
“Ciò che ancora una volta mi ha insegnato la montagna è che non è importante la parete che decidiamo di scalare, la sua altezza o le sue difficoltà, ma lo spirito con cui l’affrontiamo, le emozioni e i sentimenti che ci può regalare.”
Hervè Barmasse
Sono un montanaro , cocciuto e scorbutico in alcuni casi , amo questa montagna e lei mi ama , e un amore grande e puro fatto di rispetto ed umiltà . Lei mi ha permesso di salirci da tanti anni , mi ha accompagnato le notti quando ho occupato quel piccolo metro quadro della mia tenda sui suoi ciuffi d’erba, su quel suolo che ho sempre ritenuto sacro , quella tendina che la mattina mi affrettavo a togliere , l’ho percorsa con qualsiasi condizione metereologica , lei mi ha protetto e riportato sempre a casa. Ieri sera sono stato ancora tra le sue braccia , per poter ammirare con gli occhi lucidi quella magnifica ed unica alba , che ringrazio Dio mi permette di vederla in diverse occasioni. Devo dire che era da tempo che non tornavo , all’incrocio dello sguardo con i camosci e le marmotte pareva volessero parlarmi , un ungulato ha proseguito con me per una cinquantina di metri , come per dire : ah ciao sei tu , bentornato Luciano , ed è cosi che mi sento quando salgo in questo luogo a me caro, mi sento a casa.
Vorrei poter coinvolgervi tutti voi in questa magnificenza , mi piacerebbe poter portarvi uno ad uno ad ammirare tutto questo ,perché almeno una volta nella vita possiate restare senza parole davanti a cotanto splendore , e vero il sole sorge tutti i giorni , ma non è tanto il fatto che sorge , ma il fatto che inizia il nuovo giorno , l’inizio di una nuova vita perchè il sole è vita .

Piccolo Racconto
Sono una persona fortunata , forse anche un pò coraggiosa , mi piace vivere le emozioni di un’alba in quota , qualcuno mi può dire : ma va la sono solo cavolate . Ieri la mia notte è iniziata così , ore 00.30 mi trovavo con l’auto al Pian delle Fugazze , tutto era pronto , tenda e sacco a pelo , la temperatura era ideale per salire , ho scelto la via più semplice non credo che occorra rischiare di trovare neve salendo su una via più corta ma piena di insidie, salendo in quota ho pensato che visto ho un ‘ora solo per dormire potrei usare il bivacco Sacchi Marzotto , verso le 4.10 ho iniziato a prepararmi per uscire ed ammirare il sorgere del sole , quasi non l’avessi mai visto , ma si sa le emozioni non sono sempre uguali e non si accendono con un pulsante , poi ho proseguito nel mio cammino , volevo una giornata memorabile a casa , lo è stata , le mie rocce che ho toccato più volte con le mani , in mezzo a quel’immenso verde speranza dei pascoli di alpe delle pozze , per poi una breve sosta per un caffe al rifugio Lancia , te lo devo fare con la moka ha detto Paolo , ok va benissimo , per poi proseguire ancora con la voglia di riempire gli occhi di quella cosa che è mancata molto La Montagna , proseguendo su alpe Alba altro spettacolare pascolo su un altipiano grandioso ,dove le piccole malghe rustiche rendono questo luogo magico , quasi fossero casette degli gnomi. Come sono solito fare ho preso il mio solito classico “sentiero a ocio” che i miei amici conoscono bene perché complica loro la vita , ma io la montagna la voglio sentire dentro che circoli libera nelle mie vene , poi attraverso la Val del Trughle una salita impervia e non segnalata raggiungendo così la Sellette del Dos dell’anziana e poi col Santo 2112 m , ritornando per ora di pranzo al Rifugio Lancia , poi via verso il rientro pur sempre lungo ma con occhi e cuore pieni di emozioni raccolte per poi attraverso l’incudine e le sue creste scendere fino al Pian delle fugazze contento e sereno per questa giornata incredibilmente fantastica . Memento audere semper diceva Gabriele D’Annunzio .
Buon Cammino



