
Tempo di percorrenza: 3h
Dislivello totale: 300 m
Quota massima raggiunta: 2477 m
Come raggiungere
Dopo essere salito a Cortina D’Ampezzo si prende per il Passo Falzarego 2105 m , oppure salendo direttamente da Agordo passando per il lago di Alleghe si imbocca la salita che porta al Passo Falzarego , molto meno trafficata è più corta se si vuole raggiungere solo il Passo si prosegue per Val Parola raggiungendo così il Forte Tre Sassi a sinistra mentre sulla destra parte il sentiero dei Kajserjager.
Descrizione
Il percorso che sale sul Sasso di Stria è facile anche se ripido e con molte variazioni di pendenza fino ad entrare nel complesso sistema di trincee e passaggi strettissimi che si inerpica fino all’ardua vetta con un panorama unico verso il Passo Falzarego , e la sua strada che sale da Alleghe .
Cenni storici
L’importanza del Sasso di Stria nel periodo bellico è estrema gli austroungarici si posizionavano sul Passo Falzarego rientrando da Cortina D’ampezzo e rinforzavano le loro linee con il Forte Tre Sassi , il sentiero dei Kajserjager e l’invalicabile Sasso di Stria 2477 m. Fu sbarrata la strada che porta a Valparola con reticolati dove veniva concentrato il fuoco delle mitragliatrici tra il Lagazuoi ed il Sasso di stria. Il pesante bombardamento italiano del 15 luglio 1915 il forte Tre Sassi fu abbandonato e venne fortificato ulteriormente il Sasso di Stria divenuto un fulcro importantissimo per la difesa della Val Badia e Val Pusteria.
Galleria Goiginger
Nel 1916 il comandante Goiginger fece costruire una galleria di circa 500 metri che partiva dalla selletta Avanzata (verso il Passo Falzarego) che usciva lateralmente dal fianco in vista sulla strada per il Passo Valparola potendo così garantire i rifornimenti evitando il fuoco dell’artiglieria, e soprattutto la fucileria italiana posizionata sulla Cengia Martini , fu attrezzata con tutto l’occorrente pe la sopravvivenza , un gruppo elettrogeno , diverse vasche di recupero acqua, cucina, locali per magazzini, alloggio ufficiali, dormitori per i soldati, postazione riflettori e, naturalmente depositi di munizioni. Furono anche posizionate mitragliatrici e cannoni da 80 mm prelevati dal Forte Tre Sassi ormai inutilizzabile.
Furono inoltre costruite due rami di teleferica per portare i rifornimenti sul Sasso di Stria una proveniente dal Val Parola fino a circa la Postazione del Nido , e l’altra da San Cassiano a Valparola
Attacchi
Gli attacchi da parte degli italiani furono diversi , era fondamentale conquistare la posizione del Sasso di Stria , il primo del 15 giugno 1915 riuscirono a raggiungere la selletta del Sasso si stria ma non riuscirono mantenere la posizione per più di tre giorni , il bombardamento del 9 luglio 1915 che distrusse solo il Forte Tre Sassi
Nell’ottobre del 1915 la notte precedente l’occupazione della Cengia Martini , il plotone del Sottotenente Fusetti riusci a raggiungere la vetta del Sasso di Stria , ma venne sopraffatto dagli austriaci.
Vista l’impossibilità di sfondare tale punto di difesa , si passo a quella che fu chiamata la guerra di mine e così entrambi gli eserciti scavarono la montagna realizzando gallerie per collocare ordigni sotto le postazioni nemiche e farle saltare in aria. Quattro cariche austriache e una grande carica italiana esplosero sul Lagazuoi.
Era indispensabile liberare la via , quindi dovevano conquistarsi le vette circostanti come il Col di Lana poco lontano in linea d’aria al Sasso di Stria, quindi gli italiani scavarono una galleria sotto e la imbottirono con 5 tonnellate di esplosivo che fecero brillare il 17 aprile 1916 provocando un crollo di circa 10.000 tonnellate di roccia ed uccidendo metà contingente austriaco , per questo venne battezzato Col di Sangue , fu reso necessario liberare anche cima Sief , con l’installazione di una mina , ma le difese austroungariche furono invalicabili e non si riuscì a sfondare verso il Trentino , fu anche elaborato un possibile progetto per il Sass de Stria , ovvero scavare due cunicoli da mina , larteficie di tutto questo fu il Tenente Malvezzi quello delle mine del Castelletto e di quella sul Lagazuoi voleva far saltare la postazione Edelweiss e l’entrata della Galleria Goiginger così da impedire i rifornimenti , progettto che fu abbandonato dopo lo sfondamento di Caporetto ed il ritiro dal fronte dolomitico .
Galleria Goiginger ( Fedmaresciallo Ludwig von Goiginger )