Tempo di percorrenza del sentiero solo andata : 2h00
Dislivello totale : 551 m
Quota massima raggiunta : 751 m
Dopo aver proseguito per la Valstagna e superato l’abitato di Cismon del grappa si arriva a Piovega di sotto , situata sulla sinistra salendo da Bassano del Grappa arrivando così su di un ponte con l’insegna di una birreria e trattoria Da Cornale . Li a sinistra di un capitello votivo parte uno dei sentieri più belli e secolari che porta al paese di Enego , il sentiero oltre ad essere molto panoramico e tutto fatto in ciotolato e contornato da una specie di parapetto anch’esso tutto in sasso , e un po difficile la risalita in quanto presenta un buon dislivello , passa sotto a pareti strapiombanti ; però fa parte di una serie di sentieri molto usati nei secoli passati per salire nelle case o nelle malghe con il bestiame . Dopo aver salito questo sentiero si arriva ad Enego , una piccola cittadina nota per le piste da sci che c’erano verso il monte Lisser (enego 2000 valmaron ) e per la torre scaligera costruita al centro del paese , poi verso il monte Lisser per gli eventi bellici , inoltre presenta il ponte più alto d’Europa di ben 175 metri.
Cenni storici
Grazie alla sua posizione, ai limiti dell’altopiano di Asiago e affacciata sul Canale di Brenta e la Valsugana , la zona di Enego suscitò l’interesse della civiltà sin dall’epoca romana . Probabilmente fu in questo periodo che sorse un primo insediamento, una stazione di sosta e rifornimento lungo la strada che conduceva in Germania. Attorno al III secolo , quando si verificarono le prime invasioni barbariche, venne eretto un fortilizio di cui restano i ruderi in località Bastia.
Nel XII secolo Enego divenne feudo dei vescovi di Padova, cui passò in seguito a quelli di Vicenza e infine agli Ezzelini. Sotto la signoria di Cangrande della scala, attorno al 1330, fu costruito un altro castello di cui oggi resta un torrione.
Nel corso del medioevo tutto l’altopiano, e quindi anche Enego, fu colonizzato da popolazioni di origine Bavarese e Tirolese, i cosiddetti Cimbri. I Cimbri mantennero per secoli una propria identità, distinguendosi dal resto della popolazione per lingua e usanze. Nel 1310, durante il periodo Scaligero, si riunirono nella Spettabile reggenza dei sette comuni che si mantenne anche nelle successive dominazioni viscontea (1387-1404) e veneziana(1404-1797 )
Nel 1508 Enego venne occupata dall’esercito della lega di Cambrai, ma tornò presto alla Serenissima. Tra il 500 e il 600 insorsero delle controversie con i vicini di Grigno sul possesso della Marcesina e del Monte Frizzon.
Con la caduta della repubblica di venezia e l’arrivo di Napoleone la secolare federazione fu sciolta.
Durante il Risorgimento molti eneghesi si distinsero come patrioti, ma solo con la terza guerra d’indipendenza, nel 1886, il Veneto passò al neonato Regno d’italia.
Durante la grande guerra l’altopiano si venne a trovare lungo la linea del fronte e la stessa Enego subì gravi devastazioni. Mentre i soldati combattevano aspramente, specie attorno al Monte Ortigara, la popolazione civile fu costretta ad abbandonare il paese per stabilirsi profuga nel sud dell’Italia.
Che bello sto posto….non mi sembra molto difficile da percorrere ….sei una macchina da guerra a caccia di nuovi itinerari ….Bravo!
E una passione che ho da tempo ed ora mi piace coltivarla , e cerco di variare anche con itinerari di zone diverse …grazie mi fa piacere e soddisfazione vedere tanta gente che mi segue in questo mio piccolo lavoro…ciao Buon cammino
Ieri, ho percorso questo sentiero.In poco più di un’ora e mezza sei a Enego (più veloce che la strada).Ne faccio parecchi sentieri attorno al Monte Grappa, e devo dire che questo mi piace proprio, ti dà soddisfazione, perché non è infinito, come tante altre mulattiere, e il paesaggio è vario. Quella parete di roccia, ad una mezz’ora dalla partenza, è impressionante. Bello proprio, lo rifarò! 28 aprile 2021
Ciao Lorena , grazie per la tua testimonianza è veramente un bel sentiero questa mulattiera che veniva usata per fare salire il bestiame verso i pascoli di Enego. Ciao buon cammino