Tempo di percorrenza del sentiero solo andata : 3h00
Dislivello totale : 200 m
Quota massima raggiunta : 1084 m
Si sale lungo la strada Cadorna fino a superare il Monte Nosellari e continuando per la strada a circa 1,5 km si incontra una stradina sulla destra che porta allla partenza del trinceramento di Col Campeggia , anche se volendo lo stesso itinerario lo si può prendere anche da Camposolagna , imboccata la stradina si arriva ad un piccolo posteggio , da dove passa anche il sentiero 954 , da li si inizia il percorso a piedi per poi ritornare allo stesso punto .
Molto bello ed interessante questo itinerario , sopratutto a livello didattico storico , tutto sapientemente recuperato da mani sapienti con una visione panoramica osservativa dell’importanza di questo avamposto , sia logistico che osservativo , verso le posizioni avanzate del monte Asolone , interessante anche la teleferica che portava in quota vettovagliamenti e materiali vari . Il sentiero non presenta difficoltà tecniche e richiede solo un rispetto per questi luoghi sacri che tante vite hanno strappato , ed un rispetto per chi con passione e a titolo gratuito li mantiene tali. Molto bella e la gigantesca cisterna di recupero acqua posta sul Colle Averto , 3.70m x 24.50m x 2.70m capace di 200.000 litri d’acqua .
Note tecniche
Sul terreno risultano tuttora evidenti i resti degli acquartieramenti ricavati contro roccia negli slarghi della strada militare ed ancor meglio i rifugi incavernati.
Dopo aver girato la curva davanti la valle e presa la direzione nord, si incontrano gli slarghi dove erano presenti baraccamenti e ricoveri in pietra e le prime delle nove gallerie che completavano il sistema. Dopo una paio di gallerie a ferro di cavallo, e al termine degli acquartieramenti esterni (baracche e ricoveri), parte una galleria in salita e lunga 35 metri, scavata nella roccia di rosso ammonitico, e dotata di una lunga scalinata incisa nella roccia che conduce ad un pozzo di risalita (osservatorio) posto altre il versante. La scalinata è dotata di un corrimano di corda metallica ed il pozzo si può risalire con una scala di ferro. Un sentiero nel bosco in leggera discesa ci porta, tenendo sempre la destra, al sentiero principale che avevamo lasciato all’ingresso. Si percorre ora una scalinata in discesa e lasciando alla sinistra due ulteriori ingressi di gallerie di modesta importanza, sotto ad una poderosa roccia strapiombante troviamo l’ingresso di una galleria, riconoscibile dai resti di una garrita in calcestruzzo. La galleria, la più articolata e lunga una settantina di metri, fu prevista per la protezione delle truppe durante i bombardamenti. Dopo l’ingresso sotto roccia, si snoda con una serie di allargamenti per gli acquartieramenti. Pregevole è la fattura del muro in pietra, posto all’interno e a destra del corridoio principale, e perfettamente conservato. Curiosi anche i sacchi di cemento pietrificati, con la forma della schiena del mulo, all’ingresso dell’arteria franata a sinistra.
Cenni Storici
Il Campeggia divenne perciò importante magazzino e centro logistico per il fronte del settore occidentale del Grappa, in particolare verso la strategica linea di difesa della dorsale dell’Asolone, anche sede di comando, nonché osservatorio per i tiri d’artiglieria verso l’Asolone.
Era anche ultima linea di massima resistenza su Santa Felicita, perciò furono approntate numerose trincee per quasi 15 chilometri di scavo (solo in parte recuperate). Lo sfondamento di questo settore, per altro tentato dagli austroungarici con le asprissime battaglie sull’Asolone, avrebbe comportato il facile dilagare senza altre difese verso Bassano del Grappa, principale centro di smistamento logistico italiano.
Posto a quota 1100 m sulle ultime propaggini a sud ovest del massiccio, in vicinanza della Strada Cadorna e sopra la valle di Santa Felicità, assunse un ruolo logistico molto importante durante il primo conflitto mondiale. Venne realizzata per il trasporto dei materiali una ferrovia a scartamento ridotto da Bassano a Santa Felicità, e da qui partivano due teleferiche e una condotta idrica che raggiungevano Campeggia. Dal Col Campeggia partivano a sua volta due teleferiche dirette una a Monte Oro e l’ altra al Monte Asolone.
Col Campeggia, nelle posizioni defilate dal tiro nemico, fu dotato di ricoveri per le truppe e materiali, venne inoltre munito di un sistema fortificato a guardia e protezione della sottostante valle. Fu sede di Comando Tattico del IX Corpo d’Armata, dagli osservatori a pozzo con vista su Monte Asolone e Colli Alti, collegati da un efficiente sistema di gallerie e camminamenti, venivano diretti sia il tiro delle artiglierie, poste sui vicini Col Averto e Malga Andreon, sia le operazioni delle Brigate Basilicata e Abruzzi operanti in questo settore.
Il sentiero è curato dal Gruppo Volontari Antincendi e Protezione Civile di Romano d’Ezzelino, dal Cai di Bassano del Grappa e dall’associazione Musei all’aperto del Grappa.
http://www.montegrappa.org/lavori_recupero/campeggia.php
Musei all’aperto del Grappa
I lavoro di restauro, ripristino e manutenzione dei vari settori di fronte interessati da trincee e manufatti della Grande Guerra, in particolare nella zona di Camposolagna tra il centro logistico di Col Campeggia e il sistema fortificato di Col Andreon, sono stati eseguiti con grande impegno personale da volontari di numerose associazioni
- Volontari Protezione Civile di Romano d’Ezzelino
- Associazione Fanti della provincia di Vicenza, zona 2
- Ana, Associazione Nazionale Alpini, di Bassano del Grappa, gruppo di Pove del Grappa
- Ana, Associazione Nazionale Alpini, di Milano
- Ana, Associazione Nazionale Alpini, di Lodi
- Ana, Associazione Nazionale Alpini, di Parma
- Ana, Associazione Nazionale Alpini, di Venezia
- Ana, Associazione Nazionale Alpini, di Dueville (Vicenza)
- Ana, Associazione Nazionale Alpini, sezione Artiglieri di Schio (Vicenza)
Queste sono alcune delle medaglie d’oro che qui hanno eroicamente perso la vita per un ideale , che sia da condividere o meno non lo so , ma ciò esige profondo rispetto di tutti quelle persone che qui hanno perso la vita .
Capitano Pantaleone Rapino 119° Rgt. Fanteria ” Emilia ” Medaglia d’oro al Valore
Ortona 29/3/1889 – Porte di Salton ,15 giugno 1918
«Comandante di battaglione in posizione avanzata esposta a violenti attacchi del nemico che da venti giorni lo premeva con forze soverchianti, si erigeva a campione di una difesa epica, infondendo, con alto esempio di valore, saldo spirito di resistenza nelle sue truppe. Ferito gravemente, rimaneva sul campo, continuando ad animare i suoi. Circondato dagli avversari, nell’impossibilità di difendersi, veniva pugnalato nel luogo ove giaceva, dimostrando al nemico, con eroico contegno, tutto il suo sprezzo e la sua fierezza. Porte di Salton 15 giugno 1918 .
Monte Grappa, Porte di Salton, 15 giugno 1918
Capitano Ettore Viola VI Reparto d’Assalto
Fornoli , 21 aprile 1894 – Roma , 25 febbraio 1986
«Comandante di una compagnia di arditi, la condusse brillantemente all’attacco di importanti posizioni. Sotto l’intenso tiro di artiglieria e di mitragliatrici avversarie. Avute ingenti perdite nella compagnia, magnifico esempio di audacia e di ardimento, con un piccolo nucleo di uomini continuò nell’attacco e giunse per primo, con soli tre dipendenti, nella posizione da occupare. Caduti molti ufficiali di altri reparti sopraggiunti, assunse il comando di quelle truppe, e con esse e con i pochi superstiti della sua compagnia, respinse in una notte ben 11 contrattacchi nemici, sempre primo alla lotta. Rimasto solo, circondato dagli avversari e fatto prigioniero, dopo tre ore si liberò con fulmineo e violento corpo a corpo della scorta che lo accompagnava e rientrato nelle nostre linee con mirabile entusiasmo riprese immediatamente il comando di truppe, respingendo con fulgida tenacia nuovi e forti contrattacchi del nemico, incalzandolo per lungo tratto di terreno e infliggendogli gravissime perdite.»
Monte Grappa 16-17 settembre 1918
Numerose altre onoreficienze : 3 medaglie d’argento , 1 di Bronzo , Croce al Merito , e tante altre , fondatore del Istituto nastro azzurro che raccoglie le motivazioni delle medaglie dei soldati .
Tenente Sasso Marco Comandante 3° raggruppamento Alpini colonna di destra
Valstagna 5 aprile 1896 – Val Calcino 11 dicembre 1917
Ufficiale di indomito coraggio, muoveva col proprio reparto all’assalto di una forte posizione, dopo di aver giurato di conquistarla o morire. Gravemente ferito in varie parti da una violenta raffica di mitragliatrici avversarie, giungeva ugualmente, per primo, sulla posizione, e gettatosi sulle armi nemiche, ne uccideva i serventi. Nuovamente e mortalmente colpito da una fucilata, rinunziava di essere trasportato ai posto di medicazione, e disposto a morire sulla posizione conquistata, incitava ancora i suoi alla lotta, col grido: “Avanti, avanti alpini, per l’onore del Re e della Patria ! “. Fulgido esempio di eroismo e di eccelse virtù militari.
Monte Fontanel – Vai Calcino, 11 dicembre 1917 .
Sottotenente Lipella Giovanni 994° Comp. Mitr. 139° Reggimento Fanteria.
Riva (Trento) il 13.11.1899 – Monte Asolone 15 giugno del 1918
«Irredento e volontario di guerra, portò e comunicò fede ed entusiasmo nei suoi mitraglieri. Durante l’infuriare del bombardamento nemico, corse da un’arma all’altra, tutti incitando con la parola e con l’esempio alla resistenza ed alla fiducia nelle sorti del combattimento. Rimasta un’arma senza tiratori e serventi ed in una posizione ormai insostenibile, noncurante del violento fuoco avversario, se la caricò sulle spalle, e, postatala in altro luogo, riaperse da solo il fuoco sulle ondate nemiche. Ferito una prima ed una seconda volta, continuava a tirare, fino a che, colpito ripetutamente al petto, cadde offrendo in olocausto alla Patria la sua bella esistenza.»
M. Asolone, 15 giugno 1918