Tempo di percorrenza: 3h40
Dislivello totale: 800 m
Quota massima raggiunta: 1834 m
Come Raggiungere
Si sale per la strada 46 che da Schio porta al Pian delle Fugazze , raggiunto il cartello di confine tra Veneto e Trentino sulla sinistra e presente il posteggio dove lasciare l’auto , e proseguire a piedi.
Descrizione
Si imbocca il sentiero situato sull’altra parte della strada adiacente al cartello giallo nero del vecchio confine austroungarico , si sale dapprima sull’antico cippo quello dove sono presenti le formelle , quelle dell’impero austroungarico e italiano , superato il cippo il sentiero sale in maniera ripida e decisa , con tornanti e zig zag che riescono in parte a ridurne la pendenza si sale di circa 300 metri impegnativi ma molto panoramici composti soprattutto da ghiaioni detritici , fino ad una piccola sella 1415 m, per poi entrare in un pezzo con mughi e alberi , si passa dal crinale destro a quello sinistro salendo ora in mezzo a mughi mentre le pendenze non mollano , la presenza di alcuni pezzi di corda aiuta la risalita anche se non risulta pericolosa , alcuni tratti su rocce ne aumentano la bellezza , si raggiunge cosi anche la prima delle cime il Bacchetton 1555 m dove sale anche l’omonimo Vajo , da dove si può ammirare il pezzo successivo di percorso che sale ancora irto fino al Sengio dell’Avvocato 1731 m e prosegue ancora con scenari sia meravigliosi essendo un sentiero di cresta permette una visione unica , ma continua a salire poi con passaggi incredibili quasi dolomitici una visione verso la valle di incredibile bellezza a 360 gradi mentre iniziano a vedere postazioni e la lunghezza dell’occhio tempo permettendo arriva lontano . Il sentiero prosegue con un passaggio fantastico sopra un sasso incastrato quasi a tenere aperta la breccia profonda sotto , proseguendo si continua a salire con fatica notevole anche per raggiungere altre piccole vette tra mughi e rocce , una volta a destra una a sinistra, si raggiunge così il primo paraneve dove si può volendo uscire e raggiungere la strada degli eroi, ma proseguendo si sale ancora superando la bocchetta a quota 1800 m, per poi salendo ancora mentre il terreno diventa sempre più composto da mughi e roccia , si raggiunge la cima del Pria Favella 1834 m , per poi superato il Colletto alto della Val di Fieno 1777 m , e dove arriva anche il boale della Lorda , fino a raggiungere la strada degli eroi poco prima della Galleria D’Havet .
Ritorno
Il ritorno si fa dalla rotabile per la val di fieno , oppure salendo fino al rifugio Papa e scendere dalla Val canale , un eventuale e buona alternativa e di salire fino al Cogolo Alto e scendere per il 398 Creste dell’incudine .
Qui sotto potrete Visionare il video per gentile concessione di Pietro Filippi: Buona Visione








































































L’ho addocchiato da tempo questo sentiero. E’ tanto esposto? Grazie Luciano
Ciao , no è abbastanza ripido qualche pezzo in leggera esposizione ma poca roba, ciao Buon Cammino
Fatto oggi. Nessun pericolo e pezzi di sentiero molto divertenti e un po’ faticosi. Nel complesso un sentiero da consigliare a chi ha un po’ di resistenza e passo fermo. Panorami favolosi.
Ciao Alessandro, già molto bello e selvaggio , quasi dolomitico …molto molto bello , ben fatto buon Cammino
Video
Per vedere il percorso c’è questo video: https://youtu.be/0lM2gwdhP4s
Ciao Pietro , se sei d’accordo lo inserisco dentro nel post , ciao Buon Cammino
Ok per me va bene
Non si può decisamente dire che non ci sia esposizione: ad un certo punto si deve superare un passaggio a V con incastrato un sasso sulla sommità e bisogna camminarci sopra senza possibilità di appiglio, con ai lati lo strapiombo.
Frequento ferrate dolomitiche anche molto difficili (difficoltà D) e devo dire che la difficoltà aggiunta a questo sentiero è sicuramente l’assenza di cordini di sicurezza.
Non adatto a chi soffre di vertigini.
L’ascesa è più una arrampicata su terra sfruttando alberi radici e piante.
È un sentiero spesso tratteggiato sulle mappe per questo motivo, assolutamente da evitare se non si è pratici di quanto sopra.
Ciao questa non è una via attrezzata , è un sentiero di cresta , e come tutti i sentieri di cresta presentano esposizioni più o meno esposte come segnalato anche nel video e nella foto, qui sul Pasubio ce ne sono anche molto più esposti come il sentiero del Salt , già descritte anche sulla mia guida escursionistica , il tratteggio con una croce, è LA LINEA DI CONFINE ITALIA-AUSTRIA NEL 1918 , ora VENETO-TRENTINO , per chi conosce la cartografia , mentre alcune vie normali (alpinistiche) si possono presentare con il tratteggio solamente , il tratto di ascesa dove salivano i soldati è andato completamente perduto ed è stato recuperato dai volontari e da chi vuole mantenere vivo il ricordo di quelli che giacciono dentro l’ossario , un pezzo di mulattiera sui Roccioni della Lora nei pressi di Vallarsa è uscito qualche anno fa … per non dimenticare e per far sapere … la montagna purtroppo molte volte non è adatta a chi soffre di vertigini ed anche un sentiero semplice , diventa pericoloso. Faccio anch’io ferrate ma scelgo quelle lunghe e meno famose per evitare le persone che le salgono impreparate l’anno scorso sulla Vandelli mentre stavo facendo il Giro del Sorapiss ho riportato al Rifugio San Marco 4 persone prese dal panico durante la via , con un temporale e grandine , ma a me piacciono di più le vie normali (alpinistiche ) che salgono sopra i 3000 , e dove porto su qualcuno di tanto in tanto. Ciao grazie mille Buon Cammino
Ho scritto così proprio perché non vorrei che le persone meno pratiche, leggendo commenti che sottovalutano il sentiero, vadano su quasi in infradito e poi chiamano l’elicottero dati gli ultimi tempi…
Sono super appassionata della storia della 1 g.m. e proprio per questo ho frequentato il Pasubio seguendo anche sentieri non convenzionali…
Grazie mille, Ketty, qui materiale ne trovi , anche nel mio libro con 40 itinerari sul Pasubio , dove salgo da 50 anni…magari un giorno ci incontreremo li , buon cammino
Si, vero, il sentiero non è proprio banale ed in certi tratti è esposto. Comunque il passaggio sopra il masso incastrato appena dopo la punta del Baccheton è evitabile. Poco prima delle cima sulla sinistra si può traversare e rimanere appena sotto la cresta. Ciao!
Ciao , il sentiero comunque nella sua partenza , con la ripida salita iniziale è previdente contro la poca esperienza degli escursionisti di oggi . Ciao Buon Cammino
Ciao! Ho fatto questo percorso ieri.
Vorrei sapere se questo percorso ricalca in qualche modo un sentiero storico oppure se è stato creato ex-novo. Percorrendolo, eccetto qualche raro traccia nella parte alta, non ho visto tracce di percorsi/strutture di guerra pre-esistenti.
Un saluto
Stefano
Ciao Stefano non è certo un sentiero nuovo, in quanto raccoglie le principali risalite dei vaj del crinale opposto alla Val di Fieno e poi viene usato per il rientro attraverso la val di Fieno da chi sale i diversi Vaj come il Bacchetton, Rocchetta ed il Pria Favella, ed il Boale della Lorda. Le postazioni iniziano alla fine del Boale della Lorda, ed aldilà di un sentiero prettamente di confine non ho trovato fonti storiche . Ciao Buon Cammino