Cartografia : CAI Valdastico e Altopiani trentini 1:25000
Descrizione
Ho voluto pubblicare questo anello , perche vista la possibilità pratica di poterlo effettuare , permette una visione , abbastanza soddisfacente della Vigolana , ovviamente si dovrebbe percorrere tutti i sentieri , ma così facendo si può apprezzare questo gruppo montuoso molto bello.
Si sale in direzione Folgaria dalla Val d’astico si raggiunge località Carbonare e si prosegue verso il Passo della Fricca direzione Trento , ad un certo punto in una curva si trovano sulla sinistra i magazzini dell’Anas e sulla destra un Bar Sindech , si prosegue fino a contrada Manegoi e si lascia l’auto piu avanti a sinistra parte un sentiero che porta ai Frisanchi .
Da li Parte il 444 fino ad arrivare al Bivacco sentiero impervio non molla mai , presenta alcune parti attrezzate anche se di pericoli non ce ne sono , al bivacco si prende il 435 che passa proprio sotto e raggira la Vigolana arrivati sul canalone della Lavinella si imbocca il 453 abbastanza corto ma impervio per poi imboccare il 450 che porta prima in vetta alla Vigolana e poi sul Becco di Filadonna , da li si prende il 442 che porta prima al Bus de la Zole e poi inizia a scendere fino al Rifugio Casarote e poi fino al Passo della Fricca ovvero al Bar Sindech , da li proseguendo sulla strada in pochi minuti si arriva all’auto .
Si potrebbe anche lasciare l’auto al Rifugio Paludei ma io ho optato per l’opzione del posteggio di Menegoi
La prima parte del sentiero prima di arrivare ai Frisanchi e una carrareccia boschiva priva di difficolta , ma il 444 per salire e abbastanza impervio e in buona parte boschiva anche se poi esce e diventa su fondo ghiaioso e detritico , per poi con alcuni tratti attrezzati raggiungere il Bivacco .
Nella seconda parte il sentiero si inerpica sulla cima della Vigolana per poi scendere attraverso i mughi fino alla Forcella Val Larga e poi scende da un sentiero detritico e ghiaioso fino a rientrare in un bosco di conifere molto ben tenuto ed arrivare sulla strada asfaltata del Passo della Fricca
Il panorama offerto da questo anello e molto vario sopratutto in quota con panorami che spaziano sul Lago di Caldonazzo , Trento , il Portule l’altipiano delle Vezzene .
Cartografia : CAI Valdastico e Altopiani trentini 1:25000
Descrizione
Si sale in direzione Folgaria dalla Val d’astico si raggiunge località Carbonare e si prosegue verso il Passo della Fricca direzione Trento , ad un certo punto in una curva si trovano sulla sinistra i magazzini dell’Anas e sulla destra un Bar Sindech , si prosegue fino a contrada Manegoi e si lascia l’auto piu avanti a sinistra parte un sentiero che porta ai Frisanchi , che poi sale sul 444 . Si potrebbe anche lasciare l’auto al Rifugio Paludei ma io ho optato per l’opzione del posteggio di Menegoi nel caso si volesse fare il giro come quello descritto nell’anello
Da li Parte il 444 fino ad arrivare al Bivacco sentiero impervio non molla mai , presenta alcune parti attrezzate anche se di pericoli non ce ne sono , si può salire anche al becco di filadonna prendendo il 425 arrivando dove si raccordano i due sentieri
La prima parte del sentiero prima di arrivare ai Frisanchi e una carrareccia boschiva priva di difficoltà , ma il 444 per salire e abbastanza impervio e in buona parte boschiva anche se poi esce e diventa su fondo ghiaioso e detritico , per poi con alcuni tratti attrezzati raggiungere il Bivacco .
Si sale in direzione Folgaria dalla Val d’astico si raggiunge località Carbonare e si prosegue verso il Passo della Fricca direzione Trento , ad un certo punto in una curva si trovano sulla sinistra i magazzini dell’Anas e sulla destra un Bar Sindech , poco più avanti si può trovare anche il posto per l’auto . Da li si prosegue a piedi prendendo il sentiero 442 vicino la funivia del rifugio Casarota .
Il sentiero e molto bello e si sviluppa in un bosco di conifere fino ad arrivare al Rifugio , sale a zig zag dentro in un bosco molto bello e ben tenuto , arrivati al rifugio il sentiero prosegue per un tratto ancora boschivo , per poi uscuire e proseguire su tratti di prato ed alcuni tratti ghiaiosi e detritici , per poi sbucare in un fantastico forcellino e poi proseguire fino ad raggiungere la fantastica cima del Becco di filadonna 2150 m che permette una visuale mozzafiato sia sul lago di Caldonazzo che verso la citta di Trento per poi spaziare in molti luoghi dell’altipiano di Asiago e parte dell’altipiano di Folgaria .
Piccola Riflessione
Una menzione particolare al rifugio Casarota , unico dei pochi esempi rimasti di rifugio alpino :
il rifugio alpino e fatto di persone , di affetto e simpatia , di accoglienza e di calore , nei rifugi alpini non contano le stelle come negli alberghi , ma contano le persone , sono solo loro che fanno la differenza . Passateci anche voi e noterete la differenza . Luciano
Dopo aver superato l’abitato di Serrada si scende la val Terragnolo si arriva fino a Piazza , da li sulla sinistra si trova il sentiero che sale prima ai Zencheri poi a Serrada vicino al Ristorante la Cogola .
Lo si può raggiungere anche provenendo dalla Borcola e raggiungendo localita Piazza e risalendo in località Zencheri , oppure mettendo l’auto a Piazza , il sentiero sale fino al ristorante La Cogola .
Questo sentiero non e molto interessante ma assieme al 137 la forra del Lupo e 138 sentier dei Trogari completa una itinerario ad anello molto bello , la salita di questo sentiero e molto accentuata di circa 500 metri in poco più di 30-40 minuti
Per raggiungere questo sentiero si può salire a Campogrosso e percorrendo il 170 che porta alla selletta Nord ovest che sale proprio di fronte al rifugio sotto le pareti della Madonna della Sisilla, si transita fino all’imbocco dello stesso dopo circa 30 minuti a piedi . Oppure lo si può prendere dal Passo Pian delle Fugazze , prendendo la strada delle 7 fontane si nota il segnavia che sale sulla sinistra che riporta il sentiero 170 Selletta nord ovest , superata di poco la selletta si incontra il bivio .
Questo sentiero e molto corto , ma e molto interessante sotto il profilo storico e con gli altri sentieri riporta un giro completo del gruppo del Sengio Alto , anche se devo dire sinceramente ci sono dei sentieri non segnalati molto interessanti , come anche del resto si può dire che il giro completo per tutti i sentieri non si può fare se non in 2 giorni . L’importanza storica del sentiero e dato dalle gallerie e dalle postazioni di tiro e mitragliatrici presenti nello stesso viene segnalato EEA perche presenta un passaggio attrezzato con corda fissa , ma che a mio avviso non presenta grosse difficoltà ma richiede pur sempre attenzione . Questo sentiero offre dei panorami molto diversi e non visibili percorrendo altri sentieri , il passaggio in galleria e in mezzo alle guglie ne accresce il suo fascino . Arrivati in cima al passo degli Onari un salto sul Monte Cornetto risulta d’obbligo a quota 1899 m dopo aver superato la ferratina di 20 metri molto facile , ma a vostra discrezione altrimenti proseguendo per il 149 si ritorna a Campogrosso .
Tempo di percorrenza del sentiero: 2h00 Forte Dosso delle Somme : 3h00
Dislivello totale : 500 m Forte Dosso delle Somme : 700 m
Quota massima raggiunta : 1488 m Forte Dosso delle Somme : 1670 m
Cartografia : CAI Valdastico e Altopiani trentini 1:25000
Descrizione
Dopo aver superato l’abitato di Serrada si scende la val Terragnolo si arriva fino a Piazza , da li sulla sinistra si trova il sentiero che sale prima ai Zencheri .
Lo si può raggiungere anche provenendo dalla Borcola e raggiungendo localita Piazza e risalendo in località Zencheri e poi attraverso prima i prati e poi il bosco si sale fino a Caserme , dove erano situati gli alloggiamenti delle guarnigioni austroungari che nel periodo della guerra del 1915-1918 .
Il sentiero non presenta difficoltà tecniche ed e una buona variante per fare sia il sentiero della Forra del Lupo che salire fino al Forte Dosso delle Somme , la discesa per il rientro si può fare sullo stesso sentiero oppure sul 140 che parte da Cogola .
Cenni storici
Questa sentiero e molto interessante sotto il profilo storico e umano di qui si transitava con le slitte per portare a casa il fieno per gli animali , quello che veniva tagliato in località Caserme , sulla Martinella e sulla zona del Forte Dosso delle somme , era l’unico modo per portare il fieno fino a Piazza tutti perciò dovevano utilizzare questo percorso . Durante la guerra fu costruita una strada militare , che venne molto in aiuto per la popolazione nel dopoguerra da li potevano passare carri trainati da cavalli , ed alcuni proprietari di terreni costruirono dei fili a sbalzo per portare in basso il fieno . Nel 55-60 ci furono numerosi cambiamenti grazie alle famiglie di Terragnolo che acquistarono un camion , ma negli anni 65 il procurarsi il fieno nella zona di caserme fini a causa di una epidemia di brucellosi e afta , la provincia di Trento obbligò i contadini ad acquistare mucche vaccinate vendendo le altre e svuotando così le stalle , così facendo l’erba non fu più tagliata ed il bosco prese il sopravvento .
Tempo di percorrenza del sentiero solo andata : 1h30
Dislivello totale : 410 m
Quota massima raggiunta : 1670 m
Cartografia : CAI Valdastico e Altopiani trentini 1:25000
Descrizione
Si sale in auto fino a Serrada frazione poco lontana da Folgaria situata circa a metà della Val Terragnolo , si lascia l’auto nel posteggio delle piste da sci e si scende verso il Ristorante Cogola , sulla sinistra si prende il sentiero che porta sulla Forrà del Lupo , io consiglio di proseguire il percorso fino a salire sul Forte Doss delle Somme .
Per il ritorno vi invito a fare il 136 altro sentiero molto bello che passa per il Dosso della Martinella e per le piste da sci che poi scendono fino a Serrada , inoltre si passa per il rifugio La baita Tonda molto bello e ideale per una piccola pausa per poi scendere fino a Serrada dove abbiamo messo l’auto .
Da località Zancheri
Esiste inoltre la possibilità di partire dalla località Zencheri percorrendo il sentiero 140 fino alla Cogola e poi imboccando il 137 per salire sulla Forrà , inoltre si può proseguire il percorso fino a salire sul Forte Doss delle Somme , ritornando indietro si arriva alle Ex Caserme e si scende per il 138 fino a ritornare in località Zencheri .
Per quanti invece abbiano messo l’auto a Zencheri si dovrà ritornare in località ex Caserme se si è salito dal 140 , per poter scendere dal sentier dei Trogari fino a Zencheri .
Percorso
Descrivere questo percorso non e mai semplice , non si tratta di una semplice trincea del periodo bellico , ma si tratta di un certosino lavoro di recupero di scalinate di anfratti , di scenari che sembrano usciti da una favola , non si possono spiegare a voce o semplicemente scrivendo , Bisogna andarci e salire in questo terreno che fu terra di confine e che in un certo senso ancora lo è , non mi stanche ro mai di ringraziare i volontari della Forrà quelli che hanno reso possibile questo itinerario unico nel suo genere …ma basta scrivere , cosa state aspettando , qui vi lascio dei link
Questo itinerario , e senza dubbio uno dei più belli che io abbia visto , non sono sufficenti le parole per parlare di questo percorso , ed anche le immagini se pur belle e prese da diversi punti di vista , sono riduttive …bisogna andarci per capire , quello che l’occhio vedrà sarà una cosa incredibile . Questo itinerario parte da Cogola presso Serrada e sale fino al forte Dosso del Sommo , conosciuto come Werk Serrada , la trincea si snoda all’interno di gole e antri quasi da favola , con panorami verso il Passo della Borcola , la Val Terragnolo e il Pasubio impressionanti ; ci mancano solo gli gnomi del bosco , a dire il vero ci sono : sono tutte quelle persone che hanno e stanno collaborando o che hanno collaborato per ripulire questa percorso , unica nel suo genere e che merita la giusta visibilità .
Ah dimenticavo , può capitare che la Forrà subisca delle variazioni durante l’anno perche i volontari sono sempre al lavoro e potrebbe capitare che ci siano nuove scoperte durante i lavori di ripristino .
Altipiano dei Cimbri centenario 1915-1918
Una lunga trincea di crinale, scavata tra alte pareti di roccia, fatta di feritoie, osservatori e caverne che si affacciano su strapiombi e ripidi pendii, in faccia al Pasubio, la montagna sacra della Grande Guerra. Questa è la Forra del Lupo, la stessa che il soldato Ludwig Fasser ha immortalato con la sua macchina fotografica e il pittore Albin Egger ha fissato coi pennelli sulla tela… mentre si attendeva l’assalto, la battaglia. Cent’anni dopo le emozioni del tempo si sposano con la quiete della natura, con la bellezza di incredibili panorami .
Tempo di percorrenza del sentiero : 5h00 Chiesa Frizzon fino Hanepoz
Dislivello totale : 920 m
Quota massima raggiunta : 1703 m
Cartografia : CAI Altopiano dei Sette Comuni 1:25000
Descrizione
Si sale fino ad Asiago e si prende la strada che porta a Gallio , dopo si prosegue verso Foza e superato l’abitato si sale verso il rifugio Marcesina , si continua a salire fino ad entrare nella Piana di Marcesina , si lascia l’auto nel posteggio dell’albergo Marcesina .Io li voglio dividere in 2 anche se sarò costretto a modificarne la percorrenza e lo farò con due colori distinti il rosso quello che sto descrivendo e il verde per il ritorno.
Si può con un’itinerario diverso dopo aver superato Foza proseguire per Enego ed usciti dal paese continuare fino a Chiesa di Frizzon dove parte il sentiero 869 , si continua a salire percorrendo l’869 e poi mantenendo la destra proseguire per lo stesso sentiero mentre sulla sinistra sale l’869B . Ma a mio avviso e una cosa che sconsiglio perche si perderebbe la parte piu bella del percorso sulla piana di Marcesina , presso l’albergo Marcesina .
VOGLIO RICORDARE CHE IL SENTIERO NON PERCORRE TUTTA LA LINEA DI CONFINE INDICATA DAI CIPPI L’UNICO CHE PERCORRE TUTTI I CIPPI E QUELLO MISTO RIPORTATO NEL POST ( SENTIERO DEI CIPPI )
Partendo dalla Chiesa di Frizzon
Se si parte dalla Chiesa di Frizzon si continua a salire fino a località Stazio per poi proseguire sulla destra fino ad entrare in una strada sterrata che passa per contrada Binda per poi salendo fino a Croce da Campo cippo 25 per poi passare sul Passo della Forcellona e scendere fino all Albergo Marcesina e salire verso la Malga Marcesina , prendendo poi la sinistra dal cippo 13 si prosegue fino al cippo 7 e poi si rientra nella carrareccia fino a Colle Lagosin proseguendo ancora fino alla fine della strada per poi imboccare il sentiero che incrocia l’842 dei Castelloni di San Marco , e ridiscendere fino ad arrivare al cippo 2 e Hanepoz . Il ritorno per il percorso verde
Partendo da Voi siete qui (parte verso Valmaron )
Se invece si fa come ho fatto io si percorre da dove segnalato (voi siete qui )il percorso utilizzando tutti e due i sentieri 869-869B di ritorno lo si può per correre tutto prima da una parte poi dall’altra . Dall’albergo Marcesina si prende la carrareccia che porta verso lil Passo della forcellona scendendo verso Valmaron ma tenendo la sinistra si superano i cippi 22-23-24-25 poi si scende verso contrada Binda e poi attraverso la carrareccia si arriva all’inizio della strada asfaltata e da li arrivati in contrada Stazio si imbocca 869B contrassegnato con il verde e si sale fino ad arrivare in località Valmaron e poi al Rifugio Omonimo , si risale la pista da sci fino ad ritornare al Passo della Forcellona e poi rientrare all’Albergo Marcesina .
Partendo da Voi siete qui (parte verso Hanepoz )
Se invece partendo sempre dalla posizione segnalata ( voi siete qui ) si percorre la strada sterrata prendendo poi la sinistra dal cippo 13 si prosegue fino al cippo 7 e poi si rientra nella carrareccia fino a Colle Lagosin proseguendo ancora fino alla fine della strada per poi imboccare il sentiero che incrocia l’842 dei Castelloni di San Marco , e ridiscendere fino ad arrivare al cippo 2 e Hanepoz . il ritorno per l’869B risulta più difficile , per quanto riguarda l’orientiering ma va a completare il percorso di questo difficile anello , non tanto per la pendenza ma per la sua lunghezza del tempo
Sentiero dei Cippi
Se si vuole coprire interamente il sentiero dei cippi percorrendo l’ 869 sappiate che metà cippi non si vedranno , stessa cosa dicasi per il 869B non si riuscirà a coprire tutti i cippi . Pertanto io provvedo a documentare il sentiero dei cippi come tale non tenendo conto della variazione del segnavia , sarà pertanto vostra la discrezione di imboccare il giusto segnavia . Ricordo inoltre che il sentiero non risulti ben segnalato in alcune parti importanti per l’orientamento e che bisogna in ogni caso valutare bene la lunghezza di questi due sentieri . E un vero peccato perche questo sentiero dei cippi di confine eretti nel 1752 sia fantastico , con un sottobosco e terreno adibito al pascolo molto bello e molto ben tenuto , ed panorami sulla piana di Marcesina , Valmaron e la Valsugana veramente unici e fantastici . Vedesi Post ” Sentiero dei Cippi “
Se userete la mappa del CAI dell’Altipiano dei sette comuni sappiate che non e uno solo il sentiero da percorrere e che l’altro sarebbe usato per il ritorno , mettendo l’auto sulla piana di Marcesina percorrerete così meta sentiero dei cippi e il ritorno sul normale e lo stesso dicasi per la direzione opposta , a mio avviso la soluzione più bella e quella di partire dal cippo 28 situato sopra la chiesa di Frizzon per poi fare ritorno dall’altro , se eventualmente avete 2 giorni di tempo potrete suddividere i percorsi in due fasi : 1° fase i cippi dal 14 al 28 , 2° fase dal 13 al 1 sfruttando il ritorno dal sentiero opposto .
VISTO LA COMPLESSITA’ DI QUESTI SENTIERI E LA LORO LUNGHEZZA , LE SEGNALAZIONI IN ALCUNI CASI POCO CHIARE (E DALLA MIA MAPPA SI VEDE IL PERCHE’ ) HO VOLUTO CONTRASSEGNARE IL SENTIERO DI RITORNO SIA CHE SI VADA A DESTRA CHE A SINISTRA DAL PUNTO DI PARTENZA . IL VERDE 869B MENTRE IL ROSSO 869
Tempo di percorrenza del sentiero : 4h45 Chiesa Frizzon fino Hanepoz
Dislivello totale : 900 m
Quota massima raggiunta : 1700 m
Cartografia : CAI Altopiano dei Sette Comuni 1:25000
Descrizioni
Si sale fino ad Asiago e si prende la strada che porta a Gallio , dopo si prosegue verso Foza e superato l’abitato si sale verso il rifugio Marcesina , si continua a salire fino ad entrare nella Piana di Marcesina , si lascia l’auto nel posteggio dell’albergo Marcesina oppure proseguendo a sinistra su un posteggio vicino all’imbocco del sentiero su un area attrezzata per il pic-nic. Io li voglio dividere in 2 anche se sarò costretto a modificarne la percorrenza e lo farò con due colori distinti il rosso quello che sto descrivendo e il verde per il ritorno.
Si può con un’itinerario diverso dopo aver superato Foza proseguire per Enego ed usciti dal paese continuare fino a Chiesa di Frizzon dove parte il sentiero 869 , si continua a salire percorrendo l’869 fino ad un bivio sulla sinistra , imboccando così l’869B ma a mio avviso e una cosa che sconsiglio perche si perderebbe la parte piu bella del percorso sulla piana di Marcesina .
VOGLIO RICORDARE CHE IL SENTIERO NON PERCORRE TUTTA LA LINEA DI CONFINE INDICATA DAI CIPPI L’UNICO CHE PERCORRE TUTTI I CIPPI E QUELLO MISTO RIPORTATO NEL POST ( SENTIERO DEI CIPPI )
Partendo dalla Chiesa di Frizzon
Se si parte dalla Chiesa di Frizzon si continua a salire fino a località Stazio per poi entrare nelle piste da sci di Valmaron con l’omonimo rifugio , si sale ancora sulla carrareccia sterrata , fino ad incrociare l’869 e proseguire per il Passo della Forcellona per poi scendere alla Malga Marcesina e passando per la Cappella di San Lorenzo e poi si passa per malga Buson proseguendo per un strada sterrata fino ad arrivare a Colle Lagosin e rientrando poi nel sentiero dei cippi si prosegue fino ad Hanepoz , ovvero il cippo N°1
Partendo da Voi siete qui (parte verso Valmaron )
Se invece si fa come ho fatto io si percorre da dove segnalato (voi siete qui )il percorso utilizzando tutti e due i sentieri 869-869B di ritorno lo si può per correre tutto prima da una parte poi dall’altra . Poco prima di arrivare sulla Malga Buson si passa un’area attrezzata per il pic-nic e li si può lasciare l’auto , si scende verso sinistra sul sentiero segnalato che Passa per la cappella di San Lorenzo e poi Malga Marcesina per poi salire al Passo della Forcellona scendendo un po e mantenendo la destra si arriva fino a Valmaron e costeggiando la strada fino a Contrada Stazio dove si troverà il segnavia del 869 , per ritornare alla posizione iniziale si ripercorre il sentiero 869 che io ho appositamente segnalato in verde evitando così di percorrere di nuovo lo stesso percorso.
Partendo da Voi siete qui (parte verso Hanepoz )
Se invece partendo sempre dalla posizione segnalata ( voi siete qui ) si percorre la strada sterrata si arrivera ad un bivio situato a ridosso di una curva dalla strada , si prosegue fino ad incontrare un bivio a destra che porta al Rifugio Barricata dopo aver percorso circa 100 metri sulla sinistra riprende 869B e riprendono i cippi dal 5 fino ad arrivare a quello di Hanepoz n°1 , il ritorno lo si fa percorrendo prima un pezzo di percorso 842 che porta verso i castelloni di San Marco e poi imboccando il percorso 869 verde , fino a ritornare al punto di partenza .
Sentiero dei Cippi
Se si vuole coprire interamente il sentiero dei cippi percorrendo l’ 869 sappiate che metà cippi non si vedranno , stessa cosa dicasi per il 869B non si riuscirà a coprire tutti i cippi . Pertanto io provvedo a documentare il sentiero dei cippi come tale non tenendo conto della variazione del segnavia , sarà pertanto vostra la discrezione di imboccare il giusto segnavia . Ricordo inoltre che il sentiero non risulti ben segnalato in alcune parti importanti per l’orientamento e che bisogna in ogni caso valutare bene la lunghezza di questi due sentieri . E un vero peccato perche questo sentiero dei cippi di confine eretti nel 1752 sia fantastico , con un sottobosco e terreno adibito al pascolo molto bello e molto ben tenuto , ed panorami sulla piana di Marcesina , Valmaron e la Valsugana veramente unici e fantastici . Vedesi Post ” Sentiero dei Cippi “
Se userete la mappa del CAI dell’Altipiano dei sette comuni sappiate che non e uno solo il sentiero da percorrere e che l’altro sarebbe usato per il ritorno , mettendo l’auto sulla piana di Marcesina percorrerete così meta sentiero dei cippi e il ritorno sul normale e lo stesso dicasi per la direzione opposta , a mio avviso la soluzione più bella e quella di partire dal cippo 28 situato sopra la chiesa di Frizzon per poi fare ritorno dall’altro , se eventualmente avete 2 giorni di tempo potrete suddividere i percorsi in due fasi : 1° fase i cippi dal 14 al 28 , 2° fase dal 13 al 1 sfruttando il ritorno dal sentiero opposto .
VISTO LA COMPLESSITA’ DI QUESTI SENTIERI E LA LORO LUNGHEZZA , LE SEGNALAZIONI IN ALCUNI CASI POCO CHIARE (E DALLA MIA MAPPA SI VEDE IL PERCHE’ ) HO VOLUTO CONTRASSEGNARE IL SENTIERO DI RITORNO SIA CHE SI VADA A DESTRA CHE A SINISTRA DAL PUNTO DI PARTENZA . IL VERDE 869 MENTRE IL ROSSO 869B