Ma questo non è un rifugio qualsiasi , è una casa , e come le case sono fatte di persone , di accoglienza , la porta e sempre aperta a chiunque bussi , a chiunque voglia entrare , qui si possono trovare , amici , calore , simpatia …tutti quei grandi valori che il tempo ha amaramente portato via da alcune persone , questo il montanaro lo sa , perche da montanaro crede ancora in queste cose , crede nelle persone , crede che tutto possa essere possibile , è un eterno sognatore anche se conosce molto bene la differenza tra il giorno e la notte , crede veramente che siano le persone a fare la differenza . Il rifugio san Marco come pochissimi altri rifugi dimostra che non contano le stelle come negli alberghi , che se togli l’affetto , simpatia , accoglienza e calore , non rimane niente , solo quattro mura e un tetto , ma grazie a Dio il rifugio e fatto di persone , e sono solo loro a fare la differenza . Ringrazio le mie gambe e che mi permettono di salire e chi con me ha fatto questo viaggio, su questi luoghi incredibilmente sinceri e vivi dove si respira e si sente il profumo di umanità dove tutti siamo uguali , e tutti mantengono quel rispetto e umiltà che ci rende migliori .
Un doveroso rigraziamento a chi con me ha fatto questo viaggio ed alle persone che rendono possibile e mantengono questo luogo sempre al di fuori del comune
Grazie Ragazzi Luciano (Luke )
Storia
Il Rifugio San Marco è stato inaugurato il 29 settembre 1895 dalla sez. C.A.I di Venezia e mantiene tutt’oggi la struttura originaria: la più antica della zona.
Il CAI Venezia scelse il Sig. Angelo Del Favero (Aucel) di San Vito di Cadore come primo gestore perché parlava molto bene l’inglese essendo stato in America. Angelo insieme alla sua famiglia gestì il Rifugio per più di mezzo secolo, precisamente dal 1895 al 1951!!! Accolse vari alpinisti, tra cui personaggi illustri quali il re Alberto del Belgio e Don Achille Ratti (divenuto poi papa Pio XI) che scelsero il “San Marco”come punto d’appoggio per le escursioni in zona . Ci sono molti particolari che hanno caratterizzato la gestione di Angelo: la buona cucina che offriva ai suoi alpinisti arricchita dei prodotti locali e di quelli provenienti dal suo orto, nonché una gentilezza ruvida alternata ad un forte temperamento. La sensazione era dunque di trovarsi a casa propria. Papa Ratti alcuni anni più tardi ricorda con queste parole il tempo trascorso “al San Marco”: ‘- incantevole il vostro rifugio…il Sorapiss…e il Bel Pra. L’Antelao a sinistra e il Pelmo a destra….e voi Angelo….Com’era squisita la vostra minestra di piselli …’
E’ proprio l’Antelao la montagna che Angelo scruta ogni mattina, proprio perché la visione di quel colosso è sempre davanti ai suoi occhi. Angelo muore all’età di 87anni.
Il sucessore fu Giuseppe Zwigel, detto “Bepo todesco” marito di Vittoria l’unica figlia di Angelo.
Successivamente lo gestì da sola Lucia De Lucia e dal 1990 ad oggi la famiglia di Ossi Marino.
Contatti
Ossi Marino e famiglia
Aperti dal 20 giugno a fine settembre
Via F. Ossi 16 I-32046 San Vito di Cadore BL
tel. fax abitazione +39 0436 9718 oppure +39 0436 9146
tel. rifugio +39 0436 9444
cell. +39 339 3802505 oppure +39 335 8165066
e-mail: info@rifugiosanmarco.com
Sono passato l’anno scorso per questo rifugio durante il tragitto dell’Alta Via 3 ed ho un piacevolissimo ricordo. Allo stesso tempo spartano, ma accogliente, i gestori rigorosi, ma gentili. E’ stato il miglior rifugio dove ho sostato durante l’alta via. Bellissimo ricordo, sperando di tornarci.
Il rifugio è fatto di persone , sono loro a fare la differenza …ciao buon cammino