Questo itinerario e dedicato alle mie amiche e compagne di trekking Antonella e Paola. Paola mi chiede : mi fai un itinerario da percorrere in 2-3 giorni con la possibilità di avere dei rifugi di appoggio . Tra le tante peripezie è uscita una cosa molto interessante sia sotto il profilo tecnico che fisico , il tracciato che percorre anche alcune zone poco conosciute e molto interessante , a partire dalla Val delle prigioni fino a percorrere la prima linea di fuoco austriaca situata sul crinale della selletta del groviglio , e per completare l’opera il 105 sentiero delle creste o tricolore .
1° Tappa colore rosso : Val delle prigioni- Passo dell’omo – Sella di cosmagnon – Soglio dell’incudine – Rifugio Papa
Sentieri usati : 135 , 398 , 105
La val delle Prigioni e una valle molto selvaggia e poco praticata , ma che permette di vedere zone del Pasubio sconosciute alla maggior parte delle persone il sentiero non esiste ed e intuitivo , superata la prima parte di boscaglia si prosegue lungo il canale fluviale fino ad arrivare in una biforcazione della valle che prosegue a sinistra come Val dell’omo fino ad arrivare al Passo dell’omo, da li proseguendo sulla destra del passo si sale in mezzo ai mughi fino ad incontrare il 135 che sale dai Raossi , si mantiene la destra e si prosegue fino a selletta cosmagnon da li si sale fino prima al soglio dell’incudine (che io invito ad approfondire visitandone le postazioni che guardano verso il roccioni del lora di cosmagnon ) per poi proseguire dal Cogolo alto attraverso il segnavia 105 , passando a visitare il piccolo museo diffuso di guerra con alcuni cimeli esposti , dopodiche si prosegue per il 105 fino al rifugio Achille Papa .
Per quanto riguarda i pernottamenti è consigliabile programmare questa uscita prenotando il pernotto per tempo .( sia al rifugio Papa che al rifugio Lancia )
Rifugio Gen. Achille Papa
Titolare Leonardi Renato
Telefono 0445 630233
Indirizzo E-Mail renatolr@tin.it
Stanze disponibili 2-5 posti senza bagno n.5 Posti letto totali n.21
Camerate senza bagno n. 3 Posti letto totali n. 39
Bagni in comune n. 3
Aperto nei fine settimana da metà maggio a novembre.
Aperto in estate tutti i giorni da 1 giugno al 30 settembre.
Aperto in inverno su prenotazione per gruppi nei mesi di gennaio/febbraio e marzo
2° Tappa colore arancio : Chiesetta di S. Maria del Pasubio – Sette Croci – Selletta del groviglio – Malga Costa (non si passa sulla malga) – Sorgente – Sella delle pozze – Rifugio Lancia
Sentieri usati : 120 , 147
Il primo tratto del sentiero che parte dal rifugio Papa e tutto strada sterrata fino alla Chiesetta , arrivati li si possono notare sulla destra la trincea di comando e la prima linea italiana che guarda verso la val caprara , il sentiero ora prosegue normale transitando per le sette croci ( che si dice siano stati uccisi 7 pastori per dispute sulle proprietà del pascoli ) per poi salire alla selletta del grovilgio . ( una nota interessante che se si sale sulla sinistra dal 105b si può vedere nella collina opposta la centrale elettrica austriaca ) . Si prosegue a destra per le creste e si possono notare le trincee della prima linea austriaca in cemento armato , si prosegue fino a superare tutte le creste fino ai sogli bianchi , da li il sentiero 147 prosegue a sinistra scendendo verso località sorgente , per poi proseguire fino a sella delle pozze e rifugio Vincenzo Lancia
Rifugio Vincenzo Lancia
Località Alpe Pozza, Comune Vallarsa
Quota 1825 m/s.l.m.
Posti 64
Inverno 4
Gestore Paolo Bortoloso
Telefono 0464-868068
3° Tappa colore verde : Rifugio lancia – Bocchetta delle corde – Roite – Sella del roite – Piccolo Roite- Dente austriaco – Dente italiano – Cima Palon – Cogolo alto – Rifugio Papa – Val canale – Rifugio Balasso
Sentieri usati : 102 , 105 , 300
Anche se fatto alla rovescia il 105 sentiero delle creste o tricolore che dir si voglia , sentiero molto interessante segue buona parte delle postazioni della grande guerra compresa la galleria Ellison e la galleria Achille Papa , ricordo a tutti che la guerra di mine sui denti fu molto accesa e aspra con diverse perdite da ambo le parti . E che lo scoppio dell’ultima mina devasto parte del dente italiano , resta comunque un percorso da percorrere e dedicare del tempo ad ispezionare e comprendere la vastità e l’importanza di questa parte di fronte conteso e considerato la terra di nessuno , ricordo inoltre che nel periodo della guerra negli inverni rigidi la coltre nevosa arrivava fino a 10 metri rendendo difficoltose anche gli approvvigionamenti delle truppe . dopo aver risalito il monte roite il sentiero costeggia fino ad arrivare alla seletta dei roite e transita passando per il piccolo roite e raggiungendo il dente austriaco che come si può osservare presenta le trincee fortificate con cemento armato , e da li si può vedere molto bene il dente italiano , si scende fino alla selletta dei denti, mentre si sale il dente italiano nella parte devastata dall’esplosione della mina , per poi arrivare alla seletta damaggio e salire a cima Palon da dove parte la galleria Achille Papa che porta alla selletta damaggio da li si può anche notare il camminamento ghersi che porta alla chiesetta di santa maria , nel nostro caso si prosegue per il cogolo alto e poi si scende fino al rifugio Papa , da li prendendo il segnavia 300 si può scendere fino ad arrivare al rifugio Balasso dove si ritrova l’auto
Nota bene : l’auto è stata messa nel posteggio del rifugio Balasso , ma per partire dalla val delle Prigioni
-o si sale con due auto e una la si lascia al Balasso e l’altra a Val delle prigioni , poi al ritorno la si va a riprendere
-o ci si fa portare a Val delle prigioni da qualche amico e l’altra la si lascia al Balasso per il rientro
Del risultato di questo piccolo trekking sono stato molto contento , Antonella e Paola hanno compiuto le tre giornate con condizioni meteo eccellenti con il loro grande entusiasmo , e completato le tappe con tranquillità ritagliandosi del tempo per i reportage fotografico …che rimarrà per sempre nei loro ricordi e nei loro cuori , come un’esperienza di vita.
Raccolta di emozioni dei protagonisti
E’ stata un’esperienza forte,entusiasmante,ricca di emozioni e sensazioni piacevoli..
Un luogo dove non manca mai lo stupore per le bellezze naturali del paesaggio(abbiamo trovato la fioritura primaverile, la stagione è in ritardo , la tanta neve è da poco sciolta,;molte le specie di fiori e i loro colori formavano un arcobaleno magnifico, che catturava occhi e cuori sensibili)..; ma stupore anche per l’impatto emotivo che la storia è impressa in questi luoghi sacri;non si può camminare su queste pietre senza pensare alle fatiche ,alla sofferenza di giovani vite che quassù hanno lottato ,fianco a fianco (i due confini erano a pochi metri di distanza) ,e perso la loro vita nella guerra..è un trekking che racconta molto a chi vuol ascoltare..basta saper camminare in silenzio e guardarsi intorno..un trekking che vuol essere un INNO alla PACE…
Paola e Antonella
Le Foto sono per gentile concessione di Paola