Questo piccolo capolavoro fatto di sculture , fate e gnomi , si trova poco nella zona del Tretto sulla strada che porta nel Novegno , si sale da Poleo verso Passo Santa Caterina e si prosegue verso contrada Rossi , si continua verso Località Cerbaro , presso il Ristorante Da Marco.
Piccole riflessioni personali
Questo percorso e per tutti , nato da qualcosa a mio avviso grandioso , a dimostrare che se si lavora tutti per lo stesso obbiettivo , tante belle cose possono nascere , io al di la della fiaba , lo definirei un percorso didattico che vuole insegnare qualcosa ai più piccoli , perchè lo possano capire soprattutto i più grandi , una lezione morale insomma per tutti, che spero tanto vi faccia riflettere , concludo con questo proverbio indiano:
Quando avranno inquinato l’ultimo fiume, abbattuto l’ultimo albero , preso l’ultimo bisonte, pescato l’ultimo pesce , solo allora si accorgeranno di non poter mangiare il denaro. Proverbio indiano
IL SEGRETO DEL BOSCO
Ben arrivati . Vi stavo aspettando .
Vi chiederete chi sono … Sono lo spirito di questo bosco . Non mi vedete ma sono in tutti ciò che vi circonda : negli alberi , nella terra , nei sassi e nell’aria . State per entrare nel bosco delle stagioni , un luogo incantato come tutti i boschi del resto . Seguitemi lungo la grande salita , tra i sassi colorati, e io vi racconterò una storia accaduta un pò di tempo fa .
Un tempo, In questo bosco, gli Gnomi Silvani , piccole creature gentili e laboriose, celebravano il ciclo delle stagioni con una grande festa. Preparavano ogni cosa per l’arrivo di Fata Propizia, regina del tempo e della cerimonia.
Accadde però che il bosco, frequentato non solo dagli Gnomi, ma sempre di più anche dagli umani, inizio ad essere disordinato e malconcio: cartacce, mozziconi di sigaretta, fiori calpestati… un vero disastro! Quante cose da sistemare per gli gnomi prima della cerimonia!
Un mattino la Vecchia Civetta , che sapeva ogni cosa, si posò su un ramo e annunciò : «Cari amici Gnomi , ho una notizia davvero terribile: Fata Propizia è scomparsa».
Scomparsa? Gli gnomi restarono di sasso: senza la Fata non ci sarebbe stata nessuna cerimonia !
Il ciclo delle stagioni era in pericolo e, con lui, l’equilibrio del bosco. E così gli gnomi si riunirono in assemblea davanti alla Grande Roccia lncantata .
«Grande Roccia» chiesero gli Gnomi preoccupati «cosa possiamo fare?». La Grande Roccia rimase in silenzio, poi si schiarì la voce e rispose: «Strega Grigia è tornata da queste parti e non ha mai sopportato l’armonia del bosco».
«Quindi c’è il suo zampino!» dedussero gli gnomi «Dove si trova la strega?».
« In cima al sentiero del Nord. Là c’è la sua antica dimora».
«Ci penso io !» esclamò Fulvo , giovane gnomo, scaltro e coraggioso. «E’ troppo pericoloso» lo avvisarono gli altri , ma Fulvo , imperterrito, era già partito lungo il sentiero.
La dimora della strega era vecchia e decrepita.
Gnomo Fulvo provò a sbirciare all’interno, ma non vide nessuno, solo una vecchia scopa e tracce di fuoco nel camino.
Tutto attorno però si sentiva profumo di fiori e di aria d’estate, di foglie secche e vento di neve.
Era il profumo delle stagioni, il profumo di Fata Propizia. Doveva essere passata di lì. Senza perdere tempo, Fulvo ridiscese il sentiero e continuo la ricerca.
Qualcosa era cambiato nel bosco. Sembrava che gli alberi si fossero messi sull’attenti, ritti come soldati. Che fosse frutto di un incantesimo di Strega Grigia?
O forse erano preoccupati anche loro. Povera fata, chissà dov’era tenuta prigioniera.
Gnomo Fulvo penso che era proprio il caso di consultare il Grande Albero Sacro.
Il Grande Albero Sacro si ergeva alto e possente in una piccola radura. Con i suoi rami sembrava voler abbracciare e proteggere l’intero bosco.
«Caro amico che dolce sorpresa, ti vedo infelice… cosa ti pesa?» chiese l’albero al giovane gnomo.
«Fata Propizia è scomparsa. Forse e prigioniera di strega Grigia».
Il Grande Albero Sacro sorrise , poi disse : «Nel bosco dei fitti abeti , potresti trovare alcuni segreti…» .
Gnomo Fulvo doveva quindi proseguire. Ringraziò il Grande Albero e si diresse verso il bosco dei fitti abeti.
Quel bosco era proprietà di Zeldo, un gnomo solitario e molto geloso dei suoi possedimenti . Si interessava di magia e aveva fatto un’incantesimo: proprio nel punto in cui si entrava nel bosco, il terreno a volte cedeva e si apriva una profonda voragine ,Questo per scoraggiare i visitatori.
Gnomo Fulvo vide che , proprio al limitare del pericoloso passaggio , erano stati recisi alcuni alberi. Così salì su ciò che rimaneva dei tronchi e riuscì ad oltrepassare il punto insidioso sotto gli sguardi sospettosi degli alberi-guardiani.
Quando fu nel bosco dei fitti abeti , gnomo Fulvo proseguì lungo il sentiero con gli occhi bene aperti .
Ad un tratto gli parve di udire un respiro profondo e poi un sussurro ,quasi un sibilo nell’aria . Si pose in ascolto e sentì: «Non tutto è come sembra….e ciò che e grigio può brillare». La voce proveniva da un albero i cui rami si levavano verso il cielo.
Gnomo Fulvo la riconobbe : era la voce di Alba, madrina di tutte le creature del bosco , che poteva assumere mille sembianze.
«Non dire nulla piccolo gnomo» gli disse Alba «So già tutto . Segui il sentiero e io ti guiderò»
Rassicurato Fulvo riprese la sua ricerca. Cammina cammina, arrivò all’altura dei tronchi gemelli. Proprio lì, sul suo trono, stava seduto Zelda e con sguardo severo lo fissava : «Cosa vuoi straniero?» chiese imperioso .
«Cerco Fata Propizia . Temo sia stata rapita da Strega Grigia».
Zeldo si fece ancora più cupo : «Si…è probabile…».
In quel preciso istante un’arcigna risata risuono tra gli alberi. Fulvo si guardò attorno e si accorse che, poco più in là, una mostruosa creatura agitava in aria i suoi lunghi tentacoli.
«Fermo! Dove stai andando ? ». Intimò la creatura allo gnomo. E tra i tentacoli , apparve il volto di Strega Grigia.
«Dove hai nascosto fata Propizia?» chiese Fulvo.
Ma prima che la strega potesse parlare, Zeldo urtò: «Ho io Fata Propizia ! E la festa delle stagioni si celebrerà soltanto qui , nella mia parte di bosco!».
«Ma il bosco è unico e appartiene a tutti!» ribatté gnomo Fulvo.
«No , la vostra parte di bosco è stata profanata dagli umani!».
In quel momento si sentì profumo di fiori e di aria d’estate, di foglie secche e vento di neve…
Fulvo volse lo sguardo giù, lungo il sentiero, e fu allora che la vide….
Era lei, Fata Propizia, meravigliosa e perfettamente in armonia con la natura che la circondava.
«Non temere» disse la fata a gnomo Fulvo «Zeldo non mi ha rapita». Fulvo non capiva.
«Seguimi» continuò allora la fata «ti svelerò un segreto!».
E invitò Fulvo a scendere con lei verso alcuni alberi che fiancheggiavano il sentiero.
«Qui vivono gli Esseri Favolosi» spiegò Propizia piccole creature che aiutano Zeldo a salvaguardare la sua parte di bosco : raccolgono cartacce spengono mozziconi di sigaretta , curano con unguenti magici i fiori calpestati» . «E come mai tu sei qui ?» chiese gnomo Fulvo alla fata.
«Per chiedere aiuto agli Esseri Favolosi. Solo così la vostra parte del bosco sarà pronta per la grande cerimonia» .
«E strega Grigia ?» chiese gnomo Fulvo
«E’ dalla nostra parte . Con la sua magia terrà a bada Zeldo finchè gli Esseri Favolosi vi aiuteranno».
«Forza andiamo ! »lo esortò la fata «Gli Esseri Favolosi sono pronti : C’è molto lavoro da fare !».
13E così, per giorni e giorni , gli gnomi Silvani e gli Esseri Favolosi lavorarono insieme per ripulire il bosco e le stagioni per la grande festa .E quando ebbero finito , intagliarono il legno , dipinsero le rocce , sistemarono il sentiero che divenne meraviglioso.
Ancora oggi , tra gli alberi, si nascondono queste piccole creature che , di notte , lavorano per mantenere intatto quel magico luogo.
E un giorno , gli umani , consapevoli degli errori che avevano fatto e di quanto importante fosse rispettare tanta meraviglia , lo chiamarono “il sentiero di fiaba”
Ma volete sapere come andò a finire?
Finalmente , sotto la luce della luna , si celebrò la festa delle stagioni , la più bella festa che fu mai realizzata.
Gli gnomi Silvani , gli Esseri favolosi , Fata Propizia e Strega Grigia cantarono e ballarono fino all’alba.
E Zeldo ?
Dalla rabbia fece le valige e se ne andò lontano a cercare un altro bosco tutto per sè . Ma c’è anche chi sostiene che la Strega Grigia l’abbia trasformato in una roccia , in un albero o addirittura in un cestino dei rifiuti.
Ad ogni modo , ciò che conta, è che l’equilibrio del bosco sia stato mantenuto e si spera rimanga tale per molti e molti anni .
Fine

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Tutto questo è stato possibile grazie a mani generose che hanno messo a disposizione , chi pezzi del bosco , chi attraverso le proprie doti artistiche ha donato e creato le sculture presenti in questo capolavoro , lezione di vita:
Elisa Acquasaliente, Nicoletta Asnicar , Gabriella Battistella , Silvy Morellato , Denise Piazza , Alessia Zenere.
Gli Artisti e scultori :
Franco Broccardo , Maurizio Canova , Nicola Costa , Adriano Danzo , Adriano Gasparini , Roberto Luccarda , Natale Raumer , Urbano Righele , Silvio Rizzato , Giorgio Sperotto .

ReStarT A.P.S.
ReStarT. è una Associazione senza fini di lucro con lo scopo di salvaguardare e valorizzare il territorio del Tretto.