Tempo di percorrenza del sentiero solo andata : 15 minuti
Dislivello totale : –
Quota massima raggiunta : 1177 m
Per raggiungere questo forte si sale verso Folgaria per Lastebasse , ad un certo punto si arriva ad un bivio che porta a sinistra a Carbonare mentre a destra a Nosellari per andare verso Asiago e passo Vezzena si mantiene la sinistra verso Dazio e poi proseguendo dritti verso Birti -Lenzi per poi arrivare il Località Oseli , per poi svoltare a destra per entrare nella strada del forte , ricordo che la strada e divieto di transito e l’auto dev’essere sistemata nel primo tratto di strada adibito anche a piccolo posteggio , volendo per i più si può salire da Brancaforte attraverso il sentiero 297 , vi invito a visitare questo forte , viste le perfette condizioni in cui si trova , magari informatevi prima se è aperto , visto che e presente anche un museo al suo interno .
Cenni storici
Questo forte costruito con lo scopo di sorvegliare la Val D’astico nel 1909-1912 nella linea di forti dallo Spitz Vezzena , Busa verle , Campo Luserna , Belvedere , Cherle , Sommo Alto e Dosso delle Somme , fu considerato per la sua costruzione con acciaio e cemento armato una grande opera di sbarramento visto le sue potenzialità difensive che gli valse il motto coniato dai soldati ” per Trento Basto io ” . Il forte era composto da 3 piani per camerate e servizi vari per circa 220 soldati , mentre c’erano 3 fortini avanzati per le postazioni di mitragliatrici protette dai scudi blindati , una batteria da tre obici protetti da cupole corazzate girevoli , la struttura e una delle poche ad essere ancora totalmente integra
Diversamente a gran parte delle fortezze del periodo, costruite ancora secondo modelli e schemi tradizionali, nella costruzione di Forte Belvedere il progettista Rudolf Schneider adottò soluzioni nuove e per certi aspetti sperimentali. Si nota subito come il forte non sia più concepito come una costruzione in cui tutto è raccolto in un unico complesso architettonico, bensì come un’opera articolata che si compone di diversi fortini per il combattimento ravvicinato, lontani uno dall’altro, in mezzo ai quali fu collocato il blocco della batteria per il combattimento a distanza. Dietro a questo vi è il corpo delle casematte con l’alloggiamento della truppa e i servizi; il tutto collegato a mezzo di corridoi e poterne (gallerie) in roccia.
I ripidi dirupi di roccia da ben tre lati conferivano a Forte Belvedere una naturale sicurezza rispetto agli assalti della fanteria nemica; inoltre lungo la linea frontale era stato scavato un profondo fossato e piantata una duplice fascia di reticolati (tutti battibili con mitragliatrici) e reticolati larghi dai 6 ai 12 metri, sempre battibili con mitragliatrici a tiro radente e incrociato, erano presenti pure nei fianchi e sul terreno di gola. Forte Belvedere poteva, quindi, dirsi praticamente inespugnabile nel senso pieno del termine. Concluso il 18 maggio del 1912, forte Belvedere era costruito e collaudato per resistere anche ai bombardamenti più pesanti e rappresenta un’opera moderna e razionale dove il cemento ed il ferro sono stati sapientemente amalgamati con la roccia.
Forte Belvedere, al pari di tutte le fortificazioni austriache più moderne, era un complesso destinato ad essere completamente autonomo, anche in caso di prolungato assedio. Era stato perciò dotato di tutte le attrezzature e dei servizi logistici tali da renderlo autosufficiente per un periodo di cento giorni, anche qualora i ripetuti bombardamenti avessero impedito un regolare rifornimento di viveri e munizioni.
Armamento
L’armamento principale del forte Belvedere era costituito da una batteria di tre obici da 100 mm di calibro, protetti da cupole corazzate girevoli in acciaio dello spessore di 250 mm. Sebbene il 100 mm risultasse piuttosto piccolo, si era preferito ai calibri maggiori per vari motivi pratici ed anche in considerazione del fatto che i forti austriaci avevano una funzione prevalentemente difensiva. Un calibro relativamente piccolo, infatti, permetteva di accatastare una notevole riserva di munizioni e una relativa facilità di movimento. Inoltre, un calibro maggiore avrebbe comportato una perdita di solidità della cupola, che, per risultare stabile, si sarebbe dovuta riprogettare completamente e fabbricare di dimensioni maggiori.A differenza delle altre fortificazioni dell’Altipiano, forte Gschwent non aveva postazioni di combattimento armate con cannoni. Di contro, si preferì dotare la fortezza con un consistente numero di postazioni di mitragliatrici Schwarzlose molto piu maneggevoli.
e-mail : info@fortebelvedere.org
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Telefono fisso :0464 780005
Cellulare 349 5025998
INTERNO DEL FORTE E MUSEO CON REPERTI STORICI