Questo sentiero molto interessante e un pò sconosciuto ai più , si mette la macchina in piazza a Pievebelvicino oppure io l’ho messa in vicino alla roggia sulla vecchia strada che sale verso Torrebelvicino , il sentiero molto bello da percorrere parte da località Rillaro sale la Val dei Mercanti , all’inizio è asfaltato fino al bivio che conduce alle cave di caolino , mantenendo la sinistra si continua a salire fino ad arrivare ad un bivio con la mulattiera che porta dallo Zovo alla Località Camonda , il sentiero non è segnalato proprio benissimo ma la mulattiera che si vede più usata e quella che si deve prendere , superato il bivio si arriva a Fonte Civillina , fino ad entrare nella strada sterrata che porta a Monte Civillina giunti sulla cima si si imbocca il sentiero S4A che ti porta di nuovo alla fonte (ATTENZIONE SU UNA CURVA SI NOTA UN SENTIERO PIUTTOSTO AMPIO CHE PROSEGUE A DESTRA , LO SI DISTINGUE PERCHE’ POSIZIONATO SULLA STESSA LINEA DI QUOTA DELLA FONTE CIVILLINA) arrivati di nuovo al bivio con si prosegue verso il Passo del colombo cioè sulla strada che porta al Passo dello Zovo , proseguendo fino ad una curva situata sotto il monte Castrazzano dove si nota l’inizio della discesa del sentiero S4 verso località Tringole , quando si arriva li il sentiero termina ma attraverso la strada asfaltata si può scendere fino a Pievebelvicino dove usciti dal bivio si potrà raggiungere l’auto .( cioè la parte tratteggiata in rosso)
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Itinerario : Valdagno – San Quirico – Civillina – San Quirico – Valdagno
Tipo di terreno : metà asfaltato e terreno sterrato di un certo impegno , e mulattiera
Tempo di percorrenza dell’anello : 3h10 di corsa
Dislivello totale : 960 m
Quota massima raggiunta : 940 m
Questo percorso è una variante un pò più corta di quello che si corre sulle creste dello Zovo e Massignani alti , anche se varia di poco . Si prende la ciclabile per Novale e superato l’abitato si prosegue verso San Quirico a destra Agno fino ad arrivare al Ponte Renato si prosegue dritto per contrada Zanchi di Novale , salendo in Contrada Retassene per poi imboccare il sentinello , imboccando il sentiero S4A fino alla carrabile che porta allo Zovo si arriva al Passo del Colombo da li si imbocca il sentiero delle Cave a destra fino a scendere di nuovo a contrada Retassene e poi proseguire fino a Valdagno , e abbastanza interessante perchè a differenza dell’altro che passa per il passo dello Zovo ed i Massignani alti , questo presenta un terreno misto asfalto single track
Uno dei sentieri molto belli da percorrere sia come trekking che come running , si sale in auto fino ai Bonomini poi si prende la strada per l’abitato di Rovegliana e si sale fino ad arrivare in contrada Retassene , da li superata la contrada esiste un posteggio dove mettere l’auto , poco sotto al posteggio c’è il segnavia del sentiero , molto bello e panoramico sale con una certa ripidità ma non e fisicamente difficile , consiglio portare con se una torcia elettrica per visitare le postazioni e inoltre di percorrerlo visionando tutte le opere militari giunti sulla cima del monte si possono visitare tutte le postazioni e trincee che circondano la sommità del Civillina. La discesa può essere fatta dal sentiero S4A fino a fonte Civillina per poi scendere attraverso la mulattiera fino in contrada Retassene .
Altro percorso un pò più lungo è quello di scendere dal S4A fino a Passo del Colombo e poi prendere il sentiero a sinistra che comunque porta nella mulattiera fino a contrada Retassene
HO PROVVEDUTO AD SEGNALARE SULLA MAPPA CON LA LINEA TRATTEGGIATA I PERCORSI DEL RITORNO
CENNI STORICI
Sentiero del Sentinello
Il tratto del sentiero del sentinello , iniziava dal torrente Agno dov’erano istallate 6 mitragliatrici a difesa del fondovalle e si arrampicava verso la Contrada Fracassi dov’erano posizionato un ricovero per 60 uomini , per poi proseguire fino alla cima Civillina lungo la dorsale ricavando piccole postazioni per armi automatiche e alcuni ricoveri per ospitare le truppe , mentre nel lato sud della dorsale saliva la mulattiera per l’approvvigionamento dei viveri e materiali.
Monte sentinello
Monte Sentinello non compariva sulla cartografia militare , ma e quel cucuzzolo roccioso che a quota 614 su cui sorge la croce , sulla dorsale era tracciata la terza linea di resistenza , diventata ortogonale 2 nel 1918.
Tale linea iniziava dal Monte Obante , toccava il Passo della Lora , e prosegiuiva sulle creste Campodavanti -Monte Falcone , per poi piegatre verso il monte Spizt di Recoaro , raggiungeva Cima Bocchese , scendeva fino a fondo Agno in prossimità di Contrada Beschi e ,attraversava il torrente all’altezza del Molino d’agno e risaliva a Civillina.Sul Monte Spizt si innestava anche il tratto di linea strategica che dal Colle La Gazza si appoggiava sugli importanti capisaldi dell’Anello dell’Anghebe.La ortogonale 2 proseguiva poi per Passo Manfron – Monte Cengio – Fondo Val Leogra -monte Enna – Passo Santa Caterina – Malga Pianeti (sulle pendici del Novegno
Sul monte Civillina vi era l’incrocio con un’altra importante linea difensiva che solcava tutte le alture di destra Leogra , per poi proseguire fino a campo trincerato di Vicenza , denominata ortogonale 1 Campogrosso -Monte Spizt di Staro – Passo Xon – Cima Le Some – Monte Civillina – Monte Magrè – Monte Faedo – Creazzo
Monte Civillina
Il monte Civillina era servito da una camionabile che portava alla batteria dal Passo Zovo verso Castrazzano .Sulla cima protetta da diversa trincee situate tutto intorno al monte oltre alle postazione dei cannoni situate sulla parte più alta esistevano molti depositi e riservette di munizioni , una polveriera e i ricoveri adibiti agli artiglieri che presidiavano la posizione , costituito da la compagnia 2-3 del 6° Reggimento Artiglieria da Fortezza.La guarnigione di Civillina ususfruiva dell’acqua portata su dalla Contrada Retassene attraverso un acquedotto di sollevamento .Per cause sconosciute la Polveriera di Civillina esplose il 20 novembre 1915 .Nel 1918 nelle baracche di Civillina erano allogiati anche 157 uomini della 113° Compagnia Genio Zappatori
Itinerario : San Quirico – Contrada Retassene – Monte Civillina – San Quirico
Tipo di terreno : poco asfalto e terreno interessante e anche l’impegno fisico
Tempo di percorrenza dell’anello : 1h50 di corsa
Dislivello totale : 809 m
Quota massima raggiunta : 941 m
Questa è un a variante con una lunghezza meno impegnativa del percorso che parte da Valdagno , si mette l’auto a San Quirico si scende fino a Ponte Renato e si sale per contrada Zanchi di Novale , fino ad un primo bivio si prosegue nella via centrale più ripida , si passano diverse casette parzialmente abbandonate si prosegue fino ad arrivare nella valle , la si sale , poi si svolta a sinistra e si arriva in contrada Retassene , da li salendo un pò la strada asfaltata si trova il segnavia del Sentinello , dopo essere arrivati a monte Civillina si prosegue per la mulattiera S4 che porta nella mulattiera dello Zovo , da li si prosegue fino al Passo del Colombo , dove si trova un sentiero sulla destra , lo si scende fino a ritornare in contrada Retassene e poi rientrare a San Quirico
ALLEGO ALCUNE FOTO PER IL PERCORSO CHE VA DA PONTE RENATO FINO IN CONTRADA RETASSENE
Arrivati al Rifugio Balasso si mette l’auto nell’ampio posteggio situato e davanti al rifugio , questo e solo un sentiero di raccordo fondamentale per mettere l’auto , perchè altrimenti la si dovrebbe lasciare o su al Pian delle Fugazze oppure al Ponte verde dove partirebbe il 311A , la mappa lo riporta come 300 , ma si chiama 300A.
Ricordo inoltre che il raccordo 300-311 poi si collega con il raccordo che porta al Pra dei Penzi , incrociando il 317 Soglio d’uderle e il 322 Fontana d’oro
Arrivati al Rifugio Nerone Balasso sulla destra esiste un ampio posteggio , da li si prende il sentiero 300A di Raccordo con il 300 della Val Canale , si sale fino ad uscire dal bosco e si entra nell’ampia valle continuando a salire la valle si può notare un masso al centro , abbastanza grosso , a destra del masso si notano i ghiaioni del 311 direttissima Val Canale mentre dritto al masso si entra nel Boale , questo percorso non e molto complesso ed è ideale per i primi approcci invernali , ovvero per chi inizia le prime esperienze con le salite invernali , e magari per le prime uscite farsi guidare da PERSONE ESPERTE . Poi devo ricordare che le risalite invernali devono essere affrontate con i MATERIALI INVERNALI , E CHE IL FATTORE TEMPO SIA METEOROLOGICO E IL CALARE DEL SOLE DEVONO ESSERE PRESI IN CONSIDERAZIONE . Il boale e molto bello , abbastanza veloce da salire anche se l’avvicinamento può risultare un pò lungo , nel caso il tempo sia clemente ti farà vedere un panorama molto bello e interessante , la discesa può essere fatta dallo stesso sentiero . Sta a voi se arrivati al rifugio Papa avrete voglia , tempo e ancora un pò di forze per salire a cima Palon .
Itinerario : Poleo-Passo Santa Caterina-Forte Enna-Poleo
Tipo di terreno : poco asfalto e terreno discretamente impegnativo , sia per il dislivello che per molti sassi nella fase di salita
La segnalazione del percorso lascia un poco desiderare (MASSIMA ATTENZIONE AI SEGNAVIA E NELLA FASE INIZIALE DELLA DISCESA EVITARE LE SCORCIATOIE PERCHE’ TI PORTANO FUORI PERCORSO) , ma un bel percorso per un’allenamento abbastanza tecnico più in salita che in discesa , mette a dura prova le gambe e l’equilibrio visto la grandezza dei massi che fanno da fondo alla mulattiera in salita , molto bello per la sua parte quasi totalmente boschiva ideale da farsi anche nel periodo più caldo della stagione. Molto bello anche per il suo dislivello interessante , anche se la distanza non risulta molto lunga.
Questo sentiero e molto molto bello , anche se devo dire con rammarico poco segnalato , e anche segnalato male , ma salendo e abbastanza intuitivo si arriva fino a Poleo e davanti la chiesa si mette l’auto , si sale lungo la strada a sinistra della chiesa lungo una stradina asfaltata in buona parte fino ad arrivare alla contrada Paladino , da li si prosegue per una carrareccia che passa sotto i tralicci dell’alta tensione fino ad arrivare a Santa Caterina , superato l’abitato si prosegue passando per contrada Bonolli fino al Passo Santa Caterina e li si sale a sinistra per il sentiero che porta sul forte del monte Enna per poi scendere dalla parte opposta , da qui appena iniziata la discesa bisogna mantenere la DESTRA e non farsi ingannare dalla strada a sinistra ( CHE RITORNA A SANTA CATERINA) verso contrada Rovoledo e contrada Corobolli per poi scendere attraverso varie scorciatoie che portano a rientrare nel contrada Masi fino ad arrivare a Poleo.
PRESTARE MASSIMA ATTENZIONE AI SEGNAVIA BIANCHI E ROSSI , CHE SONO PURTROPPO POCHI E POCO VISIBILI
Itinerario : Valdagno -Brogliano- Trissino-Castelgomberto-Cereda-Cornedo Vicentino
Tipo di terreno : tutto asfaltato (il percorso risulta lungo 27 Km il dislivello può non essere preciso al 100%)
Tempo di percorrenza dell’anello : 2h30 di corsa
Dislivello totale : 457 m
Quota massima raggiunta : 298 m
Il percorso e abbastanza impegnativo per chi come me è abituato allo sterrato , si parte da Valdagno e seguendo la ciclabile fino a Trissino , arrivati sul ponte lo si traversa e si percorre un tratto in mezzo alle case fino ad arrivare alla pizzeria Jolly si traversa e si percorre la località campagna di Castelgomberto fino a passare per il centro ed imboccare la via che porta nella zona lungo la Poscola e poi in zona industriale , continuando per questa strada fino ad arrivare al bivio per Priabona , si prosegue dritto attraversando la strada e salendo verso Cereda , superato il primo gruppo di case si prosegue dritto verso il cimitero di Cereda situato poco sopra la collina . Arrivati in piazza a Cereda si prosegue a destra fino ad incrociare una strada a sinistra prima di arrivare alla Pizzeria , proseguendo per la strada si passa nella chiesa di San Bastian , per poi scendere a Cornedo centro si prosegue mantenendo leggermente la destra passando davanti alle scuole e poi si svolta a destra proseguendo fino ad una curva a sinistra , li si mantiene la destra salendo un pò per poi passare il ponte di cemento che porta sulla strada di Muzzolon , si traversa la strada imboccando la ciclabile che porta verso il bar da Toscani , li si traversa la strada e si rientra nella ciclabile all’altezza dei Tomasoni ritornando al punto di partenza
Tempo di percorrenza del sentiero solo andata : 1h40
dislivello totale : 600 m
Quota massima raggiunta : 1512 m
Molto bello ed interessante questo itinerario , si sale in auto da Poleo per la strada di Santa Caterina , per poi proseguire verso Contrada Rossi , si arriva ad un posteggio davanti l’albergo San Marco od eventualmente anche in contrada Cerbaro dove esiste un ampio posteggio , si torna a Contrada Rossi e si vedono i segnavia del sentiero , superato l’abitato si inizia a salire nel bosco con alcuni tratti di buona pendenza , superata la zona boschiva si entra nella zona prativa che presenta panorami molto belli con vedute molto lontane sempre se la giornata lo permette , si continua a salire fino all’ultima parte tutta sul crinale aperto verso la parte di Enna e Valli del Pasubio per poi arrivare nella malga Novegno e finalmente in Busa del Novegno .La discesa può essere fatta dal 422 stesso oppure scendere dal 433 per località Cerbaro
Voglio ricordare che nel periodo invernale molte salite al Novegno si possono fare con estrema sicurezza , e non presentano particolari difficoltà se non quella di chi fa da apripista , con eventuali ciaspole