Tempo di percorrenza del sentiero solo andata : 20 minuti
Dislivello totale : 104 m
Quota massima raggiunta : 1506 m
Per salire al forte si deve raggiungere con l’auto il passo Vezzena , attraverso la strada che sale dalla valle dell’Astico passando per Lastebasse e poi salire per Nosellari e si passa a Monterovere e infine si arriva al passo , li si può notare un albergo a sinistra ci sono i segnavia senza numero che portano prima a forte Busa Verle , il sentiero e una passeggiata di una 20 di minuti .
Era armato con 4 obici da 100 mm montati sotto cupole corazzate girevoli di 25 cm di spessore, 4 cannoni da 6 cm nel fortino , 2 cannoni da 80 e 15 mitragliatrici. Ospitava 200 artiglieri e 100 fanti.
Cenni storici
Il forte Verle venne costruito come linea di sbarramento e di controllo per la Val D’assa e poco distante dal Passo Vezzena , in una specie di altipiano dove con la sua mole possente controllava il pianoro , era situato vicino al confine di stato austroungarico ed a causa della sua posizione fu bombardato più volte da l’artiglieria italiana . Come scriverà l’ufficiale del forte Verle Fritz Weber : le orecchie fischiano , le vene della fronte si inturgidiscono , il sangue esce dalle orecchie , …sei ore passate nell’osservatorio servono ad espiare tutti i peccati che un uomo normale può commettere nella sua vita . Nonostante i ripetuti attacchi il forte verle non fu mai preso dagli italiani , neanche dopo aver attaccato con l’artiglieria a più riprese non sono riusciti a penetrare a causa dei grovigli di reticolati e del fuoco incrociato delle mitragliatrici a difesa del forte . Un tentativo anche fu fatto per scavare un tunnel per minare e far saltare il forte abbandonato nel maggio del 1916 a causa della Strafexpedition .
La notte del 30 maggio 1915 dopo giorni di bombardamento il forte appariva fortemente danneggiato alcuni reparti del battaglione alpini Bassano tentarono un attacco appoggiati da alcuni reparti della Brigata Ivrea , ma la pioggia e il buio li colse in un terreno totalmente ignoto e furono respinti ancora prima di attaccare , nel forte intanto furono riparati alla meglio i danni subiti , mentre gli italiani piazzarono due obici da 305 il giorno 15 agosto del 1915 iniziarono un fuoco incessante fino al 25 per poi sferrare un un nuovo attacco da parte del battaglione 162 della Brigata Ivrea con la convinzione che l’opera sarebbe stata distrutta e abbandonata , ma l’unico obice rimasto e la difesa con le mitragliatrici della parte frontale del forte riservarono una sorpresa tremenda il tentativo di sfondamento italiano veniva respinto causando gravissime perdite . Fritz Weber