Tempo di percorrenza del sentiero: 1h00
Dislivello totale : 110 m
Quota massima raggiunta : 970 m
Dopo aver superato il centro di Schio proseguendo verso Valli del Pasubio si imbocca la strada sulla destra , verso Poleo , Passo S.Caterina si sale per alcuni km fino ad arrivare in una curva che segnala Passo Xomo e Strada delle Gallerie , si seguono le indicazioni dopo circa 1 km si può posteggiare l’auto .
Il sentiero sale su una carrareccia che fa parte anche di un anello da mountain bike , molto semplice e tutto boschivo , mentre raggiunta la quota è una specie di piccolo altipiano in parte prativo , ed in parte roccioso , che propone panorami molto belli a 360° sulle montagne circostanti Novegno , Pasubio e Piccole dolomiti
Cenni Storici
Il Forte M. Enna era dotato di 4 obici sotto cupola corazzata da 149 mm A e da 4 pezzi da 75 mm A in batteria scoperta come struttura era di grandi dimensioni . La sua posizione strategica era di protezione per un eventuale passaggio nemico sul Pian delle Fugazze e sulla rotabile che scende da passo Xomo e ancora in buone condizioni anche perche non entro mai in uso .Fu costruito fra il 1910 ed il 1912 e fu armato il 6 dicembre 1914. Non ebbe alcun ruolo nel 1915 in quanto l’avversario si era ritirato verso Nord su una linea di difesa più arretrata . I suoi obbiettivi erano il Pasubio ,il Sengio Alto ed il territorio circostante il Pian delle Fugazze, zone che, dal 25 maggio 1915, erano occupate dalle truppe italiane. Non essendoci più obbiettivi a lunga distanza, secondo informazioni italiane, fu disarmato. Due cannoni i furono trasferiti sul M. Rione, di riserva per la Batteria installata in loco, ed una Batteria destinata ad essere installata sul Col Santo a 2112 ed altri due ad una Batteria in zona del Forte. Ai Kaiserjager, che nel giugno 1916, salivano da Posina verso il M. Priaforà all’attacco del M. Giove, non dovrebbe essere sfuggito l’infelice ruolo che il Forte M. Enna ebbe nei confronti dei difensori. Qualcosa di molto vicino alla realtà si può leggere nel libro di Pino Marchi diario della 35′ Divisione di Fanteria:
“Abbiamo visto episodi di gloria e di vigliaccheria, di tragedia e di valore; abbiamo veduto scene grottesche e assurde come il bombardamento delle nostre posizioni effettuato dalla nostra Batteria di M. Enna … “
Mentre al 13 giugno :
“Intanto la resistenza dei difensori di M. Giove era sottoposta ad altra dura prova: una nostra batteria di medio calibro, dapprima creduta di S. Caterina, ma risultata poi essere quella da 149 A di M. Enna, con tiri corti, colpiva ripetutamente i nostri trinceramenti e travolgeva persino un pezzo della 18° Batteria da montagna. La batteria di M. Enna era intervenuta nell’azione senza darne avviso al Comando di Divisione che ne fu informato solo la notte seguente. »
Lo sfortunato Comandante fu rimosso dall’incarico e sottoposto ad accertamenti sulle sue responsabilità. Tuttavia sembra trovare credito un’altra versione, secondo la quale fu una Batteria piazzata sul pianoro del Novegno, per ordini superiori, a sparare sugli uomini della prima linea per farli desistere dall’abbandonare precipitosamente il posto di combattimento. Il Comandante del Forte Enna altro non fu che la vittima sacrificale. Il Forte Enna fu mantenuto come magazzino e deposito munizioni , poiché perfettamente intatto non poteva essere abbandonato.