Per raggiungere la zona di malga Busi , si prende la strada che prima sale a Ponte Verde , poi si sale verso il passo Xomo , arrivati ad un certo punto si trovano alcune postazioni e si scorge un grosso tubo nella parte superiore della strada , in questo luogo erano costruite le centrali pneumatiche , elettriche e idrauliche che andavano alimentare una grossa parte del Massiccio del Pasubio , ricordo che da qui ad arrivare sul massiccio c’era un minimo di 1000 metri di dislivello e che le pompe montate su questo impianto dovevano avere un grossa prevalenza cioè essere in grado di innalzare l’acqua nella tubazione , con un dislivello notevole . Quando visiterete il sito di malga Busi non siate frettolosi , ammirate la grandezza di queste opere che hanno 100 anni e pensate allo sforzo che e stato fatto per la costruzione e la posa delle tubazioni in un ambiente cosi complicato che è questa montagna.
Mi dispiace che le foto rendano molto poco l’idea di questo luogo a causa della neve presente il giorno del mio passaggio , ricordo inoltre che e molto accessibile a tutti salire su questa zona e non richiede nessun tipo di preparazione fisica , tranne che come sono passato io la strada non sia chiusa per neve
Centrale di perforazione meccanica
Alla fine di luglio 1916 fu costruito questo impianto , di produzione aria compressa che sarebbe servito ad alimentare i perforatori della strada delle galleria , era costruito da un’apposita casamatta isolata dalle intemperie e dove fu installato un motore diesel da 200 hp a 4 cilindri e quattro tempi alimentato a olio pesante . Questo motore azionava un compressore da 50 hp a 2 cilindri in grado di fornire 20 metricubi di aria al minuto ad una pressione regolabile da 7-10 atmosfere il 15 maggio del 17 entro in funzione un secondo impianto collegato in parallelo al primo che riusciva a fornire 9 metri cubi di aria al minuto e una pressione di 7-10 atmosfere . Le tubazioni erano per quanto riguarda le principali di una lunghezza totale di circa 30 km per poi aggiungere le diramazioni secondarie di circa altri 20 km . L’impianto riusciva a far funzionare 120 martelli pneumatici ma ne furono allaciati 200 . L’intera rete di tubazioni del peso totale di 600 tonellata fu montata in 6 mesi da 30 militari specializzatie e da circa 200 soldati . L’acqua di raffreddamento dei motori veniva utilizzata dalle truppe per un bagno caldo di riposo dal fronte . Si calcola che l’impiantio di malga Busi nei primi 17 mesi di utilizzo abbia permesso di perforare e smuovere circa 300.000 metri cubi di roccia permettendo cosi la realizzazione di centinaia di gallerie , trinceramenti , ricoveri camminamenti sentieri di arroccamento e strade.
Acquedotto militare
L’impianto idrico di Malga Busi garantiva sia il fabbisogno di acqua per le truppe , si calcolava nel fabbisogno giornaliero a soldato circa 9 litri di acqua e 20 per i muli . Ma anche per tutti gli usi per fare il cemento delle fortificazioni , per il raffreddamento delle mitragliatrici e dei compressori . A causa della permeabilita del terreno e delle roccie il pasubio era un fronte molto arido , che nonostante la copiosità sia delle pioggie che delle nevicate non permettevano una raccolta , e le acque filtravano fino al fondo vallle , allo scopo di risolvere questo problema furono costruiti due impianti , quelli del Pasubio con l’acqua proveniente da malga Busi , da qui l’acqua veniva pompata fino alla sommità del Pasubio con una portata che variava da 50.000 a 80.000 litri . L’impianto di approvvigionamento idrico del Pasubio fu realizzato in solo 3 mesi di lavoro nel periodo a partire da febbraio del 1917. Il cuore pulsante di tutto il sistema era la centrale di pompaggio situata presso l’omonima sorgente di Malga Busi ad una quota di 960 metri. Ancora oggi percorrendo la strada che da Ponte Verde, porta al passo Xomo, dopo aver attraversato il ponte sulla vallecola, sulla sinistra sono evidenti le opere in cemento armato quali: canali, serbatoi, vasche, e opere di fondazione, che facevano parte del complesso sistema di opere di presa dell’acquedoto. Da Malga Busi la tubazione di acciaio che adduceva l’acqua fino alla cima del Monte Pasubio saliva il canalone di Fontana d’Oro, situato alle spalle della stazione di sollevamento per spingersi fino alla quota più alta del Pasubio 2236 metri. Da questa quota ove l’acqua era depositata in appositi serbatoi ad oggi ancora esistenti, veniva distribuita attraverso una rete di tubazioni estesa per oltre 40 Km ad ulteriori cisterne di dimensioni più ridotte in tutte le posizioni occupate dagli italiani. Le parti di tubazioni in acciaio, sia quella di adduzione che quelle di distribuzione, sono state invece completamente depredate nell’immediato dopoguerra.
Centrale elettrica
Con lo sviluppo dei lavori in caverna ci fu il fabbisogno di fornire energia elettrica per illuminare e per alimentare diversi motori elettrici ,quindi iniziarono i lavori il 15 settembre 1917 e l’impianto entro in funzione nel gennaio 1918 , a tale scopo fu usata una linea trifase da 10.000 volto esistente a ponte verde e a malga busi montato un piccolo alternatore trifase da 40 kw azionato a cinghia dal motore da 200 hp usato per il compressore , fu inoltre costruita una cabina di trasformazione e smistamento in cui la tensione veniva ridotta da 10.000volt a 3000 volt ed inviata nelle 4 cabine poste sul Pasubio , fontana d’oro , porte del pasubio , alla selletta quota 2081 ed al Dente italiano per mettere in piedi questa rete furono usati 200 soldati per circa 20 giorni e per il montaggio delle cabine , quadri elettrici e linee di impianti interni 20 soldati del Genio