
Come arrivare
Per accedere al lago di Braies, da un pò di tempo si deve prenotare sia se si voglia salire in auto che in bus con il servizio pubblico che porterà direttamente al lago con il libero accesso , ricordo che la valle viene chiusa al traffico nelle fasce orarie giornaliere ed è facile ricorrere a multe e sanzioni se le stesse non vengono rispettate, la via più semplice ed economica rimane il servizio pubblico dove le prenotazioni possono avvenire attraverso questo sito https://www.prags.bz/it
Descrizione
Il lago situato a 1.496 metri, giace ai piedi dell’imponente parete rocciosa della Croda del Becco ( Sass dla Porta, 2.810 m) e si trova all’interno del parco naturale Fanes-Sennes-Braies. Ha un’estensione di circa 33 ettari con una lunghezza di 1,2 km e una larghezza di 300-400 metri. È uno dei laghi più profondi della provincia di Bolzano , con ben 36 metri di profondità massima e una profondità media di 17 metri. La temperatura massima dell’acqua è di 14 °C. È un lago di sbarramento, in quanto la sua creazione è dovuta allo sbarramento del Rio de Braies a causa di una frana staccatasi dal Sasso del Signore . Il lago è una meta turistica ed è circondato su tre lati da cime dolomitiche, tra cui la Croda del Becco. È il punto di partenza dell’Alta Via n°1delle dolomiti detta “La classica” che arriva fino a Belluno ai piedi del Gruppo dello Schiara.
Il giro del Lago di Braies richiede circa 1h30. Il percorso è lungo 3,6 km e ha un dislivello di circa 100 metri, considerato facile e adatto a tutti. Il percorso ad anello intorno al lago è ben segnalato e può essere percorso in entrambi i sensi. È possibile prendersela comoda e fare diverse soste per ammirare il paesaggio e scattare foto. In inverno, a causa del ghiaccio e della neve, il percorso potrebbe essere più impegnativo e richiedere attrezzatura da trekking.
Leggenda sulle origini del lago
La leggenda vuole che la vallata di Braies fosse abitata da brutti selvaggi che custodivano l’oro delle vicine montagne, prezioso per il suo splendore ma che li rendeva duri nell’animo. Quando nella valle apparvero allevatori con il loro bestiame, i selvaggi regalarono loro alcuni oggetti d’oro. Gli allevatori alla vista di tale abbondanza d’oro divennero avidi e iniziarono a impadronirsi della materia prima. La popolazione dei selvaggi decise di impedire loro di raggiungere le montagne e fece sgorgare alcune sorgenti d’acqua, che crearono a valle il lago di Braies, che impediva agli allevatori di poter rubare altro oro ai selvaggi. Secondo la tradizione ladina il nome Sass dla Porta deriverebbe dalla saga del Regno di Fanes, un antico reame della mitologia ladina , che sarebbe esistito nelle attuali vallate dolomitiche in tempi immemorabili. Ogni anno, in una notte di luna piena, i pochi superstiti del popolo dei Fanes, distrutto dall’avidità di un re usurpatore, escono dall’enorme buco naturale scavato nella roccia del monte e fanno in barca il giro del lago, guidati dalla loro regina e da Lujanta, mitica eroina che viene affidata alle marmotte come pegno dell’alleanza tra la regina e le marmotte, ricevendo in cambio una piccola marmotta.
Cenni storici
La seconda guerra mondiale
Presso l’hotel del lago di Braies (Hotel Pragser Wildsee) si è verificato uno degli ultimi episodi della seconda guerra mondiale in Italia. Verso la fine di aprile del 1945 le SS vi condussero 141 prigionieri, molti dei quali illustri: l’ultimo cancelliere austriaco prima dell’Anschluss(l’annessione nazista dell’Austria, nel 1938) Kurt Alois Von Schuschmigg , l’ultimo primo ministro della Terza Repubblica Francese Léon Blum, il generale italiano Sante Garibaldi, il figlio del maresciallo Pietro Badoglio, l’ex primo ministro ungherese Miklòs Kàllay, il comandante in capo dell’esercito greco generale Alexandros Papagos, con tutto il suo stato maggiore, il tenente sovietico Vassilij Kokòrin (nipote del commissario del popolo agli affari esteri dell’URSS Vjaceslav Michajlovic Molotov), Nikolaus Von Horthy (figlio del reggente del regno ungherese ammiraglio Miklòs Horthy), il vescovo francese di Clermont-Ferrand Gabriel Piguet, l’ex-capo di stato maggiore tedesco e generale d’armata Franz Halder con la consorte, nonché numerosi familiari del colonnello di stato maggiore tedesco conte Claus Schenk Von Stauffenberg autore dell’attentato ad Hitler del 20 luglio 1944 fu un tentativo di colpo di stato tramite l’assassinio , organizzato da oppositori militari, politici e della nobiltà tedesca. I congiurati vedevano nella morte del dittatore l’elemento fondamentale per il rovesciamento del regime nazista. Tuttavia, Hitler rimase solo lievemente ferito dall’esplosione della bomba che doveva ucciderlo, depositata dal colonnello della Werhrmacht
La mattina del 4 maggio 1945, alle 6:45, arrivò presso il lago di Braies la prima pattuglia americana e avvenne la cessione dei 141 ostaggi agli alleati. I tedeschi della Wehrmacht furono disarmati e fatti prigionieri. Le armi furono lasciati al capitano von Alvensleben e a un altro ufficiale, tenendo conto del loro comportamento. Per i tedeschi presenti tra i prigionieri si decise che coloro che non avevano avuto alcun rapporto con i nazisti avrebbero potuto essere liberati dopo un periodo di detenzione a Capri. Tutti gli altri tedeschi vennero arrestati. Tra di loro il generale Alexander Von Falkenhausen , il generale d’armata Franz Halder, il principe Filippo D’Assia, Hjamar Schacht, il generale George Thomas , Fritz Thyssen, L’ex cancelliere austriaco Kurt von Schuschnigg fu liberato assieme alla sua famiglia e scelse di emigrare negli USA.




































