Non esistono parole per definire questo luogo , PER NON DIMENTICARE E PER FARE SAPERE direi io , ma quello che si vede e si raccoglie in questo piccolo spazio e molto di più , un qualcosa di una grandezza unica , mai , io avevo visto tanti cimeli in un solo luogo , tutto questo è un opera di raccolta certosina e di conoscenza molto profonda di quello che ha fatto storia , mai ho potuto vedere una raccolta cosi ampia e curata , una ricostruzione di una trincea , manichini in divisa una raccolta di reperti della Xmas che si addestrava nella piscina di Valdagno . Un lavoro lodevole , un grande onore per me averlo potuto visitare
Museo delle Forze Armate 1915 1945
Il percorso didattico permanente può non partire laddove è cominciato tutto: l’attentato di Sarajevo, ricordato con una piccola vetrina in cui è esposta una pistola Browning FN 191O identica a quella utilizzata per l’assassinio dell’arciduca d’Austria. Il 28 giugno 1914. Manifesti e mappe possono aiutare ad inquadrare la situazione italiana ed europea ma in questa sezione introduttiva si vuole evidenziare anche l’alto tasso di arruolamento dell’Italia,uno dei più alti al mondo, la partecipazione femminile e gli obbiettivi strategici italiani ad inizio conflitto. Il tributo del Territorio alla guerra è ricordato da una parete che riporta gli attestati con le motivazioni per le decorazioni al valor militare dei figli di Montecchio Maggiore. Parte fondamentale del percorso è indubbiamente la ricostruzione della trincea sul Dente Italiano del Monte Pasubio. Realizzata con l’aiuto dei Ricostruttori Novalesi, la trincea si estende su oltre 120 metri quadri e intende rappresentare alcune delle caratteristiche tipiche di una vera trincea; dalla larghezza del percorso, circa 75 cm, fino agli ambienti allestiti, complessiva mente nove: la polveriera,la terra di nessuno, la piazzola da mitragliatrice, la baracca truppa,l’area rancio, la latrina, l’ufficio comando, l’infermeria,l’altare da campo. L’intera ricostruzione è cosparsa di cimeli originali e presenta dieci manichini in uniforme. Per rendere il percorso ancora più suggestivo sono stati predisposti effetti ottici,atti a ricreare un’atmosfera notturna e lunare, e acustici, con l’ululare del vento e i fragori della battaglia. Usciti dalla trincea il percorso prosegue con l’esposizione delle uniformi alleate durante la Grande Guerra. E’ un confronto interessante per il visitatore, che anche visivamente può rendersi conto delle differenze di equipaggiamenti tra l’inizio del conflitto ed il suo prosieguo; è infatti evidente ad esempio,come l’uniforme francese del 1914, priva di elmetto e senza nessuna accortezza per il mimetismo, differisca da quella statunitense del 1918. Due vetrine illustrano gli equipaggiamenti alleati ed italiani attraverso decine dì cimeli,armamenti e documenti,mentre alle pareti sono affissi espositori con strumenti da lavoro dei soldati, mappe e manifesti d’epoca oltre che alcune celebri copertine della Domenica del Corriere di· segnate dall’arzignanese Achille Beltrame. A seguire, la sezione dedicata agli Imperi Centralì , con maggiore rilevanza per gli equipaggia· menti austro ungarici. La parte conclusiva del percorso dedicato alla Grande Guerra abbraccia due temi: il primo quello delle perdite, con cimeli e documenti di grande Interesse emotivo. Il secondo verte della figura del tenente prima,e primo seniore poi Ferruccio Bonapace , unica Medaglia d’oro al Valor Militare di Montecchio Maggiore. La sua vicenda permette di avere un ponte ideale nel percorso museale, collegando la Grande Guerra, al Ventennio fascista Seconda Guerra Mondiale. Figura di indubbio interesse storico fu uno dei 2500 legionari fiumani nonché amico del celebre poeta, Gabriele D’Annunzio.
La Prima Guerra Mondiale
IL RICORDO PRIMA DI TUTTO
Sopra la porta di ingresso del Museo delle Forze Armate campeggia una scritta che testimonia la motivazione e l’essenza stessa del Museo: Per non dimenticare. Potrebbe sembrare banale ma non dimenticare in realtà non è facile, viene più comodo a volte fare l’opposto. Ricordare è impegnativo, bisogna informarsi, leggere, osservare, discutere; è necessario quindi uno sforzo per avere presente quello che oggi ci sembra un passato lontanissimo, impossibile ed irripetibile ma che in fondo ci è distante tre o quattro generazioni appena. Al tempo stesso il rischio è quello di leggere la Storia con distacco, come se non ci appartenesse, filtrata dalle pagine dei libri. E’ anche per questo che il Museo offre la non scontata possibilità di affacciarsi ad una Storia tangibile, visibile, e forse per questo maggiormente percepibile. Poter vedere da vicino gli equipaggiamenti dei militari della Grande Guerra può sensibilizzare e aiutare a comprende gli affanni patiti da quei ragazzi, di qualunque nazionalità essi fossero. Le armi di ogni tipologia, dai moschetti, alle mazze ferrate fino ai terribili proiettili a gas, ci testimoniano la tragica violenza a cui l’uomo fu costretto e si costrinse. E’ bene inteso che il Museo non ha alcun intento celebrativo di quegli eventi che hanno reso il secolo scorso il peggiore della Storia dell’Umanità ma siamo certi che il non ricordarli sarebbe l’errore più grande perché se è già successo, il vuoto di memoria può farlo riaccadere. Il percorso del Museo si snoda in un arco di tempo piuttosto lungo, che va dallo scoppio della Grande Guerra, nel 1914, fino agli ultimi istanti della Seconda Guerra Mondiale, nel 1945. Si possono così osservare e confrontare due drammi strettamente legati, potremo dire uno figlio dell’altro, tanto che in Germania la Grande Guerra è chiamata “Urkatastrophe”, la catastrofe originaria. Maggiore spazio è stato dedicato, per ovvi motivi, al Fronte Italiano, tanto per quanto riguarda la Grande Guerra quanto per la Seconda. Nei prossimi mesi il percorso didattico museale verrà ulteriormente valorizzato proprio per permettere al visitatore una comprensione ancora più completa ed una visita ancora più coinvolgente. Per i motivi scritti sopra il Museo si rivolge direttamente agli insegnanti e alle scolaresche, per collaborazioni, studi, ricerche, progetti e ovviamente visite guidate. I percorsi didattici possono sfruttare anche la cineteca e la biblioteca storica, corredata da circa ottocento volumi. Molto importante è anche l’archivio storico, con centinaia di documenti originali, la maggior parte dei quali dedicati al nostro Territorio.Museo delle Forze Armate 1915-1945
SE QUALCUNO CI CHIEDESSE: PERCHE’ QUESTO MUSEO? IN CUOR NOSTRO POTREMO DARE MILLE SPIEGAZIONI, MA FORSE LE PIU’ REALISTICHE SONO: PERCHE’ I NOSTRI PADRI, I NOSTRI NONNI, CI PARLAVANO DI QUEI TEMPI,
PERCHE’ CI PORTAVANO SULLE MONTAGNE DOVE AVEVANO COMBATTUTO, PERCHE’ E’ IL NOSTRO PASSATO PIU’ RECENTE.
CERTO E’ CHE TUTTO QUELLO CHE ABBIAMO ESPOSTO ED ALTRO ANCORA E’ STATO RACCOLTO CON PAZIENZA, COSTANZA E CURA.
NON CI PIACE LA GUERRA, MA SEMPRE CI STUPISCE ASCOLTARE QUELLI CHE L’HANNO VISSUTA, LE LORO STORIE, LE LORO SOFFERENZE, I LORO RICORDI E NON POSSIAMO DIMENTICARE TUTTI QUELLI CHE NON SONO PIU’ TORNATI.
E’ CON TALE SPIRITO CHE PRESENTIAMO QUESTA ESPOSIZIONE CHE NON HA LA PRETESA DI ESSERE ESAURIENTE.
PER NON DIMENTICARE
MUSEO DELLE FORZE ARMATE
Via del lavoro 66 Montecchio Maggiore