
Tempo di percorrenza del sentiero solo andata : 3h30 Fino al Rifugio Fraccaroli : 4h00
Dislivello totale : 1100 m
Quota massima raggiunta : 2097 m
Come raggiungere
Via Campogrosso
Dopo essere usciti dall’autostrada a Montecchio Maggiore (VI), si prende la S.P. 246 verso Recoaro Terme. Giunti a Recoaro si prosegue dalla S.P. 99 per la località Merendaore. Si supera malga Ravo e si raggiunge, il Rifugio Alla Guardia, dove la strada si restringe fino al Passo di Campogrosso, ovvero al Rifugio Antonio Giuriolo Campogrosso dove si lascerà l’auto.
Via Ometto di Vallarsa
Dopo essere usciti dall’autostrada a Thiene (Vi), si prende verso Schio e si sale sulla statale 46 verso Rovereto; transitando sul passo del Pian delle Fugazze si prosegue per circa 10 km fino ad arrivare all’abitato di Anghebeni. Si prende il bivio situato poco dopo l’abitato verso Sant’Anna, poi verso Riva di Vallarsa ed infine raggiunto Ometto si lascia l’auto nel posteggio prima della Galleria, e si prosegue a piedi.
Descrizione
Questo percorso segnavia n.160 è molto difficile e ripido richiede una preparazione fisica ottima, per raggiungere l’imbocco di questo itinerario ci sono due vie : La prima dal Passo Campogrosso 1464 m, scendendo per la strada asfaltata di Obra verso la località Ometto. L’altra è quella di scendere a Ometto in auto e poi superando la galleria e risalendo circa 20 minuti si troverà il segnavia. In ogni caso il sentiero parte a quota 1057 m, su un gigantesco canalone detritico non a caso denominato le Giare Larghe, si procede su un terreno ghiaioso , molto bello e con uno scenario totalmente diverso soprattutto per chi abituato a salire il gruppo del Carega dal versante vicentino, mentre qui siamo in Vallarsa, si prosegue a salire abbastanza facilmente con poca pendenza finche si rimane sulle Giare Larghe, ammirando sulla destra la Pala del Cherle 1980 m, con il ghiaione delle Giare Bianche, mentre in centro si nota il Campanile Vicenza 1800 m, mentre l’itinerario di li a poco prenderà la sinistra, entrando così nel fatidico Vallon dei Cavai, con un brusco aumento di pendenza, il canale si farà stretto e ripido circondato da vette che hanno fatto la storia dell’alpinismo vicentino, un panorama fatto di guglie che si stagliano nel cielo, da sinistra salendo la Pala dei Tre Compagni 1702 m, il Campanile del Cherle 1750 m, mentre sulla parte destra la Guglia Manara 1600 m, la Guglia Trulla 1700 m, la Guglia Due Amici 1798 m, ed infine la Guglia Adriano 1856 m, un susseguirsi di panorami mozzafiato. Superato il punto più ripido e se vogliamo definire pericoloso, il terreno rimane ghiaioso e privo di vegetazione, divenendo però meno ripido, si allarga con un lungo traverso, a quota 1930 m.
Il percorso poi spiana al di sopra della Busa della Neve , situata sopra il Vajo delle Bisse Bianche, superati il leggero slargo della Busa inizia la parte più difficile di questo itinerario, che transita sotto la Cima della Neve 2157 m, in una risalita su ghiaione instabile con forte pendenza fino alla Bocchetta della Neve 2097 m, entrando così nel sentiero n.108 che proviene dalla Val dei Ronchi. Proseguendo a sinistra attraverso n.108 si raggiunge il Rifugio Mario Fraccaroli in circa 30 minuti, si sale superando la Bocchetta delle Grole 2153 m, tra la cima Posta 2215 m, e la Cima delle Grole 2198 m, un ultimo tratto in cui si ammira gia sullo sfondo il rifugio passando inoltra sul bivio con il n.162 sentiero del Pissavacca, sulla Bocchetta di Cherlong 2115 m, e l’omonima cima di Cherlong 2210 m, uno spettacolo panoramico ed incredibile sul vallone Cherlong. Pochi minuti e si raggiunge quota 2238 m, del rifugio Mario Fraccaroli.
Ritorno
La difficoltà di questo itinerario, oltre alla salita, è quella di trovare una via per la discesa, in quanto molte sono le variabili, a andiamo con ordine:
Partenza da Campogrosso: se si è partiti da Campogrosso si può scendere dalla via più facile e veloce, il n.157 che passa per Bocchetta dei Fondi e scende poi fino a Campogrosso 1464 m.
Partenza da Ometto: se si è partita da Ometto si potrebbe scendere anche dallo stesso, n.160, ma richiede un impegno fisico notevole ed una capacità tecnica importante ed e quindi sconsigliato per scendere. Lo stesso dicasi per il percorso n.145 della Val Grande altrettanto tecnico ed impegnativo in discesa .
si scenderà dal n.146, si prosegue con il n.108, verso la Capanna Sinel 1990 m, (bivacco Sinel) passando sotto il Castello del Cherle fino a raggiungere il bivio con il n.115 sotto la Pala del Cherle 1980 m, salendo poi nei pressi di Cima Levante scendendo imboccando il n.146 che passa per il Jocole.
Ciao, cosa intendi per tecnicamente difficile?
In termini di difficoltà è analogo al Vallon di Pissavacca?
Ci sono tratti esposti?
Grazie
Ciao non ci sono tratti esposti ma e poco segnalato e per raggiungerlo da Campogrosso bisogna discendere a piedi quasi fino ad Ometto , per questo e tecnicamente difficile , mentre se si sale da Ometto diventa piu facile , comunque il sentiero e abbastanza impervio in alcuni tratti …ciaooo
Grazie per l’informazione!
La settimana scorsa ho fatto un giro ad anello partendo da Campogrosso, salendo dal vallon di Pissavacca e scendendo per il Prà degli Angeli. Se sostituisco al vallon di Pissavacca, il vallon dei Cavai non dovrebbe cambiare poi molto nel giro.
Spero però di non esser fuori tempo massimo dato che mettono neve per sabato.
Ciao , metti comunque in conto che il percorso si allunga di un bel pò e quindi le valutazioni le devi fare in base al tempo che ci hai messo per fare l’altro giro , per il resto neve permettendo si può fare ..ciao buon cammino
Il Pisavacca non ha la stessa pendenza e lulunghezza.
Ciao nn ho capito se è una domanda , comunque il pissavacca e molto più corto , inoltre dalle ultime notizie , il vallon dei cavai e chiuso da un’ordinanza . Anche se io sono andato a verificare la situazione , e nn è un’itinerario per tutti. Ciao buon cammino
Domenica nonostante avesse nevicato ho fatto il Vallon dei Cavai partendo da Ometto poco dopo il ponte e la mega galleria che finisce su un sentiero (!).
Il Vallone è molto bello e secondo me è anche meno faticoso del Vallon Pissavacca, poi sono tornato per il sentiero che passa a fianco alla capanna Sinel (posto bellissimo) e sceso per la val Grande di Ometto (sent. 145) che sinceramente non è tutto questo spettacolo.
In generale giro molto bello, grazie dei consigli!
Ciao , hai fatto bene prendere il vallon dei cavai da Ometto , e la soluzione migliore poi il 145 e un sentiero poco praticato e selvatico , anche il vallon dei cavai non è un gran che , e molto praticato nel periodo invernale per lo sci alpinismo , e conosciuto per il castello del Cherle , la Pala dei tre compagni ed il campanile del Cherle…ciaoo Buon Cammino
Ciao Luciano,
volendo fare un anello con Vallon dei Cavai e Pissavacca, quale consigli da fare in salita? Dove conviene lasciare l’auto (vengo dal versante vicentino..)?
Grazie!
Andrea
Ciao Andrea ti consiglio di salire dal Pissavacca , è un po complesso per farlo in discesa , anzi sinceramente ti consiglierei di mettere l’auto ad Ometto , salire dalla Galleria fino all’imbocco del 160 vallon dei cavai per poi scendere dal 145 molto bello ed interessante per la linea trincerata del 115 che porta verso cima levante , se invece non vuoi scendere ad Ometto devi sapere che la strada che scende da Campogrosso e divieto di transito quindi il viaggio diventa molto lungo . Ciao Buon Cammino
Quindi più interessante partenza da Ometto, salita dal Vallon dei Cavai e discesa dal 145, tralasciando il Pissavacca, giusto?
Ciao
A.
Secondo me si e poi farlo in un altro momento sempre comunque in salita . Ciao Buon Cammino
Segnalo che il sentiero è attualmente inagibile
Ciao Samuele grazie per la tua segnalazione , sarà fondamentale per qualche escursionista che lo vorrà percorrere, ciao buon cammino
Percorso ieri il vallon dei cavai, non ho visto il motivo per cui il sentiero è ancora segnalato come chiuso, risulta tutto perfettamente percorribile e non ha particolari difficoltà tecniche anche se richiede un buon allenamento e un occhio di riguardo per la caduta di sassi. Per il ritorno dalla val grande devo dire che è un po’ scomodo e faticoso dopo la salita ma non lo considererei particolarmente pericoloso, richiede solo un po’ di attenzione nei tratti più ripidi, inoltre è stato di recente segnato quindi è impossibile perdersi.
Ciao , è certamente un sentiero difficile , io lho fatto in salita che in discesa anche poco tempo fa , ma purtroppo come funziona l’italia è sempre a viceversa , se io mi faccio male in un sentiero che non esiste la responsabilità è SOLAMENTE mia , secondo i burocrati italiani se ti fai mele in un sentiero la responsabilità è di chi ha fatta il sentiero , capire cosa cambia tra le due cose è da sempre fantascienza. Se io andando al lavoro sono per strada e si apre una voragine e vado dentro con la macchina di chi sarebbe la responsabilità? ma a ragione se quella strada è pericolosa perchè non si chiude ? ci sarebbero anche altre cose da dire in una gara in svizzera sono passato sotto una frana di circa 150 metri , c’era un cartello che riportava ” se devi passare di qui , fallo in fretta ” ma in italia e più facile chiudere . ciao Buon Cammino