Tempo di percorrenza del sentiero : 4h10
Dislivello totale : 1313 m
Quota massima raggiunta : 1465 m
Cartografia : CAI Pasubio – Carega 1:25000
Come raggiungere
Dopo avere percorso la Vallarsa e raggiunto Rovereto si prosegue verso l’abitato di Ala, per poi raggiungere l’abitato Marco di Rovereto da lì lungo la strada principale in una laterale a sinistra partirà il nostro itinerario .
Descrizione
Questo sentiero il 116 parte da località Cumerlotti , un abitato poco lontano da Serravalle d’adige e sulla strada che porta ad Ala, il sentiero per una buona parte sale su stradina asfaltata che transita in mezzo ai preziosi vigneti , si parte sulla strada principale prendendo la direzione verso il Santuario di San Valentino, si attraversa una profonda gola , prima di raggiungere l’omonimo santuario , la strada prosegue costeggiando un terreno recintato e ben tenuto, fino a raggiungere la Colonia di Prabubolo situata alla fine della strada e dov’è presente un cancello, superata la colonia dov’è presente anche una chiesetta , si ricomincia a salire ma lo si fa in mezzo al bosco, incontrando durante la risalita alcuni cimiteri.
Cenni storici
“Termopili d’Italia” è un soprannome dato a diverse località e battaglie in Italia per la loro importanza strategica e la resistenza eroica contro un nemico numericamente superiore, richiamando la famosa battaglia delle Termopili greche
Passo Buole
Il passo buole divide la Vallarsa dalla Val Lagarina e sul crinale che dal Carega porta verso a Rovereto, il 4 giugno del 1915 i reparti del 6°rgt Alpini Vicenza e Verona raggiungevano da lì il monte Zugna completando cosi la conquista di tutta la dorsale , il 15 maggio del 1916 gli austriaci tentarono l’accerchiamento degli italiani estesa su tutte e tre le valli , la Vallarsaa attraverso il pian delle Fugazze , lungo la val Terragnolo per il passo della Borcola e da Folgaria sulla Val d’Astico con lo scopo di accerchiare l’esarcito italiano ed entrare nella pianura vicentina , era anche previsto una riconquista delle posizioni della dorsale Zugna-Carega per poter dare spazio ai movimenti delle truppe in Valle.
Il 19 maggio gli austroungarici occupavano il monte Spil , il Col Santo ed il Monte Testo , con l’obbiettivo di scendere in Vallarsa , gli italiani per evitare di essere accerchiati alle ore 14 del 19 maggio retrocessero dalla linea avanzata di Matassone e Pozzacchio alla più arretrata di Dietro in Gasta-Pasubio, nei tre giorni che impiegarono gli austroungarici per raggiungere di nuovo un contatto con gli italiani, gli stessi si trovarono il tempo di riorganizzare le truppe ma si trovavano con il lato destro scoperto e inserito per circa 8 km nelle linee nemiche , cosi il comendo italiano decise di frastagliare le forze che dal crinale dello Zugna porta verso in passo Jocole , la cima Levante, con lo scopo di impedire al nemico di salire la Vallarsa con rifornimenti , artiglierie ed uomini.

Santuario San Valentino
Su un dosso che domina la Vallagarina dalla chiusa di Serravalle fino al castello di Sabbionara sorge il santuario di San Valentino. La chiesa fu consacrata nel 1329, quando il culto del martire era già diffuso nella vallata. II colle era meta di frequenti pellegrinaggi, e la costruzione del santuario si protrasse, attraverso successivi ampliamenti, per tutto il Medioevo. Il culto e la devozione al santo risalgono a tempi remoti, e si rafforzano in particolare dopo la donazione delle reliquie nel 1645. In questa occasione ci fu una grandiosa processione, ripetuta anche duecento anni dopo, come nuovo solenne atto di devozione al santo che si riteneva avesse protetto la popolazione dall’ondata di colera che si era abbattuta sulla zona. Oggi, la prima domenica di settembre si ripetono solenni celebrazioni religiose. La profonda venerazione popolare per San Valentino è testimoniata anche dagli innumerevoli “ex-voto” appesi lungo la parete della navata sinistra. Molti di questi raffigurano episodi drammatici di vita quotidiana come incidenti, malattie, catastrofi naturali, in cui i fedeli riconoscono l’intervento salvifico del santo. Ci sono varie discussioni su quale martire sia il San Valentino venerato dalla popolazione alense. Vi sono infatti testimonianze sia di un vescovo di Terni che di un sacerdote romano, entrambi del III secolo dopo Cristo, celebrati il 14 febbraio e la cui storia di martirio coincide. Si tratta di due persone diverse o è il medesimo martire? Dalle fonti storiche Valentino risulterebbe essere stato un cittadino romano nato all’inizio del III secolo. Durante le persecuzioni del breve impero di Claudio II, Valentino fu catturato, e, dopo un lungo processo, giustiziato lungo la via Flaminia il 14 febbraio dell’anno 269. Subito dopo la sua morte si svilupparono il culto e la devozione da parte della comunità cristiana. Il Santuario ebbe il ruolo di ospedale militare durante la prima guerra mondiale e dal 1925 una delegazione alense cercò di realizzare l’Ossario ai caduti di Passo Buole all’interno di una navata della chiesa, progetto che non venne recepito. Successivamente venne utilizzata come magazzino e deposito di munizioni durante gli anni della seconda guerra mondiale. Durante questi conflitti la struttura fu molto danneggiata e deve il suo attuale aspetto al restauro promosso nel 1982 da un gruppo di volontari, che sistemarono anche la casa di preghiera annessa all’edificio religioso. La più antica via d’accesso al santuario, la strada della “via crucis”, sale dalla frazione Marani per una breve serie di tornanti che si inoltrano nel bosco. Caratteristici sono i capitelli, di recente restaurati, e la vegetazione, tra cui spiccano alcune querce secolari.






































TRINCERONE SERRAVALLE D’ADIGE













