9 commenti su “480 Val del Rio – Passo Campedello

  1. Ciao volevo segnalare la presenza di neve in quota , oggi 13/4/2016 nel versante a nord cioè nel parte alta si arriva dai 50 cm ancora presenti , invito quindi chi nn ha la idonea attrezzatura attendere ancora qualche settimana …ciao Buon Cammino

  2. Ciao, volevo sapere se il traliccio metallico della foto è parte di una teleferica militare e se ce ne sono altri. Grazie

    • Ciao Gino , si tratta di un traliccio per teleferica ma credo sia stato messo nel dopoguerra per trasportare qualcosa a valle…in quanto quella linea era molto arretrata nel periodo della guerra ed il novegno era l ultimo baluardo per la difesa della pianura…mi informerò…ciao e grazie buon cammino

  3. Ciao, ieri 24.9.2023 con il mio cagnolino Rocky ho percorso in discesa il sentiero 480 da Passo Campedello a Fusine. L’auto era parcheggiata al cimitero di Posina e ci ho messo quasi un’ora per andare a riprenderla, arrivando alle ore 19… eravamo partiti alla mattina alle 9! Quando ho visto che il sentiero 480 era segnato EE mi sono preoccupata, ma non avevo alternative per scendere a valle, se non ritornare sui miei passi e ripercorrere il sentiero dell’andata, ossia tornare al colletto di Posina… troppa strada! Non avevo torto a preoccuparmi: il sentiero 480, immagino poco frequentato, è scarsamente manutenuto nella parte alta, dove è invaso da vegetazione spontanea: sono dovuta passare attraverso fastidiosissime ortiche con addosso i pantaloni corti, e così stanotte ho dormito malissimo per il prurito alle gambe. Un paio di volte ho perso la traccia – segni biancorossi del CAI non sempre evidenti – e sono dovuta risalire alla ricerca dell’ultimo bollo sperando di individuare il successivo, nascosto dalla vegetazione. Per fortuna non mi sono avventurata a scendere sul greto del rio, ci avevo pensato ma i salti di roccia erano veramente alti. SEGUIRE SEMPRE I BOLLI CAI! Un paio di volte ho dovuto aggirare con difficoltà alberi caduti e ho faticato a ritrovare la prosecuzione del sentiero. Per scendere a Fusine ci abbiamo messo 3 ore anziché 2 ore e 15′. Confesso che ho avuto paura, forse in compagnia sarei stata più tranquilla (e per fortuna che ho il mio pelosetto a farmi coraggio). Ero salita al Caliano un mesetto fa da Vallortigara, e avevo percorso (con fifa) il sentiero alpinistico; stavolta siamo arrivati in cima al Caliano per la via più semplice, ossia seguendo la AVGG direzione monte Rione, e poi la giornata è stata impreziosita dalla visita delle postazioni sul Vaccaresse, con le trincee, il dedalo di gallerie gradinate, l’osservatorio a picco sulla Val Posina: uno spettacolo… peccato solo per la discesa, molto disagevole, e affatto panoramica, interamente nel bosco. Grazie per le tue dettagliate recensioni dei sentieri, che consulto spesso per prendere spunto per le mie escursioni.

    • Ciao Laura , purtroppo quei sentieri li sono poco praticati e mal tenuti , ti ringrazio tanto per le tue belle parole e per la tua recensione molto dettagliata . Ciao Buon Cammino

  4. DIMENTICAVO: in un paio di punti il sentiero è attraversato dalla fune metallica, immagino di una vecchia teleferica. Non sarebbe male segnalarla con una nuova mano di vernice (ormai sbiadita) o con nastri colorati, o comunque renderla più visibile. Nei pressi di Fusine, quasi alla fine, si confonde col colore del fogliame e si intravede a malapena!

      • Credo proprio di poter dire che siete in errore : si tratta di uno dei vari tralicci che reggevano la portante della teleferica a vagoncini ( a tracciato curvilineo ) che portavano a valle per gravità blocchi e sfasciume dalla sovrastante cava di marmo del monte Pria Forà retrostante in quota il costone roccioso lungo la dx della Val del Rio.
        I materiali estratti venivano calati ( sino a tutti gli anni ’60 ) alla sottostante tramoggia in cemento armato ( ruderi restanti in loco ), tutt’ora accanto alla chiesa parrocchiale di Fusìne, dove venivano trasferiti sui camion che arrivavano sino alla pianura.
        Tracciato curvilineo analogo a quello della cava di caolino che portava alla tramoggia ( in legno ) già sita nel pratone antistante ( oggi ) il piazzale di accesso allo stabilimento di imbottigliamento delle acque Lissa, poco a sud del laghetto artificiale di Pósina paese.

      • Ciao Silvio grazie mille per la tua informazione, non avendo trovato altri riscontri avevo presupposto che fosse per il legname anche se mi sembrava esagerata come struttura per il solo legname , posso usare il tuo commento all’interno del mio sito ? Grazie mille ancora.

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