Si sale in auto fino a Zovo di Castelvecchio e si prosegue verso localita Marana , arrivati ad un certo punto in località Bertoldi ( per i Valdagnesi all’ex Miramonti ) si può posteggiare l’auto e si prosegue a piedi fino a contrada Sartori , a questo punto si svolta a destra in una carrarreccia che porta nel bosco al primo bivio si prende la sinistra e poi si sale fino alla malga situata sopra i Gebbani , da li inizia il percorso più bello e con panorami molto interessanti , si sale fino alla croce situata sulla cima , inoltre e presente anche piccolo bivacco gestito da volontari , che si presta per eventuali variazioni climatiche . Da li si scende dalla dorsale opposta che porta fino a Bocchetta di Marana dove e presente un bivio molto importante , da cui si possono prendere diverse direzioni quello di sinistra porta a Fongara attraverso il sentiero dei pascoli , quello dritto poco conosciuto porta alla croce dei Castiglieri per poi poter scendere verso la val del Boia ( oppure per chi volesse allungare l’anello fino alla Baita vecia , poi in contrada Tomba per poi ritornare al punto di partenza attraverso la strada asfaltata ) mentre quello di destra che fa parte di una gara che viene fatta in questi sentieri porta prima a malga Rialto o Realto , per poi scendere allo Zovo di Castelvecchio Questo anello e molto bello ed interessante non presenta difficoltà tecniche alpinistiche e non richiede una grande preparazione , tempo permettendo risulta anche molto panoramico .
Tempo di percorrenza dell’anello : 3h30 andata e 3h00 ritorno
Dislivello totale : 1950 m Lunghezza circa 19 Km
Quota massima raggiunta : 1775 m
Cartografia : CAI Canale del Brenta e Massiccio del Grappa 1:25000
Descrizione
Questo percorso si prende da Cismon del grappa , localita situata nei pressi di Valstagna , arrivati in centro si prosegue dopo la chiesa fino ad arrivare in un porticato con presente il segnavia e un percorso adatto a tutti ma vista la sua lunghezza e pendenza lo consiglio a persone che abbiano una buona preparazione fisica . Questa variante serve per accorciare di qualche km il percorso gia molto lungo ed a ridurne un po la pendenza , e molto facile da trovare , superato il monte Asolone e poco prima di raggiungere il col delle farine si può notare sulla sinistra la malga delle farine , si passa davanti alla malga e si prosegue sulla carrareccia fino ad arrivare a cima alta e poi all’albergo Forcelletto .Itinerario molto bello , sotto tutti i profili , panorami mozzafiato , sentieri molto particolari , con sassi rotondeggianti e piccoli scalini delimitati lateralmente da grandi massi , la vista dal col della beretta verso il sacrario e molto bella ; per non parlare di quello che e stato uno dei più grandi campi di battaglia nella guerra del 1915-18 , salire da Cismon del grappa non e proprio una cosa da tutti , ma questi due sentieri ti riempiono il cuore e ti liberano l’anima nella loro persuadente bellezza , inoltre si possono accorciare arrivati al col delle Farine , altrimenti si sale fino al sacrario , per poi scendere dal 910 . Ricordo inoltre che il rifugio Bassano e aperto tutto l’anno e che scendendo dopo il monte Pertica si trova un’altro rifugio il Forcelletto .
Piccole Riflessioni
Salire su questo massiccio sempre molto imponente , e facile , lo si può fare in auto , in bici , ma salirlo a piedi dal fondo rende meglio l’idea , salirlo con l’umiltà e comprensione di quella gioventù di vent’anni che qui ha perso la vita , pensare salendo a loro , di qualunque nazionalità essi siano stati …poi se dopo 100 anni si ritrova ancora qualche osso di qualche soldato ignoto … si può avere un’idea degli aspri combattimenti e delle vite perse in questa montagna sacra all’italia , e spendere una preghiera per loro . Luciano
Tempo di percorrenza del sentiero solo andata : 3h30 Fino a Boccaldo 6h30
Dislivello totale : 1100 m Classe : EEA anche se il tratto attrezzato e raggirabile
Quota massima raggiunta : 1760 m
Cartografia : CAI Pasubio – Carega 1:25000
Sentieri usati : 122A – 122C
Descrizione
Il sentiero parte dalla strada della Vallarsa presso l’abitato di Valmorbia, si posteggia l’auto in località Tezze si prende per la val morbia ,si supera un primo bivio e si prosegue a salire , il sentiero e molto impegnatico nei confronti di quello che sale dalla val Grobbe da Anghebeni anche se tutti e due portano al monte Trappola . Poi si raggiunge il monte trappola e l’omonima selletta da dove si prende il sentiero 122 che porta al cappuccio di pulcinella, per poi proseguire fino alla selletta battisti e successivamente al corno vero e proprio. Per il sentiero si richiede una buona preparazione fisica e per la sua lunghezza, circa 3 h e 30, e perché anche se presenta tratti con passaggi abbastanza semplici, è molto più sicuro con l’uso dell’ IMBRAGO. Molto bello da fare anche sotto il profilo storico; nella selletta prima di arrivare al corno si trova la lapide dove sono stati catturati Cesare Battisti e Fabio Filzi, qui la battaglia fu molto aspra con gravi perdite; buona parte delle gallerie sono state aperte rendendo cosi possibile il passaggio e la visita con TORCIA ed IMBRAGO. E’ consigliato visitare prima il posto di medicazione, e poi prendere il pozzo della carrucola: attenzione la discesa sulla scala del pozzo della carrucola poichè è pericolosa, ma in fondo esce e riprende il sentiero normale. La discesa può essere fatta per la val Foxi (sentiero 102). Il sentiero 122 prosegue ma viene poco utilizzato salendo da questo versante in quanto va a finire nella carrabile che sale al rifugio Lancia e poi a Boccaldo mentre per andare al Lancia si prende quello per la 102 bocchetta delle corde oppure per il 102a monte Testo
Cenni storici
Durante la notte sul 13 di maggio, da Cima Alta arriva il cambio per gli sparuti difensori all’interno del monte Corno , il cambio avviene attraverso una feritoia allargata a Cima Alta, raggiungibile da una scala di corda posta lungo un canalino e che attraversa verticalmente il monte corno e che più in basso attraversa il sentiero . Il cambio e il rifornimento vengono fatti di notte in quanto gli austriaci al minimo rumore iniziavano a sparare, buttare bombe e valanghe di sassi sul passaggio obbligato essendo loro in cima al corno. Sono le 14 pomeridiane dopo aver discusso la possibilità di attaccare dall’esterno , il tenente Carlo Sabatini e il sergente Degli Espositi trovano altri tre uomini e una fune e si preparano a salire dal canalino attraverso lo sperone di roccia molto friabile , ma e l’unico modo perchè il nemico non li possa vedere , la via della scalata non era facile a causa della friabilità della roccia . I provetti scalatori si armano di pugnale e di petardi thavenot e inizia la scalata il tenente Sabatini uscendo dalla feritoia allargata arrivato in una piccola cengia si appresta a far salire gli altri e anche se cade qualche sasso gli austriaci sono convinti che nessuno possa salire da quella posizione e quindi non la sorvegliano neanche .Dagli osservatori interno si possono scorgere i cinque uomini allineati come formiche che salgono lungo la parete , ad un certo punto il tenente Sabatini si stacca e sale fino alla cima raggiungendo uno scudo con la feritoia e nota dentro la feritoia la sentinella austriaca che sta chiaccherando con un’altra , atttende che gli altri uomini siano vicino a lui e con poche parole disse “ammazzarli tutti altrimenti ci rovesciano giù” lancia prima un petardo e poi assalta la postazione urlando .
“la mischia è rapida ed orrenda , a pugnalate nel ventre , ferocia senza quartiere .Quelli che accorrono di rinforzo da un’altra galleria vanno all’altro mondo senza rendersi nemmeno conto di cosa stia accadendo . Qualcuno viene anche rovesciato nei canaloni .”
Questo gesto è valsa la medaglia d’oro al valore al tenente Carlo Sabatini
Ricordo la cattura di Cesare Battisti e Fabio Filzi :
La ricostruzione più attendibile Sottotenente Ingravalle “cessata la sparatoria , odo la voce di Cesare Battisti , lo chiamo tacendo il suo nome Tenente? Battisti si avvicina chiedendo notizie .Mi risponde informandomi sulla situazione e mi dice “ora per me rimane solo la forca “. Ecco avvicinarsi un ufficiale nemico : e il cadetto Brunello Franceschini della Val di Non , accompagnato da 4 soldati .Si volge a Battisti e gli ingiunge di consegnarli la pistola . Battisti alza il capo con fierezza e risponde : mi sono battuto onorevolmente e consegnerò l’arma ad un superiore e mai ad un inferiore .Il rinnegato Franceschini tace , evidentemente imbarazzato .Poi gli chiede il binocolo : no -risponde Battisti questo e di mia proprietà”
Fabio Filzi (Brusarosco)
Anche Filzi fu catturato in cima al monte corno e continuo ad insistere sulla sua identità segnalata nei suoi documenti , ovvero sottotenente Brusarosco di Vicenza , tuttavia pensava di non poter essere riconosciuto se non che venne riconosciuto ad Aldeno da una famiglia di Rovereto che ne conoscevano la famiglia di provenienza.
Lettera del Maggiore Frattola al padre di Filzi
” appena catturato suo Figlio , che aveva il nome di guerra Brusarosco , fu subito riconosciuto dal tenente austriaco Franceschini , separato dagli altri prigionieri e guardato a vista da una sentinella :gli altri prigionieri tra i quali ero io , stavano in un gruppo a parte compreso io .Suo figlio appena mi vide , mi rivolse la parola e mi prego d’intervenire in suo favore perchè gli fosse riservato un trattamento uguale agli altri prigionieri . Mi rivolsi ad un maggiore austriaco per ottenere uguaglianza di trattamento , ma a nulla valsero le mie insistenze…”