Piccole Riflessioni personali
Anche il Pelmo ci riempie di impagabili emozioni , non e certo difficile come l’anello del Moiazza-Civetta ma e molto bello ed appagante , praticabile per una cerchia più ampia di persone , la bellissima val Zoldana offre itinerari di incredibile bellezza , certamente non e molto conosciuta come altri luoghi , ma e proprio per questo motivo , per la sua semplicità che è qualcosa di grandioso , una valle in cui puoi solo sentirti a casa . buon cammino . Luciano
Come raggiungere
Dopo aver salito da Longarone , verso Forno di Zoldo , sì prosegue sulla SS 347 fino a raggiungere Passo Staulanza quota 1766 m , si lascia l’auto in uno degli ampi posteggi e si prosegue a piedi.
Si può anche salire da Agordo fino a raggiungere il Passo Duran attraverso la valle Agordina, e poi al bivio salire al passo Staulanza.
Inoltre per chi volesse essere più comodo può sempre pernottare al rifugio Passo Staulanza
Ho diviso anche questo itinerario in 2 giorni per poterlo affrontare con calma , sostando più volte per ammirare il paesaggio veramente suggestivo . anche se basterebbe una giornata, per godere appieno della bellezza di questo anello . Resta chiaro che bisogna prima di partire prenotare il rifugio venezia il pernotto e la cena . Il percorso citato può essere percorso anche tutto in un giorno ovviamente dipende dalla preparazione di chi lo affronta , ma a mio avviso per contemplare il paradiso in cui ci si trova ed assaporarne il viaggio e meglio percorrerlo in tutta tranquillità . Buon cammino.
1° Giorno
Passo Staulanza – Rifugio Citta di Fiume – Rifugio Venezia De Luca
Tempo di percorrenza: 6h30
Dislivello totale: 706 m
Quota massima raggiunta: 2476 m
Sentieri usati: 472 – 480
Punti di appoggio: Rifugio Staulanza – Rifugio Citta di Fiume – Rifugio Venezia De Luca
Dal rifugio Staulanza a quota 1766 si sale imboccando il segnavia n.472 che porta verso il Rifugio Citta di Fiume percorso molto bello inizialmente in mezzo ad un bosco di conifere , per poi transitare alla base del ghiaione della Val d’Arcia e proseguire rientrando nel boschetto misto pascolo che ssale a quota 1918 del rifugio Citta di Fiume , si prosegue sul sentiero n.480 verso forcella Forada , da dove si potra vedere in lontananza l’Antelao , il Sorapiss ed il Rifugio San Marco , proseguendo poi si sale un ripido vallone detritico abbastanza stretto , che porta nel ghiaione del nevaio D’Arcia e poi salendo nello stesso fino all’omonoma Forcella D’Arcia 2476 m. da li si scende attraverso il sentiero Flaibani nella prima parte abbastanza tecnico e con tratti attrezzati per poi entrare in un ghiaione fino a raggiungere il Rifugio Alba Maria Venezia dove poi pernotteremo . Una bella cena , uno sguardo al calar del sole , cosi arriva la luna , si va a nanna.
2° Giorno
Rifugio Venezia De Luca – Passo Staulanza
Tempo di percorrenza: 3h30
Dislivello totale: 300 m
Quota massima raggiunta: 2380 m
Sentieri usati: 472
Punti di appoggio: Rifugio Venezia De Luca – Rifugio Staulanza
Dopo una buona colazione ci si avvia con calma , il sentiero non presenta difficoltà percorre piccole radure e ampi tratti boschivi di conifere e mughi , con diversi saliscendi poco impegnativi sempre sotto le cenge del Pelmo , molto bello , si incrocia il bivio che imbocca il n.473 che viene usato per la Dolomiti extreme , poi il n.474 che porta al Palafavera , e come ultimo quello che porta alle orme dei dinosauri , una roccia scolpita dalle zampe dei dinosauri a circa 30 minuti dal sentiero principale , si continua verso il passo Staulanza , non ci sono difficoltà in questo sentiero e risulta anche veloce da percorrere , diverse passerelle permettono il passaggio di alcuni punti dove l’umidità ed il fango la fanno da padrone , fino a raggiungere il Passo ed aver completato il nostro anello del Pelmo.
Questo itinerario che io ho proposto in 2 giorni lo si può percorrere anche in uno , ma il consiglio che io posso dare e prendetevi il giusto tempo per assaporare questo itinerario molto bello e variegato nei suoi panorami.
Variante 467
Esiste anche la possibilità di una variante per accorciare il percorso evitando il rifugio Città di Fiume e risalendo il n.467 Sale della croda Toronda per poi entrare nel ghiaione della Val D’Arcia riducendo notevolmente sia la lunghezza che la fatica fisica , rientrando poi nella forcella D’Arcia nello stesso itinerario fino al rifugio Venezia.