unico e sacro , alcune foto inserite si possono solo vedere in lontananza da Cima XII ma danno un’idea della grandezza del Monte Ortigara .
Questo anello , molto tecnico e difficile lo voglio dedicare a tutte quelle persone che salgono in montagna per ammirare luoghi incredibili come questo , a tutte quelle persone che credono non occorra andare tanto lontano per poter avere quelle grandi montagne tanto visitate ed ammirate nei documentari alpinistici e nelle grandi spedizioni diventate un business . Io salgo in montagna fin da piccolo , non ho nel mio carnet o nel mio curriculum montagne mondiali , ho montagne semplici , ma sono le MIE montagne io ci salgo da bambino ed ogni volta e sempre diverso . Mi piace condividere con voi tutte le mie uscite non per vanto ma solo per farvi vedere ciò che la natura e lo spettacolo della vita ci offre per chi ha occhi per vedere , voglio dare a voi la possibilità di conoscere a voi con qualche anno in più , me compreso , ma sopratutto alla generazioni future cosa si stanno perdendo e sopratutto cosa c’è che li circonda , a loro non posso sicuramente ad insegnare a vivere , ma posso insegnare a loro ad apprezzare le piccole cose , voglio concludere con la frase di un alpinista vero , che a me piace molto e che dona a tutti l’idea di montagna…Buon Cammino . Luciano
“Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male”. Renato Casarotto
Cartografia : CAI Altopiano dei Sette Comuni 1:25000
Descrizione
Si prende la superstrada che da Bassano del Grappa porta a Borgo Valsugana , arrivati a Borgo Valsugana si gira verso Olle , superato il ponte si imbocca la strada in salita che sale a località Prae , passando per località forestale e Villa Argentina , salendo si arriva ad una serie di tornanti , al 4° tornante sulla sinistra si vede un posteggio e il cartello segnavia dei 2 sentieri 231 e 211 .
ATTENZIONE Il SENTIERO E MOLTO DIFFICILE EE E PRESENTA ALCUNE PARTI ATTREZZATE , IO CONSIGLIO ANCHE IL CASCHETTO
Il sentiero e molto difficile da non sottovalutare soprattutto sotto il profilo fisico , i passaggi attrezzati non sono molti ma l’impegno fisico che richiede con un dislivello di 1636 m fino a Cima Dodici , parla da se , il sentiero ha vari tratti boschivi e prativi anche se pochi ed il resto e tutto su rocce detritiche , canaloni dove passa l’acqua con molte rocce , quando lo si sale la pendenza non molla mai , tranne in alcuni cambi di terreno per poi riprendere a salire . Sotto il profilo panoramico e un vero spettacolo fatto di canali e valli sotto grandi guglie e roccioni , con passaggi stretti e alcuni ampi . Per poi arrivare a CIMA 12 , restano inoltre altri problemi da non sottovalutare , non salirci mai dopo i giorni piovosi , non salirci dopo nevicate di pochi centimetri , e calcolare bene il tempo per il ritorno , ci vogliono circa 4h ritornando dal 211 ATTENZIONE NON SI PUO’ RITORNARE DAL 231 E MOLTO PIU’ PERICOLOSO del resto il ritorno almeno non si abbiano 2 auto dev’essere fatto dal 211 , valutando anche altri sentieri come il 206 oppure il 208 per scendere i tempi si allungano di molto e vanno intorno ed oltre le 5h00 .
Il sentiero porta a Cima Dodici la cima più alta del Vicentino con i suoi 2336 metri da li si può vedere uno dei più grandi teatri di guerra del 1915-1918 dove la battaglia di bocche da fuoco e stata sanguinosa , e le sofferenze dell’inverno ne hanno allungato l’agonia di quei poveri soldati che li hanno perso la vita per un ideale , un valore , quello che purtroppo manca nelle generazioni di oggi . Li le battaglie cruenti e le gravi perdite sia da una parte all’altra hanno segnato i suoi sassi di quella considerata la terra sacra agli alpini , ma io la considero la terra sacra di tutti quelli che lì hanno perso la vita a vent’anni … il Monte Ortigara
Tempo di percorrenza del sentiero: 4h10 Al Bivio Fino a Cima 12 : 40 min
Dislivello totale : 1336 m Fino a Cima 12 : 1636 m
Quota massima raggiunta : 2097 m al Bivio Cima 12 : 2336 m
Cartografia : CAI Altopiano dei Sette Comuni 1:25000
Descrizione
Si prende la superstrada che da Bassano del Grappa porta a Borgo Valsugana , arrivati a Borgo Valsugana si gira verso Olle , superato il ponte si imbocca la strada in salita che sale a località Prae , passando per località forestale e Villa Argentina , salendo si arriva ad una serie di tornanti , al 4° tornante sulla sinistra si vede un posteggio e il cartello segnavia dei 2 sentieri 231 e 211 .
ATTENZIONE I SENTIERO E MOLTO DIFFICILE EE E PRESENTA ALCUNE PARTI ATTREZZATE , NON E POSSIBILE FARLO IN DISCESA , IO CONSIGLIO ANCHE IL CASCHETTO
Il sentiero e molto difficile da non sottovalutare soprattutto sotto il profilo fisico , i passaggi attrezzati non sono molti ma l’impegno fisico che richiede con un dislivello di 1636 m fino a Cima Dodici , parla da se , il sentiero ha vari tratti boschivi e prativi anche se pochi ed il resto e tutto su rocce detritiche , canaloni dove passa l’acqua con molte roccie , quando lo si sale la pendenza non molla mai , tranne in alcuni cambi di terreno per poi riprendere a salire . Sotto il profilo panoramico e un vero spettacolo la vista di questi canali e valli sotto le grandi guglie e roccioni , con passaggi stretti e alcuni ampi . Per poi arrivare a CIMA 12 , restano inoltre altri problemi da non sottovalutare , non salirci mai dopo i giorni piovosi , non salirci dopo nevicate di pochi centimetri , e calcolare bene il tempo per il ritorno , ci vogliono circa 4h ritornando dal 211 ( attenzione anche il 211 e molto difficile sia da fare in salita che in discesa ) del resto il ritorno almeno non si abbiano 2 auto dev’essere fatto dal 211 , valutando anche altri sentieri come il 206 oppure il 208 per scendere i tempi si allungano di molto e vanno intorno le 5h00 .
Ho inserito tratteggiate le parti del 211 di avvicinamento e quei che sempre del 211 portano a Cima dodici che in ogni caso vale la pena di salire , per poter vedere uno dei più grandi teatri di guerra del 1915-1918 dove la battaglia di bocche da fuoco e stata sanguinosa … il Monte Ortigara La montagna degli Alpini
Sentieri : 170 , 177 , 149 , 175 . Difficolta Media con tratti attrezzati
Cartografia : CAI Pasubio – Carega 1:25000
Descrizione
Si prende la strada statale che porta a Recoaro Terme e si prosegue verso la località Merendaore , per poi salire la carrabile fino a Campogrosso dove vicino al rifugio Giuriolo ci sono ampi posteggi per l’auto . Da li proprio davanti al rifugio , sotto la parete della Madonna della Sisilla ( vedi Post) parte il sentiero 170 all’inizio molto pianeggiante , poi si incontra il bivio con il 177 e si inizia a salire abbastanza gradualmente fino al Passo delle Gane poi si prosegue sempre sul 177 fino a arrivare sul Passo del Baffelan , da li si prende il 149 sentiero di arroccamento del Cornetto , molto bello e visuale permettendo , molto panoramico con dei tratti non pericolosi attrazzati da una passarella , il tratto passando per il Passo delle Giare bianche e molto bello con gallerie e passaggi molto suggestivi fino ad arrivare alla Forcella del Cornetto , li c’è un tratto attrezzato di pochi metri con poca pendenza e superabile con facilità perche presenta diversi gradini , superato questo in circa 10 minuti si arriva sulla croce del Cornetto dove lo spettacolo sarà unico , si ridiscende parte del percorso e si imbocca il 175 selletta nord ovest , sentiero abbastanza semplice e privo di difficoltà con visione verso il Pian delle Fugazze , poi si prende il 170 scendendo in un sottobosco molto bello fino ad arrivare al pian delle Fugazze , poi si prende la strada del Re che porta verso Malga Cornetto e l’Ossario del Pasubio e proseguendo fino al Ponte di Acciaio che sovrasta la frana , si sale fino ad incrociare il 177 che sale dal Boalon del Baffelan , li e possibile proseguire dritto fino ad arrivare a Campogrosso , oppure per chi non è ancora contento puù prendere il 177 e salire fino al Passo del Baffelan attraverso il canalone ( qui c’e un tratto con una catena proprio a sinistra del canalone ) giunti al Passo si prosegue passando per La Forcella del Baffelan e poi di nuovo per il passo delle Gane , da li imboccando il 149 di sinistra si scende fino al rifugio Campogrosso , anche questa parte del sentiero e molto bella e cammina in mezzo alle guglie dove si può ammirare il panorama sulla conca di Campogrosso fino a scendere passando sotto la Madonna della Sisilla .
Naturalmente dalle mappe si possono vedere diverse varianti meno impegnative e anche più praticabili a tutti ma voglio precisare che l’anello sopra descritto e molto molto bello e permette di vedere il Sengio Alto a 360 gradi .