Tempo di percorrenza del sentiero: 0h40
Dislivello totale : 110 m
Quota massima raggiunta : 544 m
Ci sono due vie per salire al Cornolò , la prima quella ufficiale sale ad Arsiero e si prosegue la strada verso Posina , superata la galleria e scesi di quota lungo il rettilineo si incontra un bivio a destra che porta nella Val Rio Freddo , si prosegue dritto fino a superare la stretta gola del torrente Posina , si prosegue fino ad incontrare una mulattiera sulla destra abbastanza nascosta nella parte iniziale a causa delle reti paramassi che ne complicano la vista. Inoltre e presente i resti del corpo di guardia del Forte.
La seconda via per salire al forte Cornolò forse più semplice a livello di facilità e sicurezza e quella che arrivati al primo bivio che porta Rio freddo la si imbocca e poco più avanti si lascia l’auto vicino una cabina dell’Enel da li si sale il ripido bosco che porta ad un pianoro prima di vedere le rovine del forte.
Il forte ormai si presenta solo come un ammasso di rovine il sentiero e privo di segnalazione e bisogna avere un po di orientamento , e in basso sulla valle riofreddo si nota l’omonima contrada Cornolò
Cenni storici
Il Forte fu costruito in maniera innovativa e presentava un’opera di sbarramento nella valle , che con la batteria scoperta di monte Aralda che forniva una buona copertura di appoggio . Il forte presentava 4 moderne installazioni con pozzo e con la cupola leggera da 40mm in acciaio dotate di 4 cannoni da 75mm A praticamente una struttura unica con due bastioni dotati di 4 mitragliatrici in casamatta a protezione delle mitragliatrici , era lungo circa 60 metri , il forte fu fatto saltare in aria durante la ritirata del 25 giugno 1916 .
1 maggio 1913: secondo quanto riferito da un confidente, a causa della sua sfavorevole posizione, questa opera dovrebbe essere abbandonata e ciò dovrebbe rispondere a realtà. Cornolò è un ottimo sbarramento stradale, le corazzature non sono ancora installate e dispongono di corazze antischeggia per pezzi da 120 mm, che possono agevolmente essere trasferite. L’edificio a due piani hai/ puntamento di tiro principale verso Castana, è lungo 45 m ed è situato appena a Sud Ovest de lpunto più elevato della dorsale sulla quale è piazzato. A Sud del Forte, sul lato Nord della strada per Arsiero e sulle pendici Sud del monte cui poggia, c’è una Caserma in muratura a due piani lunga 20 m ed alta 7,collegata con una poterna alla polveriera. A 500 m a destra ed a sinistra del Forte,collegate con strade, ci sono due postazioni d’artiglieria, ciascuna per 3 pezzi da120 mm e puntamento principale di tiro Castana e la Val di Rio Freddo. I 4 cannoni da 120 mm A assegnati a Cornolò si trovano presso la Caserma e vengono utilizzati per addestramento. 15 febbraio 1914: sebbene si confermi la presenza di cupole corazzate con tutti gli accessori, visualmente il fatto non può essere constatato. Si notano 5 punti uniformi scuri sul tetto, paragonabili più a scudi piani per casamatta. Una recentissima credibile informazione informa che si tratta di cannoni da 75 mm A su piattaforme a scomparsa, per cui fu anche spiegata la difficoltà di riconoscerle. Il Forte ha ora anche una linea di Fanteria sul fianco destro e la casupola ivi esistente è scomparsa. 15 maggio 1914: le numerose contraddizioni fra le singole notizie non consentono di ottenere un chiaro quadro dell’armamento e del tipo di corazzatura. Con prudenza viene anche assunta l’informazione che il Forte non sarebbe armato e che sarebbe usato soltanto come caserma. “
Fonte : Robert Striffler Da Forte Maso a Porta Manazzo
Ma ricostruire le vicende di questo forte in maniera reale risulta molto difficile varie vicende e situazioni storiche e possibili errori ne complicano le cose , sia per il suo abbandono di chi fosse la responsabilità e sopratutto la ricostruzione dei fatti sulla sua distruzione da parte degli austroungarici.
Per approfondire :
Forte Cornolò a difesa della Val Posina
di Leonardo Malatesta ,Pietro Macchione Editore