Testimonianza e simbolo d’ogni umana sofferenza , queste ardue cime ricordino quanto ardua sia la conquista della Pace . Gianni Pieropan
Testimonianza e simbolo d’ogni umana sofferenza , queste ardue cime ricordino quanto ardua sia la conquista della Pace . Gianni Pieropan
Tempo di percorrenza del sentiero: 1h20
Dislivello totale : 140 m
Quota massima raggiunta : 1383 m
Dopo aver raggiunto in auto il Monte Corno di Lusiana , si lascia l’auto nel posteggio di Bocchetta Granezza , e da li si parte a piedi , in una delle due direzioni , io ho preso quella che sale a destra verso il monumento del Monte Corno . Si sale sulla stradina che porta prima alla malga Monte Corno e poi prosegue addentrandosi in mezzo ad un bosco di abeti fino ad arrivare all’entrata di un piccolo labirinto di roccia situato proprio sulla cima del monte , poi si prosegue sempre su una stradina verso i trinceroni posti sul crinale che guarda verso il Rifugio Granezza . Poi si scende fino ad arrivare nella trincea ricostruita con le notizie tramandate dai tempi si ritiene uguale all’omonima feritoia n°14 del Monte Zebio dove un cecchino Austroungarico sparava centrando qualsiasi cosa gli si mettesse davanti . Poi si scende fino al Cimitero inglese di Granezza , per poi arrivare alla Baita Monte Corno Aperta tutto l’anno , e al posteggio dove abbiamo messo l’auto .
Tempo di percorrenza del sentiero: 3h00
Dislivello totale : 450 m
Quota massima raggiunta : 1370 m
Dopo aver raggiunto in auto il Monte Corno di Lusiana , si lascia l’auto nel posteggio di Bocchetta Granezza , e da li si parte a piedi , in una delle due direzioni , io ho preso quella che sale a destra verso il monumento del Monte Corno . Prima si sale a Malga Monte Corno attraverso una stradina sterrata molto panoramica inizialmente in quanto guarda verso la pianura , per poi superare Malga Campo Ovest in lontananza e poi al bivio si scende a Malga Campo Est tenuta la malga a destra e seguendo il crinale fino all’entrata di un bosco dove si può notare il passaggio di una carrareccia boschiva , mantenendo la sinistra si scende nel bosco e si mantiene la rotabile , massima attenzione in questo tratto poco segnalato , si scende fino ad incrociare il segnavia 886 per un centinaio di metri fino ad arrivare a Bocchetta Camporossignolo , da li proseguendo per la strada sterrata si arriva a Malga camporossignolo mantenendo la malga a destra si arriva ad un bivio che sale sulla sinistra e che porta attraverso un nuovo tratto boschivo fino al Bivacco Rossingroba , molto bello , da li si continua fino ad raggiungere la valle granezza di Gallio che a circa 200 metri dall’entrata nei ampi pascoli della Valle sulla sinistra sale il sentiero che porta al Labirinto del Monte Corno tutto boschivo fino ad arrivare nel tratto del trincerone sulla dorsale opposta a Monte Corno , il trincerone finisce con una trincea ricostruita secondo le notizie e le ricostruzioni storiche della famosissima Feritoia n°14 del Monte Zebio. Per poi arrivare al cimitero inglese di Granezza , donato il suolo all’Inghilterra per le perdite subite dagli alleati in questa prima guerra Mondiale .
Tempo di percorrenza del sentiero: 2h40
Dislivello totale : 858 m
Quota massima raggiunta : 1383 m
Questo sentiero lo si può imboccare giungendo da diverse parti
-Da Piovene Rocchette si prosegue per Caltrano e Calvene nel centro si trova un bivio che segna Lusiana e la Mortisa si salendo e superando la Mortisa si arriva in contrada Lore .
-Da Thiene si sale prima a Zugliano e poi a Lugo si sale fino in contrada Mare poi verso al bivio verso la Mortisa e contrada Lore
-Da Breganze si arriva dalla Vecchia Gasparona fino ad incontrare il bivio per Lugo si sale fino in contrada Mare poi verso al bivio verso la Mortisa e contrada Lore .
Da contrada Lore si prende il sentiero 699 a mio avviso molto bello anche se per qualcuno può sembrare monotono , però presenta una bella visuale nei tratti scoperti ed un bosco e sottobosco molto belli sopratutto nella stagione autunnale dove il colore ne risalta la bellezza , si sale su un crinale quasi prativo con visuale sulla pianura sempre tempo permettendo , per poi entrare in una carrareccia che porta fino al bivio con il 700 e percorrere l’ultima parte nei pascoli del Monte Corno di Lusiana. Il ritorno si può fare dal 700 e scendere fino al bivio stradale di località Mare per poi a destra imboccare la strada asfaltata che riporta a verso Mortisa e contrada Lore . Inoltre si può anche percorrere viceversa cioè salire da 700 e scendere dal 699 .
Dopo aver raggiunto da Thiene o Breganze il paese di Lugo dal centro del paese circa davanti la chiesa si prende per contrada Mare e si sale fino ad arrivare ad un bivio che porta a Valle di Sopra e poi in località Covolo , un paese molto piccolo ma anche molto bello con dei panorami unici , in questo piccolo paese nasce il Parco del Sojo , un parco privato di notevoli dimensioni che ospita circa 80 opere di diversi scultori internazionali . Il luogo e molto bello e panoramico con quell’impressionante cengia del Sojo palestra di roccia con un 7 grado molto difficile , poi si sale lungo il percorso e si incontrano le prima sculture , tutte disperse in un bosco molto bello e con poco pendenza , per visitare tutto il parco occorrono circa 2h30-3h per poter ammirare bene le sculture ed assaporare questo luogo quasi di meditazione .
Il PARCO DEL SOJO
Arte e Natura è un parco dell’arte con sculture d’arte contemporanea in mezzo la natura, situato in proprietà privata in terreno montano, avente una estensione di circa 8 ettari per la maggior parte a bosco, solcato da sentieri e mulattiere di vecchio e nuovo impianto. Le visite si svolgono in un’area accidentata su percorso di media difficoltà, è pertanto necessario un adeguato abbigliamento sportivo. Per la sua specificità è l’unico parco di arte contemporanea privato in Veneto inoltre tra i più importanti parchi d’arte d’Italia.
Domenica e giorni festivi, oppure su appuntamento. Estiva: 10.00-19.00 (dal 1 maggio al 30 settembre). Invernale: 10.00-18.00 (dal 1 ottobre al 30 aprile)
Euro 5,00 prezzo intero sopra i 18 anni; Euro 3,00 prezzo ridotto sotto i 18 anni; ingresso gratuito; – portatori di handicap + accompagnatore: ingresso gratuito;
L’accesso è a pagamento nei giorni festivi e nel mese di agosto, è chiuso durante la settimana. Nei giorni infrasettimanali su prenotazione è a pagamento per comitive superiori alle dieci unità. La biglietteria è collocata presso il “Punto giallo” posizionato lungo il percorso. Tempo di percorrenza di una visita e di 2.00-2.30 ore. Nel parco è vietato il pic-nic. Visite guidate solo su appuntamento: Euro 7,00 a persona, con un minimo di 15 partecipanti.
Tempo di percorrenza del sentiero: 3h40
Dislivello totale : 1049 m
Quota massima raggiunta : 1269 m
Dopo aver superato l’abitato di Piovene Rocchette si prosegue per Caltrano e Calvene fino ad arrivare ad un bivio che porta al centro di Lugo , mentre se si viene da Thiene si sale prima a Zugliano e poi a Lugo , arrivati alla chiesa si può notare in basso un piccolo posteggio dove lasciare l’auto , uscendo dal posteggio si prosegue a sinistra per via boschetti continuando a seguirla per circa un km poi si incontra il primo segnavia , e da li inizia il sentiero . Il sentiero e molto bello anche se con il ritorno risulta un bell’impegno fisico di circa 3 ore per rientrare , parte in bosco parte asfaltato e per buona parte in sterrato e molto articolato in alcuni tratti carrareccia e poi sentiero , passa in luoghi molto belli e poco praticati , si sale sulla chiesetta del XIII secolo di San Pietro , poi salendo rientra nel bosco sino ad un bivio si prosegue a sinistra continuando a salire ( mentre a destra non segnalato porta a Valle di Sopra e poi al Covolo di Lusiana dove sorge il Parco del Sojo ) , salendo ancora si incontra un nuovo bivio non segnalato che sinistra prosegue con il sentiero ( mentre a destra sale dentro un pezzo del Parco del Sojo per poi ricongiungersi sopra ), si arriva su un tratto prativo con panorami molto belli poi si risale il crinale di pascoli arrivando fino all’imbocco della carrareccia che porta a Monte Corno fino ad arrivare ad un cartello segnavia , non molto chiaro , ma da li bisogna salire a destra , mentre proseguendo dritti si incontra il 699 che scende a Lore . Si sale sulle malghe fino ad incontrare il Rifugio del Monte Corno , salendo a sinistra del rifugio si può salire fino al Monumento dei caduti per la libertà e poi proseguendo si raggiunge la cima del Monte Corno dopo aver superato il suo labirinto naturale .Per il rientro , io ho usato il 699 scendendo fino al bivio di contrada Mare poi ho proseguito rientrando sul 700 fino ad arrivare alla chiesa di Lugo , in alternativa a contrada Mare si può scendere dalla strada asfaltata fino ad arrivare a Lugo.
Chiesetta di San Pietro
Le prime notizie sulla chiesa, ripetutamente modificata nei secoli, risalgono all’anno 1424. Poiché la tradizione popolare, oltre che alla chiesa, ha sempre fatto riferimento anche a un castello, si può supporre che la chiesa, in epoca medioevale, fosse stata recintata con mura “incastellata” a difesa della popolazione durante le frequenti scorrerie di popolazioni barbariche (Ungari). La tradizione popolare vuole inoltre che le viscere del colle su cui sorge la chiesa nascondano un mitico vitello d’oro. Documentata è invece la presenza di cave di tufo vulcanico per la costruzione di alari per camini. La facciata della chiesa è rivolta ad Occidente e in essa si intravedono quattro lesene, due a destra e due a sinistra della porta d’ingresso; sopra la porta ci sono resti di un’arcata e più di una lapide marmorea. La chiesa presenta due entrate laterali, entrambe sormontate da una finestra e da una feritoria. In fondo alla chiesa, dopo l’ambiente della sacrestia, vi è l’abitazione dei custodi, un insieme di vecchi volumi ben inseriti tra di loro che ricoprono quasi completamente l’abside della chiesa. Sul lato nord della chiesa vi è il campanile. A nord-Ovest della chiesa si trovano i resti dell’oratorio di San Sebastiano, con la facciata rivolta a Sud. All’interno della Chiesa si possono ammirare il soffitto a capriate lignee, l’altare maggiore in stile Barocco dedicato ai Santi Pietro e Paolo e i due altari laterali, sempre in stile Barocco, dedicato uno a Sant ’ Eurosia e uno a San Sebastiano.
Dedicato ai Volontari
Dopo un decennio di abbandono totale di questo colle , alcuni volontari spinti dallo spirito di mantenere tradizioni e radici culturali , nel rispetto dell’ambiente e la fede semplice e sincera di ripristinare e mantenere questo luogo sacro e meraviglioso .
I nostri volontari hanno recuperato i campi dimenticati che erano stati invasi da rovi e visoni, hanno messo a dimora circa 1700 alberi boschivi tipici del nostro territorio. E non solo.
Operiamo costantemente , a titolo gratuito, i seguenti lavori:
Lo scopo principale del nostro gruppo non è la sola valorizzazione e cura di questi meravigliosi luoghi: il Comitato Pro San Pietro desidera soprattutto trasmettere l’amore per le tradizioni alle generazioni future.
Tutte le offerte ricavate dal nostro operato e dalle nostre iniziative sono interamente destinate a questo luogo e a questa chiesa, in segno di devozione.
Ci auguriamo di cuore che possiate apprezzare presto la bellezza e la serenità che questo territorio infonde nei cuori. Non c’è cura migliore per l’anima.