Tempo di percorrenza del sentiero: 4h00
Dislivello totale : 800 m
Quota massima raggiunta : 1018 m
Dopo aver superato l’abitato di Arsiero si prosegue verso la Valle di Posina , arrivati a Castana si mantiene la sinistra per Posina fino a raggiungere località Fusine dove e presente un piccolo Museo della Guerra , superato sulla sinistra un piccolo negozio di alimentari si può mettere l’auto e proseguire a piedi appena fuori Fusine andando verso Castana si può notare una stradina che sale a sinistra , e vedere il segnavia 528 . E conveniente a mio avviso mettere l’auto al centro di Fusine , poi da contrada Zanchi si sale fino a Contrada Monte imboccando poi il sentiero , prendetevi il tempo necessario per visitare il Monte Pelle e tutte le postazioni che ritroverete lungo l’affascinante percorso , perche se il tempo permette vedrete dei scenari unici , il sentiero e molto articolato e semplice non presenta difficolta tecniche ed alpinistiche , in ottime condizioni e ben manutentato grazie ad un sottobosco molto bello , io suggerisco la discesa per il 528A che andrò a documentare quanto prima cosi da poter chiudere l’anello ricordando che la parte alta per circa 10 min e un po esposta ma molto ben curata così facendo arrivati a contrada Rotonda con 10-15 di strada asfaltata si ritorna all’auto .
(ATTENZIONE CHE LA PARTE BASSA SEGNALATA CON 528 CHE COLLEGA CONTRADA MONTE , PELLE’ E PUI NON E PRATICABILE , E NON SEGNALATA; MENTRE QUELLA CHE SALE DA POPE DE PENTA E DIFFICILE VEDI IL POST POPE DE PENTA )
Cenni storici
Monte pelle , la conformazione di questo monte ha permesso nel periodo bellico un buon adattamento attraverso i suoi crinali fossati e torrioni di creare un valido sistema di resistenza , sfruttando le creste come fortezze per l’artiglieria , postazioni da mitragliatrici ed osservatori mentre nelle limitate vicinanze furono creati i ricoveri e comandi di truppa questa configurazione fu intrapresa su tutto il crinale del monte Pelle e Gamonda , per questo motivo nonostante la bassa altitudine del massiccio era diventata una ottima sistema di difesa e sorveglianza sulle due valli , quella di Laghi e di Posina. La baracca di comando e ancora ben visibile e come del resto sono visibili i baraccamenti situati nei terazzamenti piu bassi , le munizione venivano protette in depositi totalmente interrati , i trinceramenti erano organizzati i punti di medicazione e tutto era collegato con un sistema telefonico di comunicazione , era anche presente un acquedotto che partiva da Pope de Penta , in cui sono ancora visibili le tubazioni.
Nell’entrata in guerra nel maggio del 1915 si intensificano le costruzione di strade mulattiere , sentieri postazioni e trincee , il monte Gamonda diventa un punto strategico per la linea difensiva vista la morfologia del terreno e la sua posizione , l’avanzamento italiano non incontra particolare resistenza , ma il 15 maggio del 1916 con l’offensiva di primavera meglio conosciuta come Strafexpedition con l’obiettivo di raggiungere da parte austroungarica la pianura padana , sfondando dal Passo della Borcola attraverso la Val Posina fino a raggiungere Seghe di Velo costringendo così gli italiani ad arrocarsi sul monte Novegno , csstringendo la popolazione di Laghi e Posina ad un lungo periodo di esilio allontanati dalle loro case , gli italiani tenteranno più volte di riprendere le posizioni perse , il monte Gamonda venne ripreso il giugno del 1916 divenendo la posizione fondamentale per riprendere i territori persi che terminarono nel 1918 , nella zona del Passo Val Massara punto cruciale per tutto il crinale , sarebbe stato il punto di partenza per un contrattacco italiano , tutti i trinceramenti erano classici con due postazioni di mitragliatrici laterali e filo spinato per impedire l’entrata in trincea del nemico , tutti i trinceramenti erano collegati ai ricoveri situati normalmente in grotta e raggiungibili da caminnamenti protetti dal fuoco nemico ma a pochi passi dalla prima linea .