NON HO INSERITO FOTO IN QUESTO ITINERARIO MI SEMBRAVA TROPPO RIDUTTIVO INVITO TUTTI VOI ,CHE MI SEGUITE CON GRANDE PASSIONE A PERCORRERLO PER POTER AMMIRARE LA BELLEZZA E GLI SCORCI OFFERTI DA QUESTE NOSTRE VALLI
Segnaletica della via :
Tratto giallo : è la via della strada asfaltata Vecchia (non la superstrada)
Tratti rossi : sono i collegamenti con i sentieri del CAI che portano nella via del tabacco (e che servono quindi eventualmente a tornare sulla strada Principale asfaltata)
Tratto verde : è la via vera e propria nella segnaletica inoltre ci sono sia i tempi di percorrenza tra le diverse frazioni e l’altitudine
Descrizione
L’alta via del tabacco , è un percorso che partendo da Bassano del grappa arriva fino alla frazione Costa di Valstagna , il percorso percorre la via dei contrabbandieri passando per i terazzamenti e per le antiche baite usate per produrre ed essiccare le foglie di tabacco , viene diviso in tappe vista l’ampiezza del percorso 38 km con 2880 metri di dislivello per un tempo di percorrenza di circa 14 ore , il problema più difficile da risolvere per percorrerlo tutto d’un fiato è quello del fatto di avere l’auto o a Bassano del Grappa o in località Costa e quindi risulta difficile organizzarne il recupero . Il percorso viene diviso in tre tappe grazie ai bivi che ci sono con i sentieri CAI anche se permane il problema organizzativo per l’auto. Invito quanti vogliano percorrerlo di dividerlo nelle tre tappe facendone una per volta e ricordando che quella centrale risulta la più impegnativa , i sentieri sono per tutti e non presenta difficoltà eccessive , la terza parte e quella più bella , sia per il panorama che per i passaggi sui luoghi di produzione del tabacco . Se vorreste percorrere questi sentieri ricordatevi una buona quantità di acqua e fondamentale in quanto non ci sono sorgenti e percorrerla anche in estate in mezzo al bosco fa molto caldo .
Prima Tappa : Bassano del Grappa – Campolongo sul Brenta
Dislivello totale 600 m circa
Ponte Vecchio – Campese – Campolongo
Partenza: Ponte Vecchio (117 m)
Arrivo: Racc. sentiero n° 765 (400 m)
Lunghezza totale 11,5 Km
Tempo totale 4,5 ore
Quota massima 650 m
Difficoltà: E (Escursionisti)
Nota: La lunghezza, il dislivello e il tempo non comprendono il raccordo con il fondovalle alla fine del tratto
Seconda Tappa : Campolongo sul Brenta – Valstagna
Campolongo – Oliero – Valstagna
Partenza: Racc. sentiero n° 765 (400 m)
Arrivo: 2° tornante per Foza (221 m)
Lunghezza totale 13 Km
Dislivello totale 800 m circa
Tempo totale 5 ore
Quota massima 607 m
Difficoltà: E (Escursionisti)
Nota: La lunghezza, il dislivello e il tempo non comprendono il raccordo con il fondovalle all’inizio ed alla fine del tratto
Terza Tappa : Valstagna – Costa
Valstagna – Sasso Stefani – Costa
Partenza: 2° tornante per Foza (221 m)
Arrivo: Costa (179 m)
Lunghezza totale 9 Km
Dislivello totale 600 m circa
Tempo totale 4,5 ore
Quota massima 508 m
Difficoltà: E (Escursionisti)
Nota: La lunghezza, il dislivello e il tempo non comprendono il raccordo con il fondovalle all’inizio del tratto
COS’E’ L’ “ALTA VIA DEL TABACCO” ?
Il Canale di Brenta, circondato dalle pareti rocciose del Massiccio del Grappa e dell’Altipiano dei “Sette Comuni”, offre immagini caratteristiche e poetiche con tutta una serie di borgate allungate sulle sponde del fiume: “La Brenta”.
La struttura morfologica è tale per cui non è proponibile una economia strutturata a coltivazione intensiva: in passato si strappava alla terra il pane ed il “companatico” necessario con la sola forza delle braccia e della schiena per lo più di donne, vecchi e ragazzi, dal momento che molto spesso gli uomini erano all’estero a lavorare. Il bestiame trovava di che alimentarsi con il fieno colto sugli erti pendii delle poche malghe. Tutta la vita era scandita dal lavoro, dal sole e dal fiume.
A rivoluzionare la povera economia del Canale, nella seconda metà del seicento, arrivò una pianta esotica: il TABACCO.
Per secoli, dalla coltivazione del tabacco e dal suo contrabbando, la gente del Canale ha ricavato quel minimo che le garantisse almeno la sussistenza.
Della plurisecolare coltivazione, oggi praticamente estinta, rimane il ricordo nei caratteristici terrazzamenti sostenuti con alti muri a secco, le “masiere”, che si innalzano sui pendii delle montagne fino a 400-500 metri sul livello del Brenta, nelle borgate a mezza costa tutte ben orientate al sole, nelle vie di comunicazione tra fondovalle e monte.
Nel versante destro orografico del Canale del Brenta queste vie di comunicazione sono tra loro collegati da un serie di sentieri e mulattiere per formare, oggi, un unico lungo percorso che taglia trasversalmente le pendici dell’Altopiano, e mette in comunicazione le varie zone di coltivazione e gli insediamenti ivi presenti: l’Alta Via del Tabacco.
Dalle contrade di fondo valle alcuni ripidi sentieri che salgono all’Altopiano, ancora chiamati i “trodi del tabacco”, erano sicuramente utilizzati anche dai “contrabbandieri”, ma definire questa alta via “la via dei contrabbandieri” è un errore storico e culturale. Forse si perderà quell’aureola di proibito che tanto oggi ci incuriosisce, ma l’Alta Via del Tabacco ha ben altre valenze da valorizzare. Non a caso oggi si parla di “Museo Diffuso Alta Via del Tabacco”, proprio per non fermarsi al semplice percorso escursionistico, perché ciò sarebbe riduttivo, e comprendere invece tutta una serie di interessi tra loro sinergicamente collegati.
La riscoperta e la rivalutazione dei veri “trodi del tabacco”, quelli più reconditi e nascosti, è un progetto a venire.
La funzione di questo lungo percorso, che oggi chiamiamo Alta Via del Tabacco, era vitale: collegava in quota tutti gli insediamenti ed i terrazzamenti permettendo agli abitanti quella minima vita sociale che il duro lavoro permetteva: visite di cortesia, scambi di masserizie e generi vari, pronto aiuto in caso di bisogno. Era dunque il “filo d’Arianna” del buon vicinato per collegare tra loro le famiglie e mantenere il senso di “comunità”
Lungo lo stesso si possono incontrare e riconoscere i vari segni della cultura agricola di questo territorio: i terrazzamenti, le antiche case a mezza costa, i pozzi ed i sistemi per recuperare e raccogliere l’acqua piovana, le ghiacciaie, i nascondigli del tabacco, le mulattiere selciate, i prati magri, i castagneti, i boschi da legna, le risine di avvallamento dei tronchi,
Il progetto del recupero e rivalutazione dell’intero itinerario parte da una considerazione essenziale: per apprezzare le peculiarità di un territorio è necessario poterlo percorrere in sicurezza, con un sufficiente supporto logistico, ed una serie di sussidi che permettano di leggere, e quindi apprezzare, gli aspetti più significativi.
L’Alta Via del Tabacco non è quindi non solo un itinerario escursionistico, ma soprattutto un itinerario culturale tramite il quale il “viaggiatore” entrerà nel cuore della nostra terra e camminerà all’interno della nostra storia, quasi toccandola, passo dopo passo. Una ben strutturata rete di punti di appoggio nel fondo valle saprà dare al “viaggiatore” un ottimo benvenuto.
Gli interessi possono essere molteplici: antropizzazione, coltivazioni, tracce ancora visibili della Grande Guerra e quelle meno visibile, ma non meno interessanti, della fauna; la flora che, con il passare delle stagioni, si manifesta in tutta la sua bellezza. Per ultimo, ma non meno affascinante, la possibilità di godere di inusuali e sconosciuti scorci sulla vallata, per ammirare dall’alto la grande architettura dei terrazzanti.
L’itinerario è anche un percorso didattico usufruibile per la formazione dell’escursionismo giovanile e ma anche per l’accostamento all’escursionismo degli adulti motivati da un interesse culturale e naturalistico.
LE SUE FINALITA’
L’Alta Via del Tabacco è, in pratica, il mezzo grazie al quale il visitatore può entrare fisicamente nel territorio per accedere al Museo Diffuso. Potremmo definire il percorso un “contenitore culturale” nel quale inserire notizie, nozioni ed immagini proprie di un Museo Diffuso.
Risulta evidente che la tipologia delle informazioni da ricollegarsi all’Alta Via del Tabacco è la più eterogenea: dalla storia delle famiglie, con le proprie “casare”, alla storia dei nostri soldati nella Grande guerra; dalla faraonica costruzioni delle “masiere” e delle “banche” anche le più lontane ai rudimentali sistemi idrici; dalla semplice osservazione delle meraviglie offerte dalla flora e dalla fauna agli scorci grandiosi sul Canale sottostante, dai quali si può meglio apprezzare la grande architettura dei terrazzamenti e naturalmente dalla “storia del tabacco” e della sua coltivazione.