Dopo aver raggiunto attraverso la strada che da Piovene Rocchette porta ad Arsiero si prosegue per salire a Folgaria , arrivati in località Carbonare a pochi km da Folgaria si mette l’auto ed nelle vicinanze di una falegnameria che produce case in legno parte il sentiero dell’acqua , devo dire che si tratta di un sentiero per tutti , ma veramente molto bello con dei luoghi molto belli ed interessanti per le loro storie o semplicemente per le loro leggende , descriverlo nel tentativo di suscitare in voi delle emozioni e difficile , solo percorrendolo si possono ammirare , il sentiero sale lungo la valle dell’astico , ma non quella che raccoglie tutti i torrenti a fondo valle , ma quella dove nasce il fiume , io vi propongo un percorso ad anello , che si prolunga fino al Forte Cherle per poi scendere dal 124 , mentre il sentiero di per se salirebbe fino a Cueli liberi , in questo sentiero sono raccolti pezzi di storia degli uomini , antichi mestieri come il falegname il mugnaio e il boscaiolo , un ambiente rurale fino ad arrivare ai grandi frassini di Cueli , ed anche se le strutture si andavano perdendo nel tempo in questo percorso sono state magnificamente recuperate perche come si dice : dalla storia dobbiamo imparare , e non sempre il progresso arrichisce gli uomini dei valori necessari nella vita , li può arrichire economicamente ma non spiritualmente , solo chi e capace di guardarsi dentro può capire . Inoltre molto bella e rigogliosa la valle dell’astico nel suo tratto dove compie i primi guizzi e dove nella roccia scavata dal tempo scorre per i suoi primi metri.
La segheria del Mein
Molto intereressante anche La segheria dei Mein è così chiamata dal soprannome della famiglia proprietaria: i Tezzeni Mèighen. Ultimo segantino è stato Ottorino Tezzele, che ha mantenuto l’opificio in funzione fino al 1975, con una produzione che soddisfaceva principalmente il fabbisogno locale. Le operazioni di segagione potevano essere effettuate quando la ruota era libera dal ghiaccio e la portata d’acqua adeguata, quindi soprattutto in primavera e autunno. Il periodo di maggiore utilizzo è stato fra le due guerre mondiali.
Per la visita: Fernando Larcher, APT Folgaria Lavarone Luserna, 0464 / 724100
San Fermo
Si passa per San Fermo nella zona di Tezzeni , dove rimangono i resti dell’antico villaggio dei Lastarolli dove nel 1752 gli abitanti furono cacciati dopo una contesa , la sentenza feci si che gli abitanti del villaggio furono cacciati e le loro case rimasero disabitate , loro furono cacciati e furono loro a dare vita a quell’abitato in fondo valle oggi conosciuto come Lastebasse
La sentenza Roboetana
La sentenza del 1752, per quanto drastica, soddisfece le parti e per oltre cento anni non vi furono più rivendicazioni di rilievo. Lastebasse riaprì la questione nel 1866, dopo l’annessione del Veneto al Regno d’Italia, chiedendo che il confine comunale fosse portato dalla Val Longa alla linea di Val Orsara, inglobando tutto l’ampio dosso del Cherle. Non avendo ottenuto soddisfazione, nel 1882 i Lastarolli fecero saltare con la dinamite i cippi confinari tra Busatti e la Val Longa e per quel fatto furono condannati in ventidue. Una nuova richiesta di modifica del confine fu avanzata nel 1893 con un appello inviato direttamente al governo nazionale: senza dare speranze di soluzione nel 1894 rispose lo stesso Presidente del Consiglio On. Francesco Crispi. Nel novembre di quell’anno i Lastarolli fecero saltare nuovi cippi confinari e altri ancora furono fatti saltare nel 1901. Lastebasse tornò alla carica dopo la fine della Grande Guerra, ritenendo che con il passaggio del Trentino all’Italia fosse più facile ottenere l’agognato spostamento del confine. Nel 1923, impegnando ancora una volta il governo di Roma, il comune lastarollo promosse dunque i convegni di Vicenza e di Trento. Al convegno di Trento, svoltosi il 22 e il 23 ottobre, davanti al Palazzo del governo si presentarono centinaia di Folgaretani, testimoni della volontà di Folgaria di non cedere alle richieste vicentine. Un nuovo tentativo, senza esito, avvenne dopo il secondo conflitto mondiale mediante un’interpellanza governativa inoltrata nel gennaio 1947 dall’on. Mariano Rumor. Negli anni Cinquanta, appurata l’impossibilità di giungere a una modifica confinaria, Lastebasse tentò la via della rivendicazione di usi civici non goduti sull’intero territorio comunale folgaretano, essendo stati in antico i Lastarolli parte della Comunità. La causa fu assegnata al Tribunale di Venezia. Appurato questo diritto, dopo un ultimo ed estenuante iter legale, conclusosi nel 200841, una commissione tecnica fissò in tre milioni di euro (la richiesta iniziale era di 20 miliardi di lire) l’indennizzo42 che Folgaria era tenuta a versare a Lastebasse. Il Comune di Lastebasse fu contestualmente impegnato a non risollevare mai più pretese.
Fonte http://www.fernandolarcher.it/
Cimitero Militare – Scala dell’imperatore – Ospedale militare
Non si sa il numero dei soldati sepolti in questo cimitero situato molto vicino al Forte Cherle , di dove essi provenivano o se erano semplicemente quelli morti durante gli attacchi del forte oppure su adiacenti campi di battaglia , molti erano di sicuro provenienti dal vicino ospedale da campo situato a circa 200 metri sopra la Scala dell’imperatore , una cosa che si può notare sono i numerosi avvallamenti situati nel bosco dovuti a tutte le riesumazioni dei soldati che furono portati nel cimitero Militare a Folgaria. Arrivati al cimitero militare attraversando la strada si può salire la scala dell’imperatore e visitare i resti dell’ospedale militare
Per chiudere questo bellissimo sentiero io ho inserito anche il forte Cherle o werk San Sebastien in quanto passando per il forte e scendendo dal sentiero 124 si ritorna a Carbonare cosi facendo si potrà ammirare lo splendido panorama che propone la posizione fronte forte , il sentiero tratteggiato nella mappa e la via del ritorno .
Ciao! Ti/Vi faccio i complimenti, per le recensioni che fate di questi posti, tutti bellissimi per altro.
Belle anche le foto e l organizzazione del sito.
Unica cosa che manca, dal mio punto di vista, un approssimazione sui tempi di percorrenza andata e ritorno o a limite una traccia gps in modo che una persona si calcoli i tempi in autonomia.
A prescindere comunque, fate un ottimo lavoro.
Ciao Mark , grazie per i complimenti , penso che prima o poi provvedero a quanto riguarda i tempi di percorrenza e i dislivelli , ma quello che cerco di fare e spronare le persone a calcolare e guardare , informarsi . Comunque gli anelli chiusi sono tutti fattibili in giornata , io li devo allungare con altri percorsi perche per me sono troppo corti , la traccia GPS non vorrei metterla perche ritengo che prima di andare in auto bisogna imparare ad andare in bici ,il mio obiettivo e quello di portare a conoscenza tutto lo splendore delle nostre montagne e semplici colline , e grazie a quelli come te che mi spronano di continuare nel mio piccolo lavoro di blogger , ah dimenticavo questo piccolo lavoro e arrivato a 105.000 visite proprio grazie a persone come te …grazie buon cammino
Ciao! Il lavoro che fate sul sito, a te richiederà parecchio tempo per realizzarlo, però facilita molte persone nella scelta di un itinerario oppure nella scoperta di nuovi. Perciò per quanto mi riguarda Ti/Vi posso solo ringraziare e augurarVi di portarlo sempre più in alto.
Ciao Mark , il blog lo gestisco da solo ed ovviamente i tempi di risposta non sono così immediati , la mia e una missione di riscoperta di luoghi e paesi che il tempo ed il cosidetto progresso ha abbandonato , ma che meritano essere rivalutati e mantenuti nella nostra tradizione di montanari , per questo lo svolgo con una grande immensa passione e una continua ricerca di approfondimenti tali da rendere il mio blog in un certo senso “unico” i commenti come il tuo e come del resto le persone che virtualmente mi seguono ad ogni uscita sono la riprova di questa mia passione , ti ringrazio di cuore …amo la montagna come del resto amo la natura ed in lei e con lei mi sento bene e mi sento migliore(luke) …Ciao buon cammino