Tempo di percorrenza del sentiero solo andata : 2h30 (6h il giro completo)
Dislivello totale : 1200 m Classe : EEA Attrezzato
Quota massima raggiunta : 1260 m
RICORDO CHE QUESTA FERRATA E MOLTO DURA SOTTO IL PROFILO FISICO , TRA SALITA E DISCESA RICHIEDE CIRCA 6 ORE ( PER I MENO PREPARATI ) , E RICORDO CHE SE IL RIENTRO VIENE FATTO DAL 404 CHE PRESENTA ALCUNI TRATTI ATTREZZATI , L’ATTENZIONE VA MOLTIPLICATA PER IL FATTO DI ESSERE STANCHI . INOLTRE ESSENDO UNA VIA TOTALMENTE ESPOSTA AL SOLE E MEGLIO EVITARLO NEL PERIODO ESTIVO E PORTARE MOLTA ACQUA DA BERE
Dopo aver raggiunto Riva del Garda si prende la strada che porta da Riva a Limone , giunti su una rotatoria nei pressi di una chiesa situata in via Giuseppe Cannella , si svolta a destra per via Largo Guglielmo Marconi dove esiste l’unico posteggio non a pagamento dove si può lasciare l’auto senza problemi , usciti dal posteggio a circa 10 minuti da dove si sale si mantiene la destra e si prosegue per la via fino ad arrivare ad una rotatoria con una galleria la si supera e si nota sulla destra della strada una stretta via che sale, prima verso il Bastione e poi la Chiesetta di Santa Barbara per poi imboccare l’attacco vero e proprio della via , attenzione che ci sono molti posteggi a pagamento per poche ore in giro , e risulta essere il problema più difficile di trovare posto per l’auto
La ferrata e molto bella , ma presenta difficoltà per chi avesse delle possibili vertigini , in quanto e strutturata con diverse rampe di scale che variano da 15 metri per arrivare fino ad una di 70 metri ( cosi dicono le guide ) ma secondo me non supera i 50 metri . Questa ferrata dell’amicizia o conosciuta anche come ferrata del centenario della SAT di Riva del Garda e stata inaugurata nel 1972 e costruita da un gruppo di amici , presenta ancora le scale originarie , molto bella per il panorama presente e per la vista per tutta la sua percorribilità del lago di garda.
Il Bastione
Qiesto edificio che dal Monte Englo domina il Basso Sarca u realizzato per volere di Venezia fra il 1507 e 1509 serviva per il controllo delle vie di terra verso il lago e la difesa dell’abitato , nel 1512 al ritorno del Principe vescovo fu sede di una guarnigione subendo un progressivo abbandono finche nel 1703 fu parzialmente distrutto . Nel 2006 venne restaurato dalla provincia autonoma di Trento , la sua struttura era organizzata con un piano a livello interrato riservato a cisterne e magazzini , un piano con l’entrata principale sul lato nord , con un unico ambiente a volta ed una piccola area di difesa . Un ulteriore piano con le postazioni di tiro . Nella fase di restauro è emerso un particolare andamento a spirale , che viene notato nel quadro presente nel museo di Riva del Garda.
Chiesetta di Santa Barbara
La chiesa di Santa Barbara è visibile dal centro abitato di Riva del Garda, in linea d’aria proprio sopra al Bastione. La chiesa venne costruita durante i lavori della realizzazione della centrale idroelettrica e delle condotte per l’acqua (1925 circa) ed è dedicata alla patrona dei minatori. Grazie a queste condotte l’acqua prelevata dal lago di Ledro veniva forzata verso la centrale per la produzione di elettricità. Nel 1924 iniziarono le opere di costruzione dell’acqua del ledro alle turbine situate a Riva del Garda dove il 18 marzo del 1928 Gabriele D’annunzio fa brillare la mina che abbatte l’ultimo diaframma di roccia permettendo l’acqua di percorrere i 6 km di galleria e cadere lungo i 960 metri di tubatura ancorata sul monte Rocchetta . L’impianto fu progettato da Edoardo Modl ed i lavori affidati ad una società Bellunese . La chiesetta di santa Barbara e eretta con altre opere nei pressi si trova il pozzo piezometrico in località monte Oro a 610 metri di altitudine , l’inaugurazione avviene ovviamente nel 4 dicembre del 1927 , e stata progettata da un disegno di Gian Carlo Maroni ma costruita dalla stessa società Bellunese , nel 28 fu consegnata alla Sat di Riva che si impegna tutti gli anni a celebrare la messa per i minatori il 4 di dicembre Santa Barbara protettrice dei Minatori , Vigili del Fuoco , Genio militare e tutti quei corpo che hanno a che fare con gli esplosivi.
Una piccola poesia scritta su un pezzo di rame in dialetto da Renzo Tonelli :
La rocchetta che bela che l’è
vè su en fin el Bastion
pò avanti fin squasi alla ceseta
te volti a destra
te ciape el senter dei cioi
e pò avanti ancora te trovi la ferata
e su e su per ste scale de fer
mese su da quatro mati
che tute le feste i vegniva su a lavorar
e pò la serai torneva n’drio
mezi n’briaghi
ma i ha fat n’bel lavorol’ostes
e quando te se si n’zima S.A.T.
te vardi la plaga de arco e riva
e te pensi ! quante carogne ghe zo
quassù per mal che la vaga
ghe ne una sol! e quel son mi
Renzo Tonelli