“La montagna ti mette di fronte al pericolo, ma ciascuno di noi ha la propria responsabilità del vivere quindi deve scegliere se salire oppure no, i divieti non servono. “Nives Meroy
Voglio ricordare che chi và in montagna dev’essere consapevole dei rischi che prende SEMPRE senza se e senza ma, come del resto chi sale senza cartina oppure senza la capacità di leggere una cartina, e siamo seri chi ama la montagna e la rispetta sa quand’è il momento di tornare indietro…la tragica fatalità la potresti avere anche andando a piedi al lavoro, inutile a mio avviso produrre incartamenti vari, tesi non ad avvisare chi sale del pericolo, ma per declinare delle responsabilità.
Ricordo una gara che ho fatto in Svizzera , EigerUltratrail k101 con un passaggio su una parte del percorso soggetto a slavinamento, c’era un cartello multilingua con scritto “quando passi di qui , passa in fretta e non sostare”, qualche domanda da italiano me la sono posta . Invece di sistemare i fiumi, non tagliare i boschi in maniera selvaggia…sembra risulti più comodo alla prima pioggia dire “allerta meteo” ma non tanto per avvisare la popolazione ma per salvarsi il sedere dalle responsabilità, finchè chi sbaglia paga funziona solo nelle aziende private saremmo sempre a pagare per chi ci marcia sopra . Luciano Cailotto












Buongiorno
la penso come te; chi va in montagna deve valutare bene e decidere se andare avanti o tornare; la revoca dell’ordinanza potrebbe avere effetti contrari sulla sicurezza in quanto gli escursionisti poco attenti potrebbero intenderlo come un “è tutto sicuro, non ci sono più pericoli”;
buone cime,
Francesco
Ciao Francesco , purtroppo la montagna è un ambiente severo, dove tutti si possono avvicinare in base alle proprie capacità e conoscenze , la Marmolada lo ha dimostrato, il mio amico Paolo non era uno sprovveduto…grazie mille ciao buon cammino