Tempo di percorrenza del sentiero solo andata : 2h00
Dislivello totale : 774 m
Quota massima raggiunta : 965 m
Questo sentiero molto bello ed interessante , e adatto a tutti grandi e piccoli (anche perche comunque si può tornare indietro in qualsiasi momento ) e una bella salita ma e praticabile a tutte le persone , per raggiungerlo si sale la Val brenta da Bassano del grappa fino ad arrivare in località Valstagna , da li salendo verso il centro del paese si trova la vecchia strada che sale a Foza , ad un certo punto si arriva ad un tornante con un ampio posteggio a destra , da li si sale lungo la stradina che affianca il canale fluviale fino ad arrivare dove parte il sentiero , ovvero la scalita composta da 4444 scalini , di quelli bassi che si facevano una volta con quei sassi arrotondati , un sentiero unico nel suo genere costruito nel XV secolo e utilizzata fino al XVIII secolo dai veneziani per trasportare il legname all’arsenale di venezia per costruire navi , infatti si può notare lateralmente alla scalinata il canale adibito al trasporto dei tronche che venivano fatti scivolare fino a Valstagna , per poi essere trasportati a Venezia attraverso il trasporto fluviale sul fiume brenta che sbocca nella laguna di Chioggia.
« È lunga come il purgatorio, scura come il temporale, la scala che ti porta lassù, ull’Altopiano di Asiago. Quattromilaquattrocentoquarantaquattro gradini, ripidi da bestie, faticosi già a nominarli. Partono dalla Val Brenta, sotto picchi arcigni, nel punto dove la valle – per chi viene da Bassano – sembra spaccarsi in due, all’altezza di un paese chiamato Valstagna, con la sua muraglia di vecchie case a filo d’argine. L’erta prende la spaccatura di sinistra e brucia in un lampo 810 metri di dislivello. Si chiama «Calà del Sasso», ed è una delle opere più fantastiche delle Alpi. » Paolo Rumiz
Le mie impressioni
Definire fantastico questo itinerario e dir poco , invito tutti o perlomeno chi ha la possibilità di raggiungere questo piccolo angolo di paradiso , di andarci , percorrendo questo sentiero si respira qualcosa di magico che non si riesce a raccontare , e come vivere per un momento in una fiaba , tanto pare questo luogo veramente incredibile i suoi sassi , gli scorci di bosco , il greto del torrente e il profumo dei boschi …mancherebbero solo gli gnomi a far diventare tutto questo una favola .
La leggenda
Si narra in Valbrenta che nel 1638, Loretta e Nicolò, abitanti di Sasso di Asiago e fidanzati in odor di matrimonio, vengono colpiti da sventura: Loretta, in attesa di un figlio, si ammala gravemente e il suo innamorato, determinato a salvarla, parte deciso alla volta di Padova alla ricerca di un unguento miracoloso. Scende la Calà del Sasso e giunto a Valstagna noleggia un cavallo. Pur viaggiando di gran carriera il tempo scorre veloce e col sopraggiungere della notte Nicolò non è ancora tornato.
Gli abitanti del Sasso di Asiago decidono allora di scendere con le torce incontro al giovane. Con stupore avvistano lungo la Calà altre luci che salgono: è Nicolò scortato dagli uomini di Valstagna. La storia è a lieto fine con l’unguento che guarisce Loretta e i due morosi possono così sposarsi, con la partecipazione di tutti gli abitanti del Sasso e di Valstagna. Da qui la credenza popolare che se due fidanzati percorrono la Calà mano nella mano si ameranno per sempre.
A ravvivare questo messaggio d’amore la seconda domenica di agosto tutti gli anni si svolge una fiaccolata commemorativa che porta diverse centinaia di persone da Valstagna verso Sasso di Asiago lungo la Calà, dove vengono accolti da musica e banchetti